RUBRICA CURATA DA SALVATORE FOGGIANO
Cari lettori,
buon Natale e buon 2020 dal vostro amico migrante. Quest’anno, le festività, a me, sembrano arrivate in fretta, sembrava ieri che è iniziata la scuola e siamo già alle vacanze natalizie.
Qui i castelli romani si sono addobbati anche loro, certo non come la nostra Sorrento, però, l’atmosfera è calda; a Marino la tradizione vuole che le luminarie e più in generale le festività inizino il giorno del 13 Dicembre, festa di Santa Lucia, quando i bambini e le bambine che hanno ricevuto da poco la prima Comunione partecipano ad una processione per le strade del paese indossando una veste bianca e una corona di luci in testa.
Anche noi a scuola ci stiamo preparando e a differenza degli scorsi anni ho potuto fare il presepe e preparare dei canti natalizi, beh diciamo che sui canti una trattativa si è verificata, ci siamo mantenuti non andando troppo su canzoni proprio “di Chiesa”.
A proposito, l’altra mattina mentre eravamo tutti intenti io, gli alunni e altre maestre, tutti sporchi di tempere (la tintoria commossa ha ringraziato) a preparare la capanna, un alunno, di un’altra religione, credetemi non so come gli è venuto in testa, ha guardato la grotta e ha esclamato: “Maè, ma chi è quel bimbo senza capelli vicino al bue e all’asinello?”. Io mi sono messo a ridere pensando che scherzasse, poi ho visto la sua espressione seria e allora l’ansia, la depressione e lo sconforto mi hanno assalito, non ho risposto subito, ma quando alzando la testa dalle mani ho incrociato di nuovo il suo sguardo, ho iniziato la mia reprimenda, lui mi ha ascoltato, poi quasi con atteggiamento da uomo saggio mi ha detto: “Ok, però adesso cerca di calmarti”.
Ecco dopo ci pensavo, possibile che nella sua famiglia, anche se non cattolica, nessuno gli ha mai parlato di Gesù? Letto un giornale?, Visto un’immagine?, chissà; però a farmi tornare subito il sorriso e la voglia di “lavorare” al presepe è stata la sua risposta, semplicemente favolosa. Per onestà intellettuale è da dire che con la mia manualità più che costruire il presepe, distruggevo quello che facevano i bambini e le mie colleghe, ma questo è un dettaglio.
Vi aspetto il prossimo anno e ancora auguri a tutti voi.
Salvatore Foggiano