Con la ripresa del movimento turistico, cresce anche la presenza di mendicanti sul territorio comunale. E ritornano, specie sui social, le polemiche sulla mancata repressione dell’accattonaggio. Sul tema abbiamo raggiunto telefonicamente la Centrale Operativa del Comando di Polizia Municipale di Sorrento e chiesto lumi al Tenente Carmine Bucciero.
Cosa pensa di queste periodiche polemiche che lamentano un certo lassismo nella repressione del fenomeno accattonaggio a Sorrento?
Dico che il nostro punto di riferimento è sempre e comunque la legge.
E cosa dice la legge a riguardo?
Chiedere l’elemosina non è reato né tantomeno un illecito amministrativo. Invece, lo sfruttamento dei minori o la petulanza nelle richieste di elemosina prevedono sanzioni anche penali. Ma tali circostanze devono configurarsi concretamente. Vedere bambini che direttamente chiedono l’elemosina non è affatto riscontrato a Sorrento. I questuanti sono maggiorenni.
A proposito di bambini che le questuanti tengono in braccio, spesso per ore ed ore, con il fine evidente di indurre a pietà si dice che si trovino sotto l’effetto di sostanze psicotrope o di alcol?
Questo è un luogo comune assolutamente da sfatare che non trova conferma nei migliaia di interventi e controlli effettuati. A tutt’oggi non si sono mai, e dico mai, palesate, nel corso delle nostre verifiche, condizioni di questo tipo o elementi che potessero indurci a tale percezione. Non si possono criminalizzare a cuor leggero le persone ed a maggior ragione delle mamme.
Ma come fanno a stare per ore ed ore fermi quei bambini?
L’ipotesi più probabile è che siano educati anzi direi “ammaestrati” in quel modo. Ma quanto all’intorpidimento indotto non abbiamo al momento alcun riscontro, anzi quando arrivano a Sorrento in carovana dalla stazione della Circumvesuviana e quando vanno via o sono allontanati i questuanti, i bambini sono reattivi e vigili, direi anche impertinenti.
E la possibilità che ci siano organizzazioni criminali a gestire queste persone?
Anche questa è una circostanza che, al momento, non ha retto l’onere della prova in relazione alla tipologia di controlli da noi operati. I questuanti abituali di Sorrento, circa 20, nella maggioranza donne con prole, di etnia sinti o rom, provengono per lo più da Castellammare di Stabia e portano ai capi famiglia che vivono lì i proventi raccolti questuando, l’intromissione di altri soggetti non risulta.In ogni caso come per legge abbiamo segnalato e segnaliamo questi soggetti all’Autorità locale di P.S. che ha mezzi e strumenti investigativi per i necessari riscontri.
Quindi, secondo lei, non c’è una emergenza accattonaggio a Sorrento?
In qualsiasi città turistica purtroppo mi duole confermare ci sono fenomeni di questo tipo. Dove c’è grande movimento di persone, si insediano comunità “per cultura” abituate ad un atteggiamento parassitario e Sorrento non fa eccezione rispetto ad altre mete turistiche.
Si parla di lassismo rispetto ai mendicanti?
Mi permetta…a Sorrento la polizia municipale è vista forse troppo come una colf, per cui c’è chi sporca, si comporta non correttamente in strada ma la colpa non è mai la sua ma è riversata su chi è l’ “addetto alle pulizie”. Noi facciamo il nostro lavoro e ricordo che viviamo in uno stato di diritto. E’ la legge a stabilire quali comportamenti siano penalmente rilevanti o sanzionabili sotto il profilo amministrativo. Rispetto al fenomeno dei questuanti, fatto salvo il fattore culturale ovvero la necessità che tali comunità si integrino e rispettino le regole del nostro vivere civile, c’è allo stato un solo rimedio che non è di tipo repressivo: non concedere l’elemosina. Solo fermando il flusso di risorse è possibile ridimensionare il fenomeno. Nel salutarla ricordo che oggi è il 25 Aprile e si celebra la Festa della Liberazione dal nazi-fascismo: base su cui è nata la nostra Repubblica. Strizzare l’occhio al facile populismo, cavalcare campagne di odio e di discriminazione, di diffidenza nel diverso, ricorda tristi episodi degli inizi del secolo scorso.