Antenna TIM sul Palazzo Italmare/ “Quer pasticciaccio brutto de”…via delle Rose

Il fulmine a ciel sereno

E’ un pasticcio, anzi un pasticciaccio, quello che vede al centro il Palazzo Italmare. Un pasticciaccio che sta letteralmente sfuggendo di mano all’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Vincenzo Iaccarino.

Al centro della querelle il gestore telefonico TIM, che il 23 febbraio scorso ha presentato un progetto di realizzazione di una antenna per migliorare la potenza del segnale della telefonia mobile.

Un fulmine a ciel sereno per gli abitanti dell’area. Il Palazzo Italmare sorge in pieno centro. Praticamente accanto ai locali adibiti a Biblioteca e Centro culturale. Fulmine sì, ma ciel sereno non proprio. Dai carteggi spunta infatti quello che meno ti aspetti.

Il “pasticciaccio” al Palazzo Italmare

Il 31 gennaio scorso il Sindaco Vincenzo Iaccarino convocava per il seguente 8 febbraio un incontro presso la Casa comunale. Al vertice venivano invitati i rappresentanti di Vodafone, Telecom Italia Mobile e WIND 3. Nel corso del summit i gestori della telefonia facevano presente della necessità di provvedere ad individuare un’area, dove sarebbe stato possibile installare dei ripetitori. Infatti la zona individuata nel Piano di localizzazione redatto in tutta fretta nel 2009 non veniva considerata adatta alle esigenze tecniche delle tre società. Quella zona sarebbe in realtà l’area cimiteriale.

L’Amministrazione ne prendeva atto e si impegnava ad effettuare dei sopralluoghi congiunti sul territorio. L’idea era quella di individuare una sola area (comune alle tre società) dove si sarebbe potuto provvedere alla installazione della strumentazione necessaria ad amplificare il segnale. La data del sopralluogo veniva fissata per il successivo 22 febbraio.

Il 20 febbraio, però, Iaccarino disdice tutto. “Attesa l’indisponibilità dello scrivente” scrive il Sindaco l’appuntamento già fissato sarebbe dovuto essere spostato a data da destinarsi. I gestori, TIM in particolare, provano subito a contattare il Comune per provvedere a fissare un nuovo incontro. Dal Comune, a quanto pare, nicchiano.

Cosa è successo nel frattempo?

Qui le carte lasciano lo spazio alle indiscrezioni. Iaccarino ne avrebbe parlato con i suoi in un vertice di maggioranza e ci sarebbe stata la rivolta.

Nessuna nuova area. Il piano di localizzazione parla chiaro, se vogliono le antenne le andassero a mettere al Cimitero.

La presa di posizione dei suoi uomini diventa diktat per il Sindaco. Iaccarino cambia atteggiamento e pensa bene di buttarla in melina.

Da TIM capiscono l’antifona e il 24 febbraio presentano il progetto.

Arriva il fulmine.

La Commissione ambientale dice no

La voce inizia a girare. Al Comune provano a correre ai ripari. Portano subito la pratica in Commissione ambientale e la Commissione la boccia. Pensano di aver fatto egregiamente la loro parte. Ora però la pratica viaggia con destinazione Sopritendenza. E’ lei l’organismo deputato a mettere la parola fine sull’argomento, almeno da un punto di vista ambientale. Dalla TIM fanno sapere che sono certi che la Soprintendenza ribalterà quanto sostenuto dalla Commissione ambientale di Piano di Sorrento.

E’ questione di giorni. La pratica sta viaggiando alla velocità della luce.

Le certezze di Antonio D’Aniello

Dopo la Soprintendenza si tornerà al Comune per il titolo abilitativo. Quelli dell’Amministrazione in questo caso pensano di dormire su due guanciali. La prova è in un post scritto dal Consigliere comunale di maggioranza Antonio D’Aniello.

Il Comune ha un regolamento che disciplina l’installazione e la modifica degli impianti radioelettrici. Via delle Rose non è tra i luoghi in cui è consentita l’installazione di antenne. Quindi, a mio avviso, anche in caso di autorizzazione paesaggistica è possibile negare il permesso a costruire. Esaminando l’incartamento l’ufficio ha già preso tutte le misure per rispettare il regolamento comunale, svolgendo un ottimo lavoro.

