Il GDPR e le nuove forme di tutela del consumatore

Il GDPR ha insegnato ad operatori e consumatori a ri-pensare il diritto alla privacy. Al via la rivoluzione copernicana di questa fattispecie: controllo e prevenzione al centro del Regolamento europeo 276/2016. Per realizzare tali capisaldi, la previsione di nuovi oneri in capo agli operatori e nuove forme di tutela per i consumatori: il diritto all’oblio, grande novità del provvedimento, seguito da quello al “controllo” in relazione ad ogni momento del trattamento fino al diritto alla portabilità dei propri dati a cui corrispondono forme di tutela più agevoli: il ricorso al Garante, nonché il diritto di accesso al rimedio giurisdizionale, in una dimensione più snella che vuole superare quella della Direttiva 95/46 che, comunque, continuava a far propria una sensibilità quasi paternalistica nei confronti del consumatore-prestatore del consenso, terminale passivo del trattamento. Peccato, però, che spesso, questi non abbia contezza di ciò, continuando ad essere vittima dei mercati, delle truffe e dello strapotere delle aziende che, nell’era dell’e-commerce, fanno dei dati dei propri utenti, la fonte primaria delle proprie ricchezze.
Una disciplina che esige un lavoro sinergico tra politica, operatori e consumatori che, oggi, hanno avuto la possibilità di accedere ad una forma di confronto effettivo in un convegno a Vico Equense. “La nuova tutela della privacy della tutela digitale”, questo il titolo della conversazione, divenuta l’occasione per poter presentare l’imminente creazione di uno sportello che operi all’interno del territorio comunale. E’ il presidente dell’associazione Federconsumatori, dott. Srtornaiuolo a ricordare l’importanza di simili realtà per garantire una tutela che sia effettiva a favore del consumatore: “lo sportello fa in modo che il cittadino non si senta solo. Spesso c’è difficoltà ad ammettere di essere stato vittima di truffe. Bisogna essere messi in condizione di poter denunciare”. Un obiettivo alto che, inevitabilmente, richiede un serio intervento della politica, rappresentata dal consigliere regionale, dottor Longobardi. “Il GDPR va conosciuto ed anche la politica deve farlo per evitare lo strapotere dei mercati”, ricorda il Presidente.
E’ lo stesso dottor Aiello, presidente della Proloco di Vico Equense a richiamare alla necessità di questo tipo di lavoro: ”tutti siamo impegnati in questa nuova dimensione di tutela del consumatore”. A dimostrazione di ciò, l’intervento di un operatore, l’ingegnere Abbagnale che ha posto in luce l’importanza, in termini di percezione da parte del consumatore, degli adempimenti richiesti dal Regolamento europeo in capo agli operatori. Nuove modalità di progettazione dei sistemi di gestione dei dati, nuove figure professionali chiamate a scendere in campo, delineate da una tecnica normativa volutamente elastica che, come dichiara il Garante europeo, dott. Buttarelli, esige la ricerca di strumenti, di volta in volta, più idonei alla ricerca delle più alte forme di tutela degli interessati. E’ qualcosa di cui l’ingegnere è ben consapevole che ha sottolineato i punti di forza del GDPR per gli operatori: “ noi stiamo traendo vantaggi perché il giusto trattamento, se percepito come tale, può essere percepito positivamente perché unisce al concetto di privacy quello di sicurezza”.
Sicurezza e privacy: queste sono le voci a cui il Legislatore europeo ha voluto parametrare gli “eguali standard di protezione” che esso vuol garantire, non senza difficoltà. In fondo, occorre ricordare come i costi per l’adeguamento, per molte aziende, siano proibitivi: si tratta di investire in nuove infrastrutture da costruire sulla base del concetto della privacy by design e by default, nonché nella predisposizione di fondi per svolgere una valutazione preventiva del rischio derivante dal trattamento e per procedere alla nomina di una nuova figura: il DPO, da formare continuamente, a cui garantire risorse umane ed economiche adeguate. Sconvolgimenti importanti, pensati per tutelare al meglio il consumatore, paradossalmente, spesso incapace di azionare i suoi nuovi diritti.
Ben vengano, quindi, strumenti di informazione, direttamente operanti sul territorio, in grado di garantire un confronto diretto con esperti del settore.
Angelina Scarpati