I lavori di sistemazione idraulica e riqualificazione ambientale dell’alveo Formiello non possono più aspettae. È il momento di intervenire, anche alla luce dell’ammissione a finanziamento a valere sulle risorse Poc Campania, dello scorso luglio, con la convenzione stipulata tra la regione Campania e il comune di Piano di Sorrento. In settimana è stato pubblicato l’appalto dei servizi di architettura e ingegneria relativi all’elaborazione della progettazione definitiva ed esecutiva, nonché del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione. La procedura è stata indetta dalla stazione appaltante del comune di Piano ed espletata attraverso l’amministrazione aggiudicatrice della Centrale unica di committenza della Penisola sorrentina. Il valore complessivo, posto a base di gara, è di 198.831,68 euro. La progettazione dovrà essere consegnata entro sessanta giorni dalla stipula del contratto. Ma in cosa consistono gli interventi? Si tratta, sostanzialmente, di lavori inseriti nel progetto preliminare, predisposto da Graziano Maresca nell’aprile 2011, in qualità di funzionario responsabile dell’Ufficio tecnico. Approvato dalla giunta dell’allora sindaco Giovanni Ruggiero, il progetto era rivolto a migliorare l’assetto idraulico ed idrogeologico dell’area e a procedere ad una riqualificazione ambientale di detta area. L’obiettivo era quello di operare una sistemazione idraulica dell’alveo mediante il ricorso a tecniche di ingegneria naturalistica per ridurre l’impatto ambientale. Al tempo, urgeva – solo per citarne alcune priorità – la bonifica con l’evacuazione delle acque stagnanti e la rimozione dei rifiuti; il consolidamento delle pareti tufacee dell’alveo; la costruzione di un canale circolare in sostituzione della galleria artificiale eseguita attraverso la “colmata” di terreni e materiali di riporto; la sistemazione idraulica dell’alveo con la posa in opera di gabbionate in pietrame per le difese spondali; la realizzazione di un canale rivestito in pietrame di tufo per il collegamento tra le opere idrauliche a la nuova galleria. Un’opera pubblica in grado di riqualificare un’intera area per destinarla a uso pubblico. In sei anni, sicuramente qualcosa è cambiato, ma non l’esigenza di sicurezza. Quella non è più procrastinabile.