Aspettando le Processioni/ Il dietro le quinte della “Rossa di Trinità”

Cosa è “Aspettando le Processioni”

Inizia oggi il nostro viaggio di avvicinamento ai riti della Settimana Santa. Un viaggio in quattro puntate. Quattro, quante sono le Congregazioni che organizzano le tradizionali Processioni.

In ognuno di questi appuntamenti incontreremo un sodalizio. Staremo con loro per un “dietro le quinte”. Un backstage come si usa dire in termini televisivi.

Insomma il non noto.

Già perché esiste “un non noto”. Un lavoro sconosciuto alle migliaia di fedeli e semplici curiosi che affollano per due sere ed una notte le strade della nostra Città. Sono lì a vedere scorrere innanzi ai loro occhi, innanzi ai flash delle loro fotocamere, quella sorta di serpente silenzioso. Un serpente fatto di tanti incappucciati che conoscono ciascuno la loro parte.

Alle spalle di quelle due ore di processione ci sono però settimane, mesi di lavoro.

C’è il dietro le quinte, il backstage, il non noto.

Quello che intendiamo raccontarvi con le nostre riprese.

Oltre quattrocento anni di storia per la “rossa della Trinità”

Per questa prima puntata partiamo con l’Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti. Fu fondata nel 1573, qualche anno dopo l’istituzione dell’omonima Arciconfraternita di Roma, voluta da San Filippo Neri. Proprio alla “casa madre” romana  fu aggregata il 23 agosto 1577 con decreto di Papa Gregorio XIII. Quando il Santo dello “state buoni se potete” era ancora in vita.

L’Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti di Piano di Sorrento è pertanto la più antica Congregazione, come Arciconfraternita, della penisola Sorrentina, circostanza che le consente di godere dei diritti di precedenza in tutte le manifestazioni religiose.

La divisa ufficiale è quella rossa con bordi dorati. Il gonfalone porta lo stemma di San Filippo Neri.

La storia della processione negli scritti di Nino Cuomo

Come riportato nel testo “Le Processioni della Settimana Santa in