Allattare, un gesto d’amore

“Avrò latte a sufficienza?” Quante volte, durante gli ultimi mesi di gravidanza, vi siete poste questa domanda. Un interrogativo che conferma quanto sia diffuso ormai tra le mamme il desiderio di allattare al seno il proprio bambino, convinte degli innumerevoli vantaggi che la decisione presa avrà sul benessere del loro piccolo. La possibilità di realizzare tale desiderio dipende da molti fattori, in primis dalla volontà e determinazione della neomamma, nonché dal supporto della rete familiare, ma una cosa resta fondamentale: voler provare questa esperienza è il primo passo per vincere le piccole difficoltà che si possono presentare all’inizio.
In ospedale, i primi contatti con il piccolo possono avervi un po’ deluso. Il seno non era ancora gonfio di latte ( la montata lattea si fa attendere sempre qualche giorno) e il bimbo può avervi “maltrattatto” un po’ i capezzoli togliendovi il piacere delle prime poppate. Anche se l’allattamento al seno è un atto del tutto naturale, questi tentativi iniziali possono non corrispondere all’idea che vi eravate fatta. E’ normale: sia per voi, sia per il vostro bambino è un’esperienza totalmente nuova, che per avviarsi serenamente, ha bisogno di un periodo di “rodaggio”. Dentro di voi avvertirete presto il piacere di riprendere questo dialogo intimo con il vostro bambino e, accettando questa nuova “pienezza” che scaturisce dai vostri seni turgidi, supererete facilmente il primo impatto e allattare al seno diventerà presto un momento appagante e gioioso per entrambi.
Dopo il parto si prova un’improvvisa stanchezza, ma anche una grande eccitazione. Non è sempre facile prendere sonno, recuperare energia. Non temete, queste sensazioni non pregiudicheranno i vostri incontri con il neonato. Anche il bambino, d’altra parte, può essere vispo e pronto ad attaccarsi subito al seno, oppure un po’ impigrito e sonnolento. Non abbiate fretta, il piccolo deve imparare a succhiare e voi dovete imparare a conoscerlo, dovete calibrarvi l’uno all’altro. Non preoccupatevi se per una poppata il piccolo non succhia a dovere, lo farà alla successiva. Non costringetelo ad orari fissi, l’allattamento a richiesta è il modo migliore per incrementare la produzione di latte, non confondetelo con ciuccio o altri interferenti come biberon di acqua, camomilla, tisane, non ne ha bisogno.
Di fronte alle inevitabili difficoltà non dimenticate che l’allattamento al seno, una volta avviato, oltre ad assicurare il miglior nutrimento al vostro bambino, permette anche a voi una maggiore libertà di azione (il latte è sempre disponibile, in qualunque frangente). Le prime settimane di allattamento al seno, dovete considerare come già detto, un vero e proprio rodaggio. Vi sono giorni in cui il latte abbonda, altri in cui scarseggia, giorni in cui il vostro bambino succhia tranquillo, altri in cui piange disperato senza un motivo apparente; giorni in cui vi sentite cariche di energia, e altri in cui avvertite maggiormente la stanchezza e la melanconia. Ci vuole pazienza, in genere questa fase di adattamento è breve. Lo confermano proprio le mamme che hanno già vissuto questa esperienza; all’inizio sembra di non potercela fare tra poppate notturne, cambi, ma poi tutto, come per incanto, si regolarizza e diventa normale.
