La gratitudine non esiste. Ne è conferma la vicenda Gaetano Maresca-Agora, di cui Maresca ha scritto sul proprio blog in modo improprio. Ecco come sono andate le cose. Gaetano Maresca ha utilizzato espressioni oggetivamente e squallidamente offensive nei nostri confronti in un articolo di qualche tempo fa. Per tutelare il nome e il direttore di una testata distribuita, al tempo, da oltre 15 anni in Penisola sorrentina, abbiamo deciso di adire le vie legali. Dopo le prime udienze Maresca ha intuito che la sentenza non sarebbe stata a suo favore. Dunque, ha chiesto di essere risparmiato dalla condanna. Cosa ha fatto? Ha chiesto alla moglie del nostro avvocato di non andare avanti e ha accettato di pagare una somna modica a ristoro delle spese. Questo, però, per lui non si chiama pregare, non significa riconoscere implicitamente una responsabilità, non vuol dire aver ritrattato una squallida denigrazione del giornale. Abbiamo esposto i fatti. Pertanto, la sua lettura appare assolutamente mistificante. Ora, che ha già pagato in seguito alla transazione da lui richiesta, gli è passata la paura di dover sborsare quanto richiesto. E allora, si profonde in vaneggiamenti su presunte intimidazioni. Ribadisco: senza scuorno, lui e non noi. Queste righe vendono pubblicate per chiarezza verso i nostri lettori. Rispondere al sig. Maresca è un inutile tentativo di incursione in un territorio che i giornalisti praticano poco: la fantasia. Pertanto, qualsiasi altra polemica, non troverà risposta.