Piazza della Repubblica arriva il colpo di scena: nulla la donazione del “Progetto Elefante”

Donazione nulla: tutto da rifare.

Potrebbe essere questo il nuovo colpo di scena nella vicenda restyling  Piazza Mercato. Lo scenario è più che verosimile.

Per averne contezza basta dare una semplice lettura ad una vecchia delibera di Giunta del 29 luglio del 2010. Un provvedimento con il quale l’allora Esecutivo prendeva atto…

…della cessione a titolo gratuito e senza nulla a pretendere, da parte delle società SDR e SAEC, in persona dei rispettivi rapp.ti legali p.t., di tutti i diritti reali e patrimoniali relativi i progetti inerenti la procedura di project financing di cui all’avviso di cui all’avviso pubblico del 26 settembre 2003, progetti e idea progettuale formanti la proposta formulata dalla società dalla società S.D.R. srl, per la riqualificazione di Piazza della Repubblica, effettuata dalle società SDR e SAEC in favore del Comune di Piano di Sorrento.

Solo Mario Russo non votò quella delibera

C’erano tutti gli amministratori dell’epoca a votare quella delibera con cui di fatto si accettava la donazione del progetto. C’erano anche Vincenzo Iaccarino, Pasquale D’Aniello e Rosa Russo. Rispettivamente oggi Sindaco, vice-Sindaco ed Assessore alla Pubblica Istruzione. L’unico a mancare era l’attuale Presidente del Consiglio comunale Mario Russo.

Allegato alla delibera quello che dovrebbe essere l’atto di donazione. Una specie di lettera, protocollata nella stessa giornata del 29 luglio 2010. In calce la firma dei rappresentanti legali di SDR e SAEC. Vale a dire l’ingegner Nicola Spina per la prima ed una firma illeggibile per la seconda. Per la verità nella lettera il nominativo del rappresentante legale della SAEC non viene nemmeno citato. La SAEC non figura nell’intestazione.

Tutto qui: niente altro.

Basta?

Basta per far considerare la donazione valida?

Il nostro ordinamento prevede nel caso delle donazioni la obbligatorietà dell’atto pubblico. Unica eccezione che la donazione sia di modico valore.

Può un progetto di un’opera del valore di oltre 10 milioni dell’epoca (nel 2003), essere considerata di modico valore?

Certo che no.

Quel progetto vale qualche centinaia di migliaia di euro. Altro che modico valore.

Ora cosa potrebbe accadere?

Allora? Se la donazione è nulla che succederà?

Chiunque abbia interesse potrà far valere le proprie ragioni ed a rimetterci sarebbe proprio l’Ente pubblico che andrà ad utilizzare quel progetto.

Una situazione davvero imbarazzante. Una storia incredibile che racconteremo nei minimi dettagli e con altre sorprese sulla edizione cartacea di Agorà da sabato prossimo nelle edicole.

j.p.