L’aggregazione all’Arciconfraternita madre nel 1606
La sua aggregazione all’Arciconfraternita madre avvenne con bolla del 3 agosto 1606, a firma del Cardinale Aldobrandini. L’assenso regio, invece, per opera di Carlo III di Borbone, risale al 1758.
…è l’ esercizio della carità cristiana nel dare ecclesiastica sepoltura a tutti i veri poveri, ed ai cadaveri derelitti o naufragati della Città ed antica Diocesi di Sorrento. La divisa è una veste di tela nera con cappuccio e cingolo di uguale colore. Si pasce di umiltà cristiana, ed è, perciò, che, sebbene potrebbe precedere alcune altre Confraternite, essa, senza pregiudizio di diritti, si piazza sempre al posto meno nobile, ed evita litigi e discordie
Le obbligazioni specifiche dei confratelli, alla data di redazione del citato libretto, invece consistevano in:
1) Confessarsi e comunicarsi almeno una volta al mese, 2) Recitare una terza parte del Rosario, con le litanie in ossequio della Beatissima Vergine, 3) Intervenire a tutte le chiamate, sia per esequie, sia per altre funzioni, 4) Pagare tre carlini annui fino alla somma di ducati nove.
La storia della processione negli scritti di Nino Cuomo
Come riportato nel testo “Le Processioni della Settimana Santa in Penisola Sorrentina” di Nino Cuomo con illustrazioni di Bruno Balsamo, pubblicato nel mese di marzo del 1986…
Poiché fra i doveri religiosi principali c’è quello di «partecipare alle funzioni della Settimana Santa ed a quelle per l’esaltazione della S. Croce», le manifestazioni che distinguono l’Arciconfraternita sono le Processioni del Venerdì Santo (una nella notte e l’altra a sera). I Confratelli nel loro saio nero sfilano per strade e piazze di Piano di Sorrento, invitando alla meditazione e penitenza, con i simboli dell’ Arciconfraternita (Stendardo e Pannetto), con i «lampioni» e le rappresentazioni della Passione di Cristo (i famosi e più volte indicati «misteri» o «martìri»), chiudendo il mesto corteo con il tradizionale coro del «Miserere», che, oltre al salmo di Davide canta anche lo «Stabat Mater». La processione della notte porta la statua dell’ Addolorata, mentre quella della sera aggiunge il «Cristo Morto» che è motivo di commozione per tutti i presenti. Ma l’elemento caratteristico di queste processioni dell’ Arciconfraternita Morte ed Orazione di Piano di Sorrento è un coro di voci bianche. Trattasi di un nutrito coro di giovanissimi che, in apertura della sfilata cantano due inni che richiamano le scene della salita del Golgota: «Al Calvario» e «Inno di Passione».
Con il Priore Michele Gargiulo scopriamo in anteprima la nuova base
L’attuale Priore della Congregazione è Michele Gargiulo. Sarà lui ad accompagnarci in questa visita. A spiegarci dapprima il senso della grossa gigantografia dell’Addolorata che ci accoglie all’entrata del vialetto di accesso alla sede dell’Arciconfraternita.
Torniamo su. Prossima tappa quello che viene definito il caveau. Il luogo dove vengono custoditi gli oggetti più preziosi. Ci sono altri due confratelli a lavoro.
Non è stato facile.
Concludiamo con i numeri.
800 circa i partecipanti compreso il coro del Calvario ed il Miserere.
Buona visione.
Johnny Pollio
(Foto e video by Nino Lauro)