Nell’articolo precedente abbiamo visto quali sono le disfunzioni sessuali maschili e abbiamo più volte sottolineato come il sintomo sessuale sia un campanello d’allarme per dirci che qualcosa non va, è un disagio che parla e vuole comunicarci qualcosa poiché la disfunzione sessuale è la malattia psicosomatica per eccellenza. Infatti il sintomo sessuale è una comunicazione disfunzionale, è involontario, inconscio e frainteso è spontaneo, autonomo e coatto (obbligato). Le motivazioni alla base della disfunzione posso essere diverse dalla sfera personale dove il significato del sintomo assume un valore che riguarda il soggetto stesso, alla sfera relazionale in cui appunto la relazione diventa il luogo di battaglia dei conflitti coniugali. Se il rapporto di coppia non va bene come potrebbe andare bene la sfera sessuale? A volte questa difficoltà relazionale è consapevole altre volte meno, soprattutto in quest’ultimo caso, il sintomo vuole comunicare qualcosa alla coppia forse proprio queste difficoltà non riconosciute. Altre volte invece i conflitti sono ben evidenti e le difficoltà sessuali ne sono una chiara conseguenza. È molto importante a questo punto lavorare prima sulle dinamiche disfunzionali di coppia e solo successivamente sul sintomo sessuale.
Detto questo andiamo a vedere quali sono le disfunzioni sessuali femminili. Anche queste, come quelle maschili, rispecchiano le varie fasi della risposta sessuale (desiderio, eccitazione e orgasmo) per cui ad ogni fase potrebbe verificarsi una difficoltà e quindi la disfunzione.
D. da Desiderio sessuale: questo è uguale sia per gli uomini che per le donne e comprende due disturbi diversi il D. Ipoattivo e il D. da Avversione Sessuale. Il primo riguarda la carenza o l’assenza ricorrente o persistente di fantasie sessuali o desiderio di un’attività sessuale. Vi è una risposta positiva a degli stimoli sessuali pur non avendone il desiderio. Il D. da Avversione Sessuale invece rientra di più nelle fobie poiché vi è proprio un disgusto, un’ansia, una repulsione verso ogni tipo di attività sessuale. Non c’è una risposta positiva a degli stimoli sessuali.
D. dell’Eccitazione: per l’uomo riguarda una difficoltà di raggiungere o mantenere un’erezione adeguata, nella donna invece si suddivide in tre tipologie diverse:
D. Soggettivo dell’eccitazione sessuale: è presente la lubrificazione vaginale ma sono carenti o assenti le sensazioni soggettive, mentali di eccitazione e piacere;
D. Genitale dell’eccitazione sessuale: è presente la percezione soggettiva del piacere sessuale ma è assente la lubrificazione vaginale;
D. Misto: comprende un’assenza sia delle percezioni soggettive di eccitazione sia della lubrificazione genitale. Di solito questo è il disturbo più frequente portato in consultazione;
D. Persistente dell’eccitazione sessuale: vi è frequente e continua eccitazione genitale (lubrificazione, congestione e pulsione vaginale) spontanea e intrusiva, quindi non voluta dal soggetto, e in assenza di stimolazione sessuale. La tensione sessuale non è ridotta dall’orgasmo e può perdurare per ore o giorni, quindi molto fastidiosa per chi la subisce. Va detto però che questa è una disfunzione molto rara e le cause sono ancora poco chiare.
D. dell’Orgasmo: (Anorgasmia) questa disfunzione riguarda un ricorrente o persistente ritardo o assenza nel raggiungimento dell’orgasmo dopo una normale fase di eccitazione. Molti fattori influenzano, a differenza dell’uomo, la risposta sessuale femminile e per questo tipo di difficoltà le cause possono essere varie certo è che molto forte, in questi casi, è il tema del lasciarsi andare e del vissuto del piacere in senso lato.
D. da Dolore coitale e non coitale: sono presenti due sintomatologie differenti il Vaginismo e la Dispaneuria. Per quanto riguarda il primo si intende la persistente o ricorrente contrazione involontaria dei muscoli che circondano il terzo esterno della vagina (parte adiacente all’orifizio vaginale) quando si tenta la penetrazione vaginale con il pene ma anche con dita, tamponi o speculum (strumento ginecologico) nonostante il soggetto esprimi il desiderio di farlo. In questo caso quindi la penetrazione non avviene e per tale motivo questa disfunzione viene definita dolore sessuale non coitale. La Dispaneuria invece si manifesta come un dolore genitale associato al rapporto sessuale, quindi c’è la possibilità di penetrazione, a differenza del vaginismo, ma si percepisce dolore durante l’atto. Questo dolore può variare ed essere più o meno intenso, e può essere riferito in vari momenti della penetrazione, o da subito quindi all’inizio del dotto vaginale o successivamente quindo nella parte più profonda del canale vaginale. Questa disfunzione può essere presente anche negli uomini quindi può portare dolore durante l’atto sessuale. Inoltre tale dolore non permette un vissuto positivo e piacevole dell’atto sessuale.
Va ben specificato inoltre che ogni disfunzione sessuale è presente nel momento in cui crea un disagio o una difficoltà personale e relazionale, quindi è un problema nel momento in cui il soggetto lo percepisce come tale.
Dott.ssa Rebecca Cataldo