Quello che non calcola D’Aniello è la possibilità di ricorrere al TAR. Al giudice amministrativo.

I dubbi sul Piano di localizzazione

Anche qui TIM ha le sue carte da giocare. In quella sede le ha praticamente sempre vinte tutte; soprattutto quando ha tenuto contro Comuni un po’ “arronzoni”. In questo caso ad esser stato “arronzato” è proprio quel Piano di localizzazione che D’Aniello considera il ventre della vacca.


Quel piano nacque ai tempi del primo mandato dell’ex Sindaco Giovanni Ruggiero. Fu pensato per arginare una rivolta popolare che stava montando proprio contro l’installazione di un’antenna. Quella volta l’operatore era Vodafone, ma l’antenna doveva nascere sempre lì. Sulla sommità del Palazzo Italmare.

Ebbene secondo i tecnici incaricati di predisporre quel piano, i luoghi che potevano ospitare ripetitori sarebbero stati tre. Uno di quei luoghi, però, era il parcheggio di via Cavottole. Insomma si sarebbe solo spostato il luogo della rivolta.

Si decise così di risolvere tutto politicamente. In Consiglio comunale, sulla scorta di un nuovo parere tecnico, si ridussero le possibili aree ad una soltanto: il Cimitero. Il luogo dove certamente nessuno avrebbe potuto protestare.

 

E’ proprio quello il punto di forza di TIM. Non è possibile che in un Comune della estensione di oltre 7 chilometri quadrati di superficie ci sia solo un cantuccio dove montare le antenne. Chiunque capirebbe che si tratta di una forzatura. Una forzatura che non potrebbe mai reggere alla mannaia del Giudice amministrativo.

TIM si sente sicura

Insomma TIM sa bene che nel muro contro muro, la spunta. E’ disposta a discutere, eventualmente a concordare un altro luogo, ma se di fronte non trova chi è pronto a fare altrettanto si regola di conseguenza. Sceglie lei. Ci metterà più tempo, ma è consapevole che otterrà il risultato. Ha dalla sua anche un altro elemento. Un elemento che sino ad oggi è sempre stato decisivo in questo tipo di contenziosi. La comunità scientifica è dalla sua parte. Non vi sono prove ritenute dalla giustizia adeguate a dimostrare che quegli aggeggi siano dannosi per la salute.

In conclusione il peggior nemico di coloro che non vogliono l’antenna sul Palazzo Italmare oggi non è TIM, né Vodaphone né qualsiasi altro gestore. Il peggior nemico è il tentativo di melina posto in essere dal Sindaco Vincenzo Iaccarino.

La tattica del buttare a perder tempo può funzionare con il cittadino, con l’imprenditore locale, quando hai di fronte un colosso economico di quella portata sei destinato a soccombere.

j.p.

 

 

 


Commenti

2 risposte a “Antenna TIM sul Palazzo Italmare/ “Quer pasticciaccio brutto de”…via delle Rose”

  1. Sasà

    Ciao Johnny vorrei complimentarmi con te per quest’articolo che riassume molto bene il problema e i dettagli della vicenda. Oltre ad essere un ottimo giornalista si vede anche la tua preparazione in legge e devo dire anche nella materia specifica trattata. Speriamo l’amministrazione ravveda le posizioni prima che per i cittadini di Piano sia troppo tardi. Un abbraccio. Salvatore.

  2. Maria Ruocco

    Johnny sono Maria Ruocco volevo dirti che dopo che ho condiviso l’articolo su facebook qualcuno mi ha fatto sospendere l’account per “spam”. Ovviamente ho già scritto a facebook minacciandoli di riattivare subito il mio profilo. Intendo anche tutelarmi nei confronti di coloro che hanno fatto ciò e ledono la mia immagine. Credo in questa storia ci sia qualcuno che sta davvero esagerando. Vogliono mascherare la questione a tutti i costi. Sui gruppi social di Piano di Sorrento hanno eliminato l’articolo da te condiviso, stanno cercando di insabbiare tutto. Noi non ci fermeremo. Un abbraccio a te e ad Anna. Maria Ruocco.

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