Gli esperti definiscono il latte materno come specie-specifico, cioè un alimento biologicamente adatto per l’essere umano. E’ sempre pronto, fresco (il seno materno infatti non è una riserva di latte, come per esempio lo è la mammella della mucca, infatti produce latte solo a richiesta), sempre caldo alla giusta temperatura. Non ha mai la stessa composizione. Per meglio adeguarsi alla necessità di crescita del neonato, infatti, modifica nel tempo la sua “formula”, rendendola così ancor più unica e inimitabile. E le sue trasformazioni sono davvero mirabili.
nEI PRIMI GIORNI DI VITA: in attesa che arrivi la montata lattea, il vostro bambino succhia colostro, un liquido denso e giallognolo. Dal seno ne sgorga poco , ma non preoccupatevi: è più che sufficiente. Questo primo latte è infatti denso non solo di aspetto, ma anche di sostanze nutritive. Rispetto al latte vero e proprio, risulta molto più ricco di proteine, di sali minerali e meno carico di zuccheri e grassi. La ragione è semplice: il piccolo deve adattarsi al mondo esterno, si disidraterà (questo è il motivo che dopo la nascita aveva causato il calo di peso e perciò avrà bisogno di sali minerali per compensare la perdita di liquidi e di proteine, ovvero di soldi “mattoni” per iniziare bene la sua crescita. Ma non basta, mai come in questo delicato momento il neonato deve difendersi dalle infezioni. Non è più infatti nell’utero, al riparo dagli agenti infettivi. Ecco allora che le proteine contenute nel colostro gli forniscono particolari anticorpi (per esempio le immunoglobuline A o IgA), sostanze di difesa che vanno a rivestire le pareti intestinali proteggendolo sia dall’aggressione di germi e virus, sia dalla penetrazione di sostanze “estranee” che potrebbero far scatenare reazioni allergiche.
verso il terzo-quarto giorno: il colostro cambia aspetto, schiarisce e diventa grasso e cremoso. E’ il cosiddetto latte di transizione. Serve infatti, ad abituare gradualmente il piccolo al latte definitivo che verrà di lì a poco. Per questo, anche la sua composizione si trasforma. Pian piano diminuiscono gli zuccheri, indispensabili per la crescita dei tessuti cerebrali, e di grassi che apportano energia.
nel giro di una decina di giorni: il seno produrrà finalmente latte maturo, chiamato anche “latte perfetto”, fluido , di colore quasi azzurrognolo e dal sapore piuttosto dolce. Spesso, proprio questo suo aspetto acquoso trae in inganno le mamme che pensano che il loro latte sia diventato scadente e “povero”, “leggero”(tutte qualità che per fortuna sono solo nell’immaginario e nelle credenze popolari). Al contrario, offre al piccolo tutto il nutrimento di cui ha bisogno e nel modo più equilibrato.
La natura ha programmato talmente bene il latte materno, da renderlo un vero e proprio sistema biologico capace di adattarsi a tutte le condizioni che il neonato deve affrontare. La conferma più clamorosa viene dalle ricerche condotte sul latte di donne che hanno partorito prima del tempo. Si è visto infatti che questo latte ha una composizione diversa da quella del latte di chi ha portato normalmente a termine la gravidanza. Il latte destinato a un bimbo nato in anticipo risulta ancora più ricco di lattosio e di proteine, sostanze che più di altre sono indispensabili per aiutarlo a sopravvivere. Ma questo sistema perfetto funziona anche nella quotidianità senza che voi ve ne accorgiate. Ecco un esempio.
All’inizio della poppata il vostro bambino riceve soprattutto all’interno del latte, acqua e zucchero. Ha bisogno infatti di energie pronte all’uso per calmare la sua fame e di liquidi per soddisfare la sua sete. Poi, poco a poco, mentre succhia con regolarità, il latte si arricchisce di proteine (il materiale necessario per crescere) e, verso la fine della poppata, di grassi che aumentano moltissimo (cinque volte in più). Questi ultimi non solo gli garantiscono una riserva di energie ma gli danno un senso di sazietà che gli regola l’appetito. Un altro esempio: vi siete mai chieste perché durante la poppata del mattino il vostro piccolo si sazia più rapidamente? La risposta ancora una volta, è nella composizione del latte: al mattino ha un contenuto di grassi molto più elevato rispetto al resto della giornata. Non dubitate, quindi, del vostro latte. Tutte queste sapienti trasformazioni che si succedono da un giorno all’altro, da una poppata all’altra e durante la stessa poppata, sono la prova che il latte materno è sempre buono, anzi perfetto.
