Il 17 dicembre scorso, al Museo Asturi, circondati dai bellissimi ritratti del pittore Sergio Buonocore, si è tenuto il Convegno “Artigiani in posa, tra lavoro e spettacolo, in attesa del Natale”. L’evento ha acceso i riflettori sull’importanza dell’artigianato a Vico Equense e dintorni. Organizzato dall’ associazione AiParc Vico Equense, è stato patrocinato del Comune. Dopo i saluti del dott.Ciro Maffucci, assessore alla Cultura, Turismo e Sport, e della prof.ssa Giovannamaria Maglio, ha aperto il convegno Rosa Florentino, docente di musica, che ha cantato “Gesù Crist piccerill” dia Sant’Alfonso M. de’ Liguori e “La leggenda del lupino” di Roberto de Simone, accompagnata alla chitarra dal dottor Antonio Ruggiero .
La professoressa Maglio ha dato la parola al Prof. F. Balletta, docente dell’università Federico II e della Sapienza di Roma, che, nel suo intervento, ha parlato della guerra in Ucraina e dell’inflazione, che sta colpendo le principali economie mondiali. Ha poi analizzato la storia dell’artigianato di Vico Equense e del suo sviluppo. È intervenuta, poi, Margherita Aiello, Presidente A.C.O.V.E e AICAST, che ha evidenziato l’importanza dell’artigianato nel nostro territorio e la necessità di rivalutarlo. Un grande grazie all’amministrazione del Comune di Vico Equense, al sindaco, all’assessore alla Cultura, Turismo e Sport, all’ufficio Cultura,sempre disponibili e sensibili alla rivalutazione e sviluppo del nostro territorio.
prof ssa Giovannamaria Maglio
Presidente AiParc Vico Equense
L’intervento del professor Barletta
Artigiani in posa, tra lavoro e spettacolo, in attesa del Natale
di
Francesco Balletta
Vico Equense, 17 dicembre 2022
Vi parlerò prima delle conseguenze della guerra in atto voluta da Putin, poi sull’artigianato in generale e specificamente dell’attività artistica a Torre del Greco per il corallo e a Sorrento per l’intarsio.
La guerra in atto del 24 febbraio 2022 in Ucraina fu voluta esclusivamente da Putin credendo di guadagnare importanza a livello internazionale. Invece per l’arretratezza tecnica delle sue armi e per la scarsa preparazione dei militari russi si è dimostrata un disastro, pertanto ha dovuto abbandonare i territori occupati perché battuto dall’entusiasmo dell’esercito ucraino. Le intenzioni di Putin con un esercito di 60 mila carri armati credeva di impressionare i soldati ucraini i quali si difesero con l’entusiasmo patriottico respingendo l’avanzata russa. Putin non raggiunse il suo scopo, tuttavia ha creato grossi danni alla popolazione civile, abbattendo numerosi palazzi e colpito numerosi centri strategici (ospedali, scuole, ferrovie, ecc.). In più vi sono dei danni prevalentemente finanziari. Infatti l’inflazione già in atto per la mancanza sul mercato di prodotti energetici si aggravò ulteriormente. Infatti, oggi 17 dicembre 2022, in Italia, il prezzo del petrolio è triplicato e l’inflazione è balzata al 14 per cento. Vengono colpiti principalmente coloro che percepiscono redditi fissi (salari, interessi sui titoli di Stato, ecc.). Non vengono colpiti sui generi di prima necessità perché i prezzi vengono adeguati alla crescita dell’inflazione. Tra questi vi sono i prodotti artigianali (panettieri, venditori di pasta, di carburanti, ecc.). Mentre perdono i produttori di beni di lusso che vendono prodotti non indispensabili.
Passando all’economia di Vico Equense, essa in epoca preindustriale, cioè nel Settecento era basata sull’agricoltura e sulla pesca del pesce grazie alla dinamicità dei pescatori locali. In epoca contemporanea, cioè nel secondo dopoguerra è cresciuto notevolmente il turismo. Tuttavia la posizione geografica di Vico Equense collocata fra Torre del Greco e Sorrento ha consentito alla popolazione di partecipare ai guadagni della pesca e della lavorazione del corallo e dell’intarsio in legno. Torre del Greco è la città del corallo, nel Settecento e nell’Ottocento partivano dalla città circa 200 feluche all’anno con equipaggi di 10 marinai. Pertanto si muovevano circa 2.000 persone l’anno uscendo in mare per circa sei mesi da aprile a ottobre. A questi viaggi partecipavano anche i marinai della zona circostante, di cui circa 50 marinai di Vico Equense. Si trattava di una pesca pericolosa per le insidie della navigazione, per la gestione dell’ingegno e per l’assalto dei pirati. Gli artigiani di Vico Equense oggi sono legati particolarmente al turismo. Comunque i maggiori danneggiati dall’inflazione sono sempre coloro che percepiscono un reddito fisso che non possono scaricare i maggiori costi sugli acquirenti. In generale occorrerebbero marinai esperti come quelli di Vico Equense per realizzare una buona pesca del corallo. Con la pesca del corallo tutti guadagnavano bene tenuto conto che ogni anno si muovevano circa 25 milioni di Euro derivanti dalla vendita del corallo pescato. Tenendo conto dei lauti guadagni realizzati in monete preziose (oro e argento) si capisce perché i Borboni tenessero particolarmente a questa attività. Nel 1790 fu emanato il Codice corallino che serviva a regolare tutte le fasi della pesca.
Altro guadagno realizzato dagli operai di Vico Equense si ebbe vendendo il legno per la lavorazione dell’intarsio per la vendita del legname di Vico Equense e di tutta la costiera sorrentina. Purtroppo oggi anche questa attività è andata riducendosi perché sostituita dalla produzione di oggetti dozzinali venduti ai turisti stranieri.