Si intitola “Europa e Islam, storia di un malinteso”, la conferenza in programma martedì 25 ottobre 2016, alle ore 17.30, presso le sale di Villa Fiorentino, la storica sede della Fondazione Sorrento. Relatore sarà Franco Cardini, professore emerito di Storia Medioevale alla Scuola Normale Superiore di Firenze.
L’evento, di stretta attualità, è organizzato dalla Fondazione Sorrento, dal Comune e dall’Istituto Tassiano. Ad introdurre i lavori sarà Maria Nives Reale, consigliera dell’Istituto Tassiano. Prenderanno poi la parola Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento, Carmine Sessa, presidente dell’Istituto Tassiano e Gaetano Milano, amministratore delegato della Fondazione Sorrento.
Franco Cardini, 76 anni, è uno storico e scrittore fiorentino. Da decenni si occupa del rapporto tra Islam e cultura occidentale. Per comprendere, almeno in parte, il suo pensiero, proponiamo un sunto del suo ultimo saggio dal titolo “L’Islam è una minaccia? Falso!”:
C’è chi pensa che il Califfato sia alle porte e su Roma sventolerà la bandiera nera degli integralisti. Da anni la nostra paura e i nostri sensi di colpa trovano nell’Islam la loro causa prima. Ma davvero siamo condannati, Musulmani e Occidentali, tutti e senza distinzioni, a combatterci senza mai comprenderci?
Il terrorismo musulmano, gli episodi di persecuzione anticristiana e i ‘migranti’ in Europa sono i tre elementi che in Occidente hanno scatenato una diffusa islamofobia fomentata da politici tanto cinici quanto impreparati e da media alla ricerca di notizie forti. L’Islam è una minaccia, dicono o pensano oggi in molti. Ma è verosimile che un miliardo e mezzo di persone voglia assoggettare cinque miliardi e mezzo di altri esseri umani? E se anche ne avessero l’intenzione – finora sbandierata solo da qualche migliaio di militanti dell’ISIS o dai loro leaders – di quali mezzi potrebbero disporre? È vero che i migranti nel nostro continente trasformeranno in poco tempo l’Europa in Eurabia?
Franco Cardini esplora il mondo musulmano con occhio sgombro da pregiudizi: una realtà complessa, polimorfa e contraddittoria che appare oggi sospesa tra jihad e Coca-Cola, tra Corano e business, tra richiami alla potenza califfale e suggestioni in-formatico-telematiche, tra niqab e Gucci. Dati e cifre parlano chiaro: i teen agers mu-sulmani sognano l’Occidente, i suoi beni, l’‘American way of life’, e anche molti militanti jihadisti partecipano in realtà dello stesso mondo immaginario ispirato al consumismo. Intanto, in Occidente, la paura dell’Islam si è rivelata il nuovo Oppio dei Popoli, adoperata troppo spesso per distogliere l’opinione pubblica dai problemi di un mondo nel quale è la finanza brutale del turbocapitalismo a dominare, creando ingiustizia e miseria.