L’unica maniera per ridurre le difficoltà iniziali e avviare bene l’allattamento è rispettare il naturale meccanismo di domanda e offerta. Il che significa, nella pratica, offrire il seno ogni volta che il bambino lo desidera. Quali vantaggi ne ricaverete? Innanzitutto abituerete il vostro bambino a trovare il suo ritmo. Non bisogna dimenticare , infatti, che il piccolo deve imparare a regolare veglia e sonno, a manifestare la sua fame e a soddisfarla. C’è chi mangia molto sin dall’inizio, chi invece sembra preferire il sonno alla poppata, chi piange e sembra non trovare mai consolazione. Se lascerete libero vostro figlio di trovare il proprio ritmo, lo aiuterete a superare in fretta questo periodo di adattamento. Allattando a richiesta avrete tempo di riconoscere le sue esigenze. Seguire il richiamo di vostro figlio è la risposta più semplice e naturale per adeguarvi ai suoi bisogni. Allora come dovete comportarvi?
Offritegli il seno ogni volta che vuole, anche se per i primi tempi chiede il seno 10 volte al giorno, cercate di considerare questa sua richiesta come il modo più naturale per stimolare la produzione di latte.
Assicuratevi che i seni siano totalmente svuotati, alla fine della poppata se non ha succhiato del tutto può rimanere del latte. Sarebbe opportuno svuotare la mammella con la spremitura delle mammelle , questo sistema stimola la ghiandola mammaria a formare ancora più latte e consente alla mamma di conservare il latte in congelatore come scorta per poterlo far somministrare eventualmente in sua assenza.
Evitate l’aggiunta, non cedete alla tentazione di integrare le poppate con l’aggiunta di latte artificiale. Questo può compromettere la produzione di latte fino al punto di interromperla del tutto. Forse vi sembrerà che l’intervallo tra una poppata e l’altra sia troppo breve per avere già latte, invece proprio questo sarà il modo per avere più latte!

Anche se l’allattamento è un gesto naturale d’amore può succedere che la mamma abbia bisogno di un aiuto per allattare, soprattutto se ha avuto informazioni contraddittorie e si sente confusa. Se hai difficoltà o dubbi sull’allattamento o semplicemente cerchi informazioni puoi contattare un’ostetrica di fiducia. L’ostetrica è l’operatore sanitario che si dedica al sostegno delle mamme che desiderano allattare. Non fornisce consigli, ma informazioni; tantomeno dice alla mamma cosa “deve” fare; piuttosto la aiuta a trovare in se stessa le risorse e a sviluppare e rafforzare la sua autostima e le competenze per il suo personale modo di essere madre. E’ a disposizione di ogni mamma che desideri allattare il suo bambino, per affiancarla e sostenerla mentre va nella direzione che lei riterrà migliore per condurre il suo allattamento e accudire suo figlio.  Se stai vivendo un momento di confusione, sconforto o semplicemente vuoi sentirti tranquillizzata da una voce esperta, contatta un’ ostetrica che ti aiuterà a superare le difficoltà che stai incontrando nell’allattamento e troverai tanto sostegno e tante informazioni preziose, superando questi primi ostacoli e sperimentando in prima persona l’esperienza di riuscire ad allattare.  L’ostetrica offre contemporaneamente informazioni aggiornate e valide scientificamente e un approccio umano ed empatico, da mamma a mamma, aiuta le mamme a ritrovare la fiducia in se stesse compiendo uno degli atti più antichi del mondo. Non è obbligatorio farsi seguire da un’ostetrica, ma non permettete che qualcuno possa “imporre” una soluzione dall’esterno. Mamme, siate sempre, con il papà, i protagonisti delle scelte che fate e soprattutto siate consapevoli del valore dell’allattamento al seno, quale gesto d’amore e dono immenso che fate al vostro bambino e a voi stesse.

Per informazioni e consulenze
Dott.ssa Ostetrica Ilaria Borrelli
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