Donne ai tempi del Covid-19

Dottoressa, questa DAD mi sta sfinendo, non ne posso più! Potrebbero sembrare le parole di un alunno o di un insegnante, in realtà svariate volte ci è capitato di sentirle pronunciare da mamme particolarmente provate dalla situazione attuale che si trovano a vivere: la Didattica a Distanza sta pesando gravemente anche su di loro, diventando un impegno aggiuntivo in quella fascia oraria prima solitamente dedicata a sé o alle tante altre mansioni da svolgere. Mentre i ragazzi più grandi riescono ad essere maggiormente autonomi nel portare avanti la didattica in modo alternativo, quando sono in ballo figli più piccoli la presenza di un supporto, fosse anche solo operativo, diventa necessaria per coadiuvare il lavoro degli insegnanti. Il Coronavirus, lo sappiamo, ha sconvolto tutte le nostre abitudini, e la necessità di tenere in casa i propri bambini, conseguente alla chiusura delle scuole, ha costituito un aggravio di lavoro per le donne in particolare. Mi sveglio all’alba per lavorare e la sera, dopo aver messo a letto i bambini, sono di nuovo al pc per cercare di recuperare quel che non ho potuto fare durante la giornata! Sono le parole di un’altra mamma che prova a fare i salti mortali per continuare a lavorare con due figli in età prescolare in casa. Alcune mamme al lavoro vi hanno proprio dovuto rinunciare vista la difficoltà ad affidare i propri figli anche ai nonni che, come sappiamo, costituiscono la categoria più a rischio di contagio con severi risvolti, in considerazione della variabile età. Certo, con i bambini la situazione si complica sul piano organizzativo, ma il cambiamento di vita imposto dal Covid è stato più trasversale, ad ampio raggio, ed ha riguardato anche le donne che da mesi si trovano a lavorare in smart working, modalità che certamente ha avuto i suoi risvolti positivi, basti pensare alla comodità di non mettersi in viaggio per raggiungere il luogo di lavoro; lo svantaggio è che ci si trova rinchiuse nelle mura domestiche con relativi impegni. Prima la pausa era il caffè e la chiacchiera con i colleghi, ora è diventata stendere la lavatrice o prepararsi il pranzo!  Parole di una donna impiegata che del lavorare da casa, anche se comodamente in tuta, non né può proprio più.

Insomma non ce ne vogliano i lettori di sesso maschile che, come tutti, stanno pagando in un modo o nell’altro il prezzo della pandemia, tuttavia nella settimana in cui cade l’8 Marzo ci sembrava doveroso dedicare il nostro articolo alle donne che, oggi più che mai, si trovano alla prese con un notevole carico di lavoro, prima di tutto mentale. Quando parliamo di carico mentale facciamo riferimento a tutto quel lavoro invisibile che va svolto per fare in modo che ogni cosa quadri: pensare alla lista della spesa così da avere tutto ciò che occorre in casa, evitando anche uscite inutili visti i tempi che corrono; organizzarsi in maniera tale da predisporre i pasti ai fini di ottimizzare i tempi tra la DAD e i compiti da fare il pomeriggio; pensare a come tenere impegnati i bambini più piccoli offrendo loro qualche esperienza che possa minimamente compensare ciò di cui li sta privando il non frequentare il nido o la scuola; destreggiarsi, insomma, tra impegni domestici, familiari e lavorativi cercando di fare in modo che tutto funzioni. La divisione dei compiti materiali in casa, tra i vari membri della famiglia, si rivela un aiuto parziale se tutta la parte di “pensiero” finisce per ricadere unicamente sulla donna, generando appunto uno stato di affaticamento. Come sopravvivere a questa condizione? Gratificati: concediti ogni giorno un tempo, seppur breve, esclusivamente per te, per fare qualcosa che ti piaccia e non perché devi. Delega: talvolta siamo noi stesse a pretendere che ogni cosa debba perfettamente quadrare, quando in realtà il mondo va avanti lo stesso anche se un giorno sarà nostro marito a portare in tavola una veloce pennetta al pomodoro, perché ci è sfuggito di dirgli di passare in macelleria. Perdonati: ammesso che la perfezione non esiste, sarebbe assurdo pretenderla proprio in un momento storicamente e socialmente così complicato!

 

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