De Stefano: “Avviso di garanzia? Non ho favorito nessuno”

“Ho agito in buona fede. Anzi, ho riscontrato violazioni e multato per 20mila euro i proprietari dell’albergo Villa Igea, molto probabilmente nei prossimi giorni procederemo anche al rigetto delle istanze di condono edilizio. Sono naturalmente fiducioso nel lavoro dei magistrati”.

Daniele De Stefano, tecnico istruttore dell’”Ufficio tecnico” del Comune di Sorrento, non si sottrae ai taccuini di Agorainforma.it, all’indomani della notizia – rivelata da Positano News – di un avviso di garanzia che lo ha raggiunto per la vicenda legata ai lavori abusivi eseguiti dai proprietari dell’hotel Villa Igea al Capo di Sorrento.

L’indagine riguarda il rilascio di un’Autorizzazione Paesaggistica del 2015. L’Autorizzazione sarebbe viziata – secondo gli inquirenti – da un’ipotesi di illegittimità pregressa della struttura turistico ricettiva e quindi basata su falsi presupposti. Istanza presentata dal titolare dell’albergo, Carmela Giglio, e dal progettista, Giuseppe Pane. Entrambi (raggiunti dall’avviso di conclusione delle indagini) avrebbero certificato falsamente la legittimità urbanistica dell’immobile, dichiarando l’inesistenza di manufatti abusivi. Manufatti abusivi – come emerge dall’inchiesta – esistenti, invece, in quanto realizzati già tra il 2004 e il 2005, che hanno modificato la struttura alberghiera rispetto alle pendenti e non esitate istanze di condono edilizio presentate ai sensi della L. 724/94.

Una vicenda ingarbugliata che investe lo stesso architetto De Stefano, nella sua qualità di funzionario dell’Ufficio Tecnico di Sorrento.

Secondo l’accusa, De Stefano, avrebbe indotto in errore l’assistente al R.U.P. dell’Ufficio del Paesaggio del Comunale  per aver sostanzialmente confermato la “legittimità urbanistica dell’immobile così come dichiarato dal tecnico di parte geom. Pane”. Un’omissione che gli è valsa un avviso di garanzia.

Architetto, l’accusa è di falso in atto pubblico.
“Ho rilasciato un parere di fattibilità urbanistica solo su base documentale, sulla scorta di perizie giurate, e di un pregresso PdC risalente al 2003, ritualmente trasmesso in Procura”.

In questo modo, però, ha indotto in errore la Sovrintendenza.
“Lo ripeto: ho agito sulla scorta di un’attenta valutazione di pregressi atti autorizzativi rilasciati dall’Ente nel 2003 e sulla base documentale dei titoli e delle istanze di condono in possesso dell’Amministrazione. La mia buona fede si riscontra in diverse circostanze, a partire dal mio operato quotidiano e dall’impegno che profondo per il corretto funzionamento dell’U.T.C.”.

Quali circostanze?
“Nel momento in cui ho ricevuto la richiesta dai carabinieri sulla base di un esposto, agli stessi pervenuto, mi sono recato sul posto, presso l’Hotel Villa IGEA,agendo “de visu”. Ho riscontrato diciannove violazioni, tutte regolarmente contestate. Sono seguiti i diversi provvedimenti di rito: avvio del procedimento, l’ordinanza di demolizione, la verifica del parziale ripristino dello stato dei luoghi, l’emissione della sanzione con una multa da 20mila euro. E presto, valutati gli atti, anche il possibile rigetto dell’istanza di condono. Non mi sembra di aver favorito nessuno” .


Commenti

6 risposte a “De Stefano: “Avviso di garanzia? Non ho favorito nessuno””

  1. biana731

    noto con sommo rammarico che i giornalai di quest’articolo fanno riferimento a persone che risultano semplici istruttori delle pratiche edilizie senza menzionare i nominativi dei responsabili del procedimento diretti firmatari delle pratiche e responsabili UNICI anche degli atti finali in seguito a delega del dirigente.

  2. agora informa

    La ringraziamo per il termine “giornalai”, mestiere che francamente rispettiamo, dignitoso e non utilizziamo a mo’ di slogan denigratorio. Per il resto, non capiamo: c’è un’intervista ad una persona destinataria di un avviso di garanzia. Ci sono “virgolettati” di parte, ma restano pur sempre virgolettati. Poi, il lettore, si sa, può farsi l’idea che vuole. Grazie per il Suo interessamento.

  3. Biana731

    Le notizie occorrerebbe approfondirle al di là dei virgolettati prima di pubblicarle. Se si fanno nomi e cognomi di persone occorre allora pubblicarli tutti e non soffermarsi su un semplice istruttore che certo non è il responsabile unico del procedimento non menzionato affatto nell’articolo.

  4. agora informa

    Nella fattispecie, la Procura ha disposto l’avviso di conclusione delle indagini con avviso di comunicazione di garanzia per le persone elencate. Una di loro, non si è sottratta alle nostre domande, “virgolettando” la dichiarazione. Saluti.

  5. biana731

    bene, allora nell’articolo si riporta che il responsabile del procedimento xxxxx si è sottratto alle domande. Non si omette il suo nome per dovere di cronaca, come non si è omesso il nome dell’istruttore del tutto ignaro delle indagini in corso e di questo articolo trovato solo per caso sul web!

  6. AGORA ADMIN

    Abbiamo condiviso con tutti i componenti della redazione i suoi interventi e alla fine siamo pervenuti alla conclusione – unanime – che evidentemente si riferisce a “qualcosa” che è diverso o che va oltre l’articolo da noi pubblicato. Quest’ultimo riporta una cronaca asciutta e sintetica di un fatto, con “virgolettati” di parte. Anche la storiella dell’ignaro indagato, francamente, non la comprendiamo: c’è un “virgolettato” condiviso con una persona che aveva appreso la notizia non certamente dalla nostra testata.
    Come potrà vedere, dal suo ultimo intervento, abbiamo criptato volutamente il nome che – comunque anonimamente – ci ha scritto. Ma, considerato che non abbiamo interessi ad insabbiare fatti e persone, La invitiamo a contattarci dall’apposito form https://www.agorainforma.it/contatta-agora/, lasciandoci un recapito telefonico per un contatto reale con la nostra redazione. Perchè – a questo punto – è evidente che sa (o pensa di sapere) cose che noi ignoriamo. E che – onestamente – non vogliamo continuare ad ignorare. Naturalmente, dopo aver operato i doverosi riscontri. Grazie mille!