Il sodalizio più anziano della Penisola sorrentina
La storia della processione negli scritti di Nino Cuomo
Come riportato nel testo “Le Processioni della Settimana Santa in Penisola Sorrentina” di Nino Cuomo con illustrazioni di Bruno Balsamo, pubblicato nel mese di marzo del 1986…
Inizialmente le processioni erano due, poi fu ridotta ad una sola, oggi (da qualche decennio) sono nuovamente due. Quando si dovette scegliere fra la processione vespertina del Giovedì Santo e quella serale del Venerdì, fu preferita quest’ultima. Tutti i confratelli partecipano indossando il tradizionale saio che, secondo lo Statuto, «è composto di una veste bianca di lino o canapa che copre tutta la persona fin sopra le scarpe, un cingolo bianco per cingere i fianchi; per tale occasione si usa poi, fra le due mozzette previste, quella per le funzioni solenni».
La Processione (ci riferiamo a quella del Venerdì sera) percorre le vecchie stradine della frazione e quelle più larghe del nuovo sviluppo edilizio che ha subito la zona, esprimendo ovunque il dolore, la fede e la partecipazione di un popolo alla Passione ed alla Morte di Gesù.
Mentre gli incappucciati portano i simboli del martirio di Cristo e le fiaccole che, palpitando al vento, oltre ad illuminare il cammino creano una toccante atmosfera di suggestione e di emozione, le statue del Cristo Morto e dell’ Addolorata sono portate a spalla da giovani, in abiti civili scuri e guanti bianchi (quasi simboleggiando l’unione dei cittadini alla confraternita nel ricordare la Passione di Cristo).
Ma la parte più interessante e diversificante di questa processione (che ne costituisce anche un elemento di attrazione) e l’inserimento di alcuni personaggi in costumi d’ epoca uniti in tre gruppi distinti.
Il primo è rappresentato da una squadra di soldati romani, in bellissime e preziose armature, con elmi, mantelli ed armi a simboleggiare quei legionari che accompagnarono Gesù al Calvario e dal Golgota al Sepolcro.
Il secondo, segue la statua del Cristo, e rappresenta, sempre negli abiti dell’ epoca, particolarmente studiati e predisposti, tre personaggi della Passione: Giovanni (l’apostolo prediletto), Giuseppe d’ Arimatea (che mise a disposizione il suo sepolcro per raccogliere il corpo del Nazareno) e Nicodemo (l’ Anziano che nella Sinagoga «difendeva» Gesù e lo seguì fino alla crocifissione).
Infine, il gruppo delle Pie Donne che seguirono Gesù al Calvario e furono di conforto a Maria Madre: la Maddalena, la Veronica, Maria di Cleofa ed altre.
Chiude il mesto corteo, proprio dietro le Pie Donne, un «possente» coro femminile che canta gli inni che descrivono il dolore e lo strazio della Addolorata Madre del Cristo.
Avevamo detto innanzi che la Confraternita organizza anche un’ altra processione: essa si snoda per le stesse strade della parrocchia nella notte tra il Giovedì ed il Venerdì Santo e, con gli stessi simboli, reca in Pellegrinaggio la statua dell’Addolorata alla quale fa da corona il commovente coro del «Miserere», composto da giovani della zona che, seguendo una viva tradizione paterna, SI preparano con cura e passione per questa sacra manifestazione.
La nostra guida: il Priore Luigi De Maio
Attuale Priore della Congregazione è Luigi De Maio.
Troviamo tutti al lavoro. E’ l’attuale Priore Luigi De Maio a farci da guida.
Ci mostra alcune ragazze intente a stirare le vesti, altre ad appaiare i guanti. Mentre dall’alto di una impalcatura mobile alcun confratelli recuperano lampioni e fiaccole depositate sulla cantoria.
L’impalcatura, ci spiega Luigi, serve a salvaguardare la cantoria restaurata recentemente. Luigi ci racconta anche un po’ di storia del sodalizio e ricorda i festeggiamenti per il 450esimo anniversario della fondazione tenutisi appena un anno fa.
A partecipare alle processione, compreso il coro, sono circa 600.
Buona visione.
Johnny Pollio
(Foto e video by Nino Lauro)