Manita del Sorrento, steso il Nola: difesa la seconda piazza

SORRENTO – NOLA 5-0

SORRENTO: Pezzella 6, Cioffi 6.5, Bolzan 6, Vitiello 6.5 (70’ Serrapica 6), Arpino 6, Ammendola 5 (73’ Esposito L. 6), Esposito Lauri 6 (64’ Paradisone 6), Fontanarosa 6, Vitale 7, Favetta 6.5, Minicone 6.5 A disp: Santaniello, Terracciano, Marcucci, Scarpa all. Coppola
NOLA: Avino 5, Pellini 5, Albertini 5, Alfieri 5.5, Caccia 5, Esposito 5, Marotta 5.5 (72’ Abbate 5), Maturo 5.5, Simonetti 5.5, Viviano 5 (61’ Calamaio 5), Cafarelli 5.5 (64’ Tounkara 5) A disp: Vecchiano, D’Avanzo, Fiume, Di meo all. Agovino
ARBITRO: Esposito di Ercolano 7
MARCATORI: 25 e 71’ Favetta 38’ e 87’ Vitale 56’ Esposito aut.
NOTE: ammoniti: Minicone, Fontanarosa, Marotta

Nell’inedito turno infrasettimanale il Sorrento serve la manita al Nola, che a fine partita subisce la contestazione dei propri sostenitori. La rabbia della sconfitta patita nel finale ad Avellino, si riversa sui bianconeri usciti col passivo pesantissimo.

Due le assenze tra i padroni di casa, Savarese appiedato dal giudice sportivo per tre turni, e l’infortunato Banco. Maurizio Coppola rinuncia ad alcuni senatori: Terracciano, Marcucci e Scarpa siedono in panchina. Arpino in difesa, Favetta e Minicone in attacco i rispettivi sostituti. La punta napoletana rientra sul terreno di casa dopo un mese e mezzo, si muove bene e dialoga alla grande con Vitale.

Il risultato rotondo potrebbe far pensare a una passeggiata, invece il Nola scende in penisola a giocarsi la partita per la posizione di classifica. Nei primi venti minuti detta i tempi rendendosi pericoloso, i padroni di casa restano a guardare e sullo stadio Italia aleggiano i fantasmi delle figuracce recenti. Il vantaggio trasforma l’inerzia della partita, gli ospiti perdono il pallino del gioco e iniziano a subire le incursioni rossonere.
Il ritorno in penisola dell’ex Mauro Agovino, nelle vesti di responsabile tecnico, risulta amaro e prodigo di “consigli” da parte dei tifosi al seguito che, al triplice fischio, ascoltano con particolare interesse i risultati provenienti dagli altri campi. La posizione delle zebrette diventa precaria, soltanto due punti le dividono dai playout.

Il Sorrento al 9’ va in gol, punizione di Bolzan per Favetta che di testa insacca, annullato per fuorigioco. Ammendola, il peggiore dei suoi, al 13’ perde banalmente il possesso al limite, la bordata immediata di Simonetti costringe Pezzella al volo plastico in corner.
Al 25’ la prima rete, Favetta riceve da Bolzan nell’area piccola, elude la stretta marcatura di Esposito, si gira in un fazzoletto e di prima intenzione infila il primo palo. La reazione alla mezz’ora, Pezzella anticipa di un soffio il terzino Pellini, spintosi fin nell’area del portiere. Al 34’ gigantesca mischia nei sedici metri di casa, con affanno la retroguardia libera.

Il raddoppio al 31’ su uno splendido triangolo sull’asse Minicone-Favetta-Vitale, il bomber centra l’angolo lontano. I bianconeri fanno il pari solo sui gol annullati, al 41’ una punizione calibrata sul secondo palo vede Caccia in acrobazia colpire, lo stesso difensore non protesta per evidente offside.
La ripresa è un monologo, col doppio svantaggio il Nola perde le certezze e inizia ad annaspare, per di più il colpo di grazia proviene da un proprio giocatore. Al 56’ sul cross di Vitale, oggi irrefrenabile, Esposito in spaccata devia in porta. La mazzata è tremenda, per il Sorrento diventa tutto facile.
Al 71’ la quaterna, Favetta spinge sulla sinistra, chiede e ottiene lo scambio con Vitale, si presenta solo in area e scavalca il portiere. Sessanta secondi dopo Favetta vuole ricambiare il favore, Vitale nel momento di calciare trova l’ostruzione determinante. Al 75’ il neo entrato Paradisone spara una fucilata rasoterra accanto al legno.
Il pokerissimo all’87’ quando Cioffi serve Vitale, il numero nove scorge il portiere fuori dai pali e lo beffa con una deliziosa palombella.

Il campionato si ferma per due settimane, prossimo appuntamento il 23 a Solofra dove il Sorrento si gioca il secondo posto, quella partita deciderà la griglia rossonera dei playoff.
FULVIO CASCONE