In principio furono le condotte (due: una da Sorrento e l’altra da Vico Equense) che convogliavano i liquami a mare, in loc. Punta Gradelle. La scelta – non si sa quanto virtuosa – venne presa agli inizi degli anni sessanta dal C.A.P.S. (Consorzio Acquedotto Penisola Sorrentina), dunque più cinquant’anni fa. Un primo collettore convogliò tutti gli scarichi fognari di Sorrento, Sant’Agnello, Piano di Sorrento e Meta. Un secondo collettore portò al punto x i liquami di Vico Equense e delle sue numerose frazioni. Non c’era il depuratore e tutto finiva nell’azzurro mare della Penisola Sorrentina: tutto, tutto ciò che veniva gettato nei wc…liquami ma anche pannolini, assorbenti, profilattici o olio delle fritture, acidi e detersivi vari.
Cominciarono, tra alterne vicende, i progetti del depuratore da localizzare ovviamente a Punta Gradelle. Nel 1977 un progetto, già finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno, fu respinto dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Un secondo progetto (all’equipe dei progettisti fu aggiunto il prof. D’Antonio dell’Università di Napoli) prevedeva “il posizionamento all’esterno delle apparecchiature ausiliarie e cioè: n. 3 digestori, n. 2 silos, un edificio condizionamento fanghi, gasometro, centrale produzione energia elettrica, locale servizio, centralino produzione calore all’avviamento impianto”. Mentre per i digestori era previsto l’interramento, invece per migliorare l’estetica degli edifici sarebbero state realizzate delle fioriere con “la previsione di una radicale e definitiva bonifica del costone calcareo in prospicienza della parte già realizzata dal Comune di Meta e fino alla zona interessata dalle apparecchiature esterne dell’impianto”. L’accesso all’impianto sarebbe avvenuto attraverso le anguste vie di Meta, ivi compreso il trasporto dei fanghi di depurazione. Sicché il 19 giugno 1982 il Presidente del C.A.P.S. con nota prot. n. 1809 richiedeva ai Comuni di Vico Equense e di Meta il “preventivo assenso delle Amministrazioni direttamente e territorialmente interessate, da esprimersi a mezzo di assunzione di formale delibera sulla sistemazione e posizionamento delle opere esterne”. Il Presidente del C.A.P.S. assicurava, quasi con una sorte di excusatio non petita, circa la “fondata preoccupazione in ordine al deposito dei fanghi, alla fase del loro smaltimento, ed a quanto poteva costituire legittima apprensione sia da un punto di vista igienico-sanitario che ambientale”.
L’argomento venne riproposto pesantemente nell’estate 1987 con un meschino tentativo d’imposizione sul Consiglio Comunale di Meta che non passò (ma la vicenda meriterebbe una narrazione a parte).
Ora, superate le discussioni e qualche polemica, anche se accesa, finalmente il depuratore è in funzione, realizzato a Punta Gradelle, al termine di un tunnel di un chilometro, sotto la montagna che separa Seiano da Meta. L’accesso avviene – come richiesto logicamente (!) dal Consiglio Comunale di Meta – dal lato Seiano (Vico Equense) via Murrano, subito prima dell’ex-camping Seiano-spiaggia (poi Villaggio Azzurro).
Assicura il dott. Raffaele Attardi: “Abbiamo sulla carta, uno dei più avanzati sistemi fognari del mondo: è difficile trovare in giro una rete fognaria così capillare, che confluisce in un unico collettore, con al termine un impianto di depurazione avanzatissimo”.
C’è forse ancora qualche criticità da superare, come la separazione delle acque meteoriche dalle acque “nere” perché a suo tempo – con una scelta tecnica discutibile – vennero spesso realizzate fogne miste sovradimensionate in cui convogliare tutto mentre era preferibile lasciar confluire le acque meteoriche nei rivi naturali. E, infine, occorre un’ulteriore opera di sensibilizzazione dei cittadini…non versare olio nei lavelli ma raccoglierlo a parte, non intasare i WC ecc. ecc.
Lauro Gargiulo