La Natività e la Passione. Dapprima il presepe, poi la processione. In mezzo, quasi a voler colmare lo spazio che intercorre tra i due cardini della fede cristiana, l’estro e la creatività di un giovane artista della nostra terra.
Lui è Raffaele Fiorentino, 34 anni, un sorrentino che nella vita professionale si occupa di tutt’altro. Ma nei ritagli di tempo non abbandona la tradizione di famiglia: creare presepi. Una narrazione artistica a cui ha associato, di recente, anche la minuziosa “ricostruzione” degli incappucciati del Venerdì Santo.
“In tenera età – spiega Raffaele Fiorentino –, nonno Michele mi affidò un martello e un chiodo. Un gesto che equivalse ad un’assunzione di responsabilità: credeva in me. Mi chiedeva di seguirlo nel suo percorso di maestro presepiale. Lo guardai entusiasta e commosso: volevo diventare come lui. Guardavo con occhi sgranati le sue opere. Quelle opere, e quelle tecniche di realizzazione, le ho custodite gelosamente nel mio bagagliaio artistico. Oggi, creo presepi e mio nonno continua a trovare difetti e imperfezioni: i suoi suggerimenti sono sempre bene-accetti, perché sono costruttivi. Posso solo migliorare…”.
In un contesto dove la globalizzazione ha inghiottito arti e tradizioni, a beneficio di cianfrusaglie senz’anima a basso costo, Raffaele Fiorentino ha deciso di intraprendere un percorso inverso. Un viaggio alla ricerca della “bellezza”, perduta nei bazar e nei vicoli dove l’odore di frittura ha preso il posto del profumo del legno delle botteghe artigiane.
Sì, è vero: nella vita di tutti i giorni, si occupa di tutt’altro. Ma il richiamo alle origini è sempre molto forte. Oggi, realizza il celebre presepe del Sedil Dominova, nel cuore del centro antico della città.
“La musa ispiratrice – sottolinea l’artista sorrentino – è sempre la mia città: il Vallone dei mulini, le Antiche mura, la Marina Grande e tanti anfratti, apparentemente insignificanti, che regalano scorci di panorami suggestivi e mozzafiato. E’ fantastico poter vedere gli occhi dei bambini dinanzi al presepe: i loro sguardi increduli è benzina che alimenta la mia passione presepiale. Ringrazio la mia famiglia per avermi tramandato questa tradizione. E’ una tradizione che è anche un momento sociale importante: faccio presepi per i miei congiunti, ma anche per tanti amici che me lo commissionano. Quando lavoro, c’è una liturgia bellissima: la ‘chiacchiera’, il dolcino, la sigaretta, le canzoni natalizie, l’odore del sughero. Un rito che eseguo con la mia famiglia, mio papà Giovanni, mio fratello GianAmedeo, i miei zii, Giacomo e Amedeo”.
Nulla è lasciato al caso: i “personaggi” riprodotti da Raffaele Fiorentino sono estremamente realistici. La cura maniacale dei dettagli si ravvisa nelle “stoffe” che cingono i “pastori”, abiti che richiamano le mode di altri tempi, altre epoche.
Ma non solo: accanto all’arte presepiale, da buon sorrentino, Raffaele Fiorentino realizza anche miniature degli incappucciati, che animano le tradizionali processioni del Venerdì Santo. Si tratta di opere in terracotta, che riproducono “passaggi” del corteo della Passione, le statue, gli stendardi delle arciconfraternite e i classici “martiri”.
“Da sorrentino – conferma Raffaele Fiorentino – non potevo sottrarmi a questa nuova sfida creativa. Sento forte in me le tradizioni che hanno fatto la storia di questa comunità cittadina. Tradizioni che spero di poter tramandare ai miei figli”.