“E’ Graziano che se ne vuole andare”
E’ bastato davvero poco al Sindaco Vincenzo Iaccarino per spiegare ai suoi che lo scambio con Meta tra l’ingegnere Graziano Maresca e l’Ingegnere Paola De Maio “‘s’ha da fare”. D’altronde Iaccarino sapeva bene su cosa puntare e su quello ha puntato. Ha spiegato che non è l’Amministrazione che ha deciso di privarsi di Graziano Maresca, ma che è lui che “se ne vuole andare”. Non solo, ha anche aggiunto che la proposta è partita da Meta, dal Sindaco Giuseppe Tito. Anzi per rafforzare la sua teoria ha elogiato il suo attuale responsabile dell’Ufficio tecnico. Un grande professionista, una importante risorsa, ma purtroppo, e via con il solito mantra, “se ne vuole andare”.
La resa generale
In realtà nessuno ha provato non solo a trattenere Graziano Maresca, ma nemmeno a capire le ragioni. Già, perché ci sarà un motivo per cui un funzionario decida all’improvviso di fare un passo indietro nella sua carriera professionale, accettando un incarico in un Comune molto più piccolo di quello in cui attualmente lavora. Questi sono dettagli, dettagli in cui nessuno è voluto entrare. Così anche i due rappresentanti del Partito Democratico, Antonio D’Aniello e Marialaura Gargiulo, hanno battuto in ritirata. Eppure solo pochi giorni fa in conferenza stampa avevano promesso di fare chiarezza. Resa senza colpo ferire anche da parte dell’Assessore Rossella Russo e dell’altro “americano” Marco d’Esposito. Costantino Russo, poi, da sempre favorevole, ma anche contrario all’operazione, non ha avuto difficoltà a scegliere e quindi ad “obbedire”.
Nuovo scambio in vista
Tutto pronto dunque e, a meno di qualche clamoroso ripensamento, nei prossimi giorni si formalizzerà il passaggio. L’operazione dovrebbe avvenire per l’inizio della prossima settimana. Tuttavia non è detto che la De Maio, una volta a Piano, possa realmente andare ad occuparsi dei Lavori Pubblici. L’ingegnere, infatti, potrebbe essere “dirottata” all’edilizia privata, mentre a sostituire Graziano Maresca andrebbe poi il geometra Michele Amodio.