AMELIA MAZZOLA SOCIA A VITA SLOW FOOD

Amelia Mazzola è diventata socia a vita di Slow Food. L’associazione di fama mondiale che promuove il buon cibo del territorio, il saper mangiare “lentamente” e gustare il prodotto, lontani dalle frenesie dei cibi veloci, ha dal 15 Febbraio un nuovo alfiere che ha promesso fedeltà eterna. La tessera è stata consegnata ad Amelia direttamente nella Sede Nazionale di Slow Food Italia dal Segretario Generale Daniele Buttignol e Roberto Burdese Presidente Onorario di Slow Food e amministratore delegato della società. Una cerimonia informale ma calorosa nel corso della quale la chef massese con tutta la sua solarità è stata apprezzata per il curriculum notevole di militanza attiva all’interno dell’associazione. Un curriculum siglato da quella che può dirsi la sua mentore da sempre, Rita Abbagnale. Dopo una lunghissima militanza come responsabile di Condotta Slow Food Penisola Sorrentina, oggi Rita Abbagnale è responsabile regionale del progetto Alleanza della Campania e Basilicata. Ma i suoi occhi e le sue attenzioni ad Amelia non sono mancate. Tant’è che proprio nelle referenze presentate alla sede generale di Torino non si contano le attività condotte in nome e per conto dell’associazione prima come componente del Direttivo della Condotta poi nell’ambito di progetti di educazione e promozione rivolti ai più giovani per avvicinare questi ultimi alla cultura dello Slow Food. Amelia è responsabile del progetto Alleanza per il suo locale, La Torre che insieme alla sua famiglia viene da tempo gestito con successo, rientrando ormai di diritto tra le Osterie più storiche e rinomate di Italia. Le sue esperienze, come molti sanno, non hanno abbracciato il solo ambito dell’associazionismo “petriniano” ma bensì annoverano anche la partecipazione televisiva di gran successo al programma Hell’s Kitchen, trasmesso da Sky, alla corte di chef Carlo Cracco. Dopo questa esperienza, però, Amelia comincia a spingere ed a credere sempre di più nella promozione del suo territorio e delle magnifiche creazioni culinarie che da anni il ristorante massese promuove. Mentre andiamo in stampa, non a caso, la famiglia Mazzola lavora da ristorante ospite di Eataly a Torino dove il patron Oscar Farinetti continua a stravedere per la cucina e la vulcanicità di “One Fire” e delle sue donne. Dopo Firenze, la lunga parentesi torinese sta confermando le grandi potenzialità che al di fuori dei confini costieri la cucina tradizionale massese può esprimere. L’intuito ha portato Amelia, prima di ogni altro, a comprendere bene questa opportunità ed a credere ciecamente nella promozione incondizionata del proprio lavoro, della ricercatezza della materia prima e del menu costruito in modo pensato ed a prezzi giusti. Diventare socio a vita Slow Food è un matrimonio, stavolta non di interessi, ma di sentimenti. Ed il sentimento e la passione sono gli ingredienti che in questo lavoro possono fare la differenza. La sensazione è che nella famiglia Mazzola ognuno stia mettendo a frutto al meglio i propri punti di forza, trasformando così il fare ristorazione in una esplosione imprenditoriale. Ai fornelli la regina è Maria Aprea. Il suo credo viene trasmesso dai piatti. Non c’è racconto migliore di un ragù che bolle in pentola come nelle domeniche di tante case massesi e partenopee. In sala “One Fire” è l’oste che ognuno desidererebbe al suo tavolo. Sempre con una battuta pronta ed un aneddoto, talvolta colorito. Presa l’ordinazione, ecco subentrare il motore inesauribile della sala, Alessia. Pratica, spigliata, energica al punto da riprendere anche il papà quando c’è da accelerare il servizio per non perdere ritmo in sala. Ed ecco Amelia, perfetto link tra la cucina e la sala. Se c’è da indossare il grembiule, lei è lì, con umiltà, a fianco alla mamma per seguire con rigore tutti i passaggi che la tradizione impone. Ma quando la serata o l’occasione lo consentono, ecco che la cucina diventa narrazione attraverso le sue descrizioni abili ed appassionate. Ed è questa inclinazione naturale alle public relation che sta conquistando sempre più i critici gastronomici, alla ricerca di persone genuine, capaci, volenterosi. Slow Food dal 15 Febbraio non ha, dunque, solo un socio a vita in più ma può contare su una ragazza che sta facendo della filosofia dell’associazione un credo di vita, con umiltà e amore.

 

 


Commenti

Una risposta a “AMELIA MAZZOLA SOCIA A VITA SLOW FOOD”

  1. È vero che è caduto ieri una bobbina trasportata da un elicottero zona pontone Sant’Agata? ???