“C’è chi vuole costruire strane architetture, speculando e denigrando. La verità è che io sono un sindaco legittimato a tutti gli effetti dalla consultazione popolare”. È ferma e insieme amareggiata, la voce di Andrea Buonocore, primo cittadino di Vico Equense.
Il rinvio a giudizio del segretario comunale, Luigi Salvato, riapre una ferita?
Le ferite le aprono solo quelli che non vogliono bene al Paese, che cercano il male ovunque. Non voglio rimanere nel vago. La lettera inviata dal capogruppo di minoranza, Maurizio Cinque, a Cantone pone una questione che, al momento, non può essere sollevata. La stampa ha scritto di un rinvio a giudizio. Al sindaco Andrea Buonocore non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale dall’Ufficio legale del comune. Non posso credere al chiacchiericcio, aspetto la notifica ufficiale. Nel momento in cui la riceverò, avvierò le opportune verifiche per appurare la compatibilità delle competenze. Per il resto, non si è colpevoli fino alla condanna. Sembra, però, che qui si faccia un uso improprio della “giustizia”, che diventa strumentale per qualcuno.
Una critica che viene mossa è l’utilizzo delle variazioni di bilancio. Ma come stanno i conti del comune?
Perfettamente in ordine. Vantiamo crediti per milioni di euro e stiamo cercando di recuperarli, facendo quello che spettava negli anni pregressi ad Equitalia e che, evidentemente, non è stato ben svolto. Per il resto, non bisogna pensare al bilancio comunale come a qualcosa di statico. È in continua evoluzione, tra entrate, uscite, spostamenti da un conto all’altro.
E le variazioni di bilancio?
Servono a rispondere ad esigenze e richieste. Fanno parte di una dinamica regolare. Porto un esempio più che attuale. Se al centro cottura dell’istituto Filippo Caulino di Moiano occorrono degli spogliatoi, non possiamo non tenerne conto. Ecco che qui interviene la variazione di bilancio.
Parliamo di centro cittadino. I commercianti non sembrano aver gradito le isole pedonali sperimentate in estate.
Io credo, invece, che sia un modo per restituire Vico ai suoi cittadini. Ma io sono un sindaco del dialogo e giovedì scorso ho incontrato una delegazione di commercianti. Insieme, penseremo alle formule più idonee per conciliare le istanze di tutti. È stato istituito un tavolo permanente per confrontarci e scegliere, di volta in volta, le strategie migliori. A breve ci aggiorneremo per avviare anche un dialogo sull’organizzazione e sulle iniziative in vista delle festività natalizie.
A proposito di iniziative, dove sono finiti i soldi di “Pizza a Vico”?
Presso la segreteria comunale. Sono oggetto di una variazione in entrata e in uscita, contenuta in un’apposita delibera. Al poliambulatorio di Moiano serviranno per degli adeguamenti, mentre all’ospedale De Luca e Rossano andranno sotto forma di strumentazioni. Il nuovo direttore sanitario mi indicherà quali occorrono. Prima non è stato possibile perché, appunto, sarebbe sopravvenuto il cambio di direttore.
E i soldi raccolti con la vendita delle begonie da destinare alle zone terremotate del centro Italia?
Ho già scritto al sindaco di Arquata del Tronto e sto aspettando riscontro. Intanto, è già stata fissata la data del 9 dicembre per la cerimonia di consegna. Anche in questo caso, c’è chi vuole vedere il male dove, invece, c’è solo bene.
In occasione della Festa dell’Unità dei circoli della Penisola sorrentina, il governatore Vincenzo De Luca è stato a Vico. Come sono i vostri rapporti?
Lo stimo molto per la forza e la tenacia con cui sta cercando di riportare la Campania su un binario di credibilità. Non è un lavoro semplice e lui lo sta svolgendo al meglio, considerate le condizioni di contesto e i problemi che ha ereditato. Inoltre, politicamente sono molto vicino a lui, appartengo alla stessa area politica.
Al Partito democratico?
Perché, sono mai stato del Movimento 5 Stelle o di Forza Italia? La mia storia politica non ha ombre. Sono altri che dovrebbero porsi il problema di dove stanno e da dove vengono.
Per rimanere in ambito politico, se Piergiorgio Sagristani o Giuseppe Cuomo dovessero candidarsi al Parlamento, quale sarebbe la sua posizione?
Ultimamente noi sindaci ci vediamo di frequente, ma l’argomento candidature non è stato mai toccato, né in forma “ufficiale”, né in pausa caffè. È ovvio che sostengo un progetto unitario per la Penisola sorrentina e credo che tutti ragioniamo in maniera comprensoriale. Ne è un esempio il sostegno compatto al sindaco di Meta, Giuseppe Tito, per la Città Metropolitana. Ovviamente, la mia posizione non può prescindere dall’area politica di riferimento.
Ha citato la Città Metropolitana. Per concludere l’iter per la realizzazione del Parco avventura, manca solo quella firma. Il comune è parte attiva?
Appena sarà apposta la firma, il comune di Vico Equense offrirà la massima disponibilità. Al momento, la competenza non è nostra e, soprattutto, sembrano insolute alcune questioni, prima fra tutte l’area dove deve sorgere il Parco. Non è un problema secondario, considerata l’atavico rimpallo di competenze tra enti.
Nancy De Maio