Può un sindaco selezionare gli ingressi allo stadio in base alla città di provenienza? Evidentemente sì.
L’ha fatto il primo cittadino di Eboli, Massimo Cariello, che il 3 novembre scorso ha firmato un provvedimento con il quale – di fatto –, attraverso una serie di interdizioni di settori dell’impianto “Dirceu”, vieta alla tifoseria ospite di assistere alla gara (prevista per il 6 novembre) della squadra del cuore contro i padroni di casa dell’Ebolitana.
E chi sono i tifosi ospiti? I “temutissimi” sostenitori del Sorrento. Un provvedimento che assume i contorni dello smacco non solo per gli amanti del calcio (un migliaio i fedelissimi), ma per l’intera popolazione della costiera sorrentina, terra di riconosciuta accoglienza mondiale.
Sia chiaro: nel provvedimento del sindaco (che a Eboli è definito il primo tifoso dell’Ebolitana) non si fa alcun riferimento alla pericolosità della tifoseria ospite. Di fatto, però, attraverso la chiusura di settori, la tiene fuori dallo stadio. E la menzione è esplicita: “esclusione temporanea della presenza degli spettatori ospiti”.
Un provvedimento che sa di beffa (di solito sono le Prefetture ad emanare divieti), che farebbe scattare dalla sedia qualsiasi amministrazione comunale “avversaria”. Ma – evidentemente – non quella di Sorrento.