Raramente piango
di disperazione e tristezza.
Io piango come fiume in piena,
piango di gioia
e molte volte, piango
per un coinvolgimento emozionale.
Piango, mi commuovo
per la presenza di Dio
nelle semplici cose della vita;
e piango per la sua assenza,
che non è sua ma dell’uomo,
dell’indifferenza collettiva,
piango per l’assenza di fede
di chi sordo, non ode
il dolore viscerale del mondo
e non trova pace nella parola Divina.
Io piango ascoltando un canto,
guardando un film,
piango fra le pagine di un libro letto,
piango camminando fra i ricordi.
Spesso piango nel profondo,
nel vibrare del cuore che mi parla
e io paziente lo ascolto,
nonostante le complesse amarezze quotidiane.
Io piango
e sono grata del mio pianto
delle sacre gocce che lavano il mio volto
e mi scorrono tormentose
addosso,
per dirmi che sono viva
e dopo aver pianto…sorrido
e dopo aver pianto…scrivo.
Colomba Belforte