Quel bar del liceo costruito e demolito

 

 

C’era una volta… Il racconto, come in una favola, potrebbe cominciare così, anche se è realtà e non fantasia.

Nel piazzale antistante la stazione, che ora porta il nome della illustre professoressa Laura Celentano, l’allora sindaco Luigi Trapani, nel 1983, fece realizzare un piccolo locale-deposito, con una variante al progetto di costruzione del liceo-classico “P.V. Marone” e con l’evidente intenzione di trasferirvi il chiosco-bar collocato in un angolo, davanti alla scuola.

Il 13 settembre 1984 il sig. Mastellone Luigi, compianto titolare del chiosco-bar, protocollava al Comune di Meta la richiesta di affittare “il locale deposito annesso al liceo di proprietà comunale per adibirlo a bar al fine di poter meglio espletare il servizio pubblico a favore dei cittadini”.

Il Consiglio Comunale, con l’accordo di maggioranza e opposizione, accolse la richiesta, con l’impegno – dietro mia proposta (essendo allora consigliere comunale di opposizione) – di devolvere il canone di locazione al liceo per potenziare ed aprire al pubblico la biblioteca dell’istituzione scolastica.

Il 3 giugno 1986, dopo le elezioni e con la nuova Amministrazione del sindaco Attardi l’argomento venne riproposto in Consiglio Comunale ma alcuni assessori proprio non volevano saperne di dare esecuzione al precedente deliberato. Intanto il tecnico comunale, geom. Raffaele Guida, aveva predisposto una relazione ed un preventivo di spesa per l’adeguamento ed il completamento del locale: la spesa prevista era di sei milioni di vecchie lire! Il Consiglio Comunale, dopo varie traversie, deliberò l’esecuzione dei lavori che però non furono mai eseguiti. Il Comune era retto da una maggioranza DC-PCI-PSDI-PRI+1 civico, ma dopo appena qualche anno il PCI passò all’opposizione e si generò una situazione amministrativa instabile.

Nel contempo, per completare l’edificio della nuova sede del liceo, mancava il sesto lotto che prevedeva la costruzione di una capiente aula-magna per una spesa di 800 milioni di lire. I lavori, grazie al finanziamento della Cassa Depositi e Prestiti, iniziarono nel 1993 e sorprendentemente il locale-bar fu demolito. Ricordo di aver scritto in un articolo pubblicato su “Il Golfo”: “C’è un proverbio che dice: chi cuce e scuce non perde mai tempo; evidentemente questi nostri amministratori pubblici di Meta l’hanno preso alla lettera!”

Poco dopo i lavori furono sospesi “in auto-tutela” perché ci si accorse che mancava il nulla osta del Ministero dei Beni Ambientali necessario perché l’opera ricadeva in zona vincolata.

Le competenze sull’edificio del liceo-classico passarono quindi alla Provincia e il Comune di Meta non ha più manifestato interesse a completare l’opera.

Chissà se il sindaco Giuseppe Tito, che è anche consigliere metropolitano, avrà il tempo e anche la voglia di riprendere quest’opera incompiuta, ma particolarmente utile e interessante. Il Liceo “P.V. Marone” è infatti ubicato proprio dirimpetto alla stazione Circumvesuviana e una capiente aula-magna, oltre che per le attività della scuola, potrebbe anche essere utilizzata per convegni e altre iniziative socio-culturali.

E forse, come un’araba fenice,  si potrà riprendere dalle ceneri anche quel locale-bar!

 

Lauro Gargiulo