Arance egiziane nella mensa della scuola

Km 0, Slow food, mercati della terra, IGP. Poi ancora convegni, dibattiti, tavole rotonde, stand e degustazioni.

Tante belle parole ma poi?

Poi ti ritrovi che una mamma segnala alla nostra testata una singolarità.

Possibile che ai bambini diano arance egiziane? Ho visto io un furgone scaricarle verso mezzogiorno davanti alla scuola.

Allora appuntamento ore 12 in via Carla Amalfi, dove c’è il plesso della scuola per l’infanzia.

Puntuale come un orologio arriva il famoso furgone. L’autista scende e scarica diversi scatoloni blu. Al centro una scritta inconfondibile: Green Egypt.

Ebbene sì, sono le famose arance egiziane destinate ai bambini. Naval o Valencia. Queste le tipologie prevalentemente coltivate nella terra dei Faraoni. Parliamo proprio di arance, non di banane o ananas. Vale a dire non di quella frutta che non è proprio tipica di queste latitudini.

No, signori.

Si tratta dei purtualli. Di quel che un tempo era un vanto delle nostre terre. Li esportavamo in tutto il mondo. Oggi invece restano lì. A lungo sugli alberi, prima di cadere a terra a marcire. Sono fuori mercato.

La colpa?

L’Europa. Il mercato globale.

Già da anni i coltivatori siciliani stanno conducendo feroci battaglie. Sono arrivati a svendere le arance a pochi centesimi al chilo, pur di ricavarci qualcosa. Impossibile, però, reggere il passo con Egitto e Marocco, che si sono aggiunti alla storica Spagna, iniziando a conquistare sempre più fette di mercato.

Solo poche settimane fa, nel corso di un convegno sul limone IGP tenutosi a Sant’Agnello, i nostri produttori sollecitavano il Consigliere regionale Alfonso Longobardi ad intervenire. Longobardi fece sapere che la Regione stava studiando un provvedimento normativo. La direzione sarebbe quella di spingere ristoranti ed alberghi affinché si servano proprio delle arance di Sorrento.

Bella idea!

Le scuole però?

Come si può pretendere uno sforzo ai privati, mentre il pubblico se ne lava le mani?

Non si dovrebbe partire da lì?

Invece no.

A Piano di Sorrento, ad esempio, il capitolato che disciplina la mensa scolastica non dice niente a riguardo. Per quel che attiene frutta, ortaggi ed erbe aromatiche fresche si limita ad indicare come caratteristiche merceologiche l’appartenenza alla categoria extra e alla categoria 1°.

Vale a dire che devono avere le seguenti caratteristiche:

– devono essere sani, senza ammaccature, lesioni, alterazioni, attacchi parassitari;
– non deve esservi presenza di insetti infestanti ne di attacchi di roditori;
– non devono essere prefioriti ne germogliati;
– devono essere puliti e privi di terra e terriccio;
– devono essere privi di umidità esterna anormale;
– devono essere privi di odori, sapori non consoni alla natura del prodotto;
– devono essere maturi fisiologicamente;
– devono essere omogenei per maturazione, freschezza e pezzatura;
– del tutto privi di residui di antiparassitari e comunque nei limiti riportati nelle Ordinanze
Ministeriali 42/85 e 18 luglio 1990 e successive modificazioni.

Proprio sull’ultimo punto scatta un’altra nota dolente.

Nella classifica dei prodotti più contaminati elaborata dalla Coldiretti nel 2016, oltre ai broccoli cinesi, al prezzemolo vietnamita ed al basilico indiano figurano proprio le arance egiziane. Fuori norma il 5% di quelle prodotte nel Paese africano ed arrivate sulle nostre tavole, grazie alle agevolazioni all’importazione concesse dall’Unione Europea.

Poco importa.

Domenica prossima è la seconda domenica del mese di maggio.

Appuntamento a Piazza della Repubblica. C’è il consueto appuntamento con il Mercato della Terra.

Passeggiata, acquisto ed immancabile selfie.

Continuiamo a prenderci in giro.

j.p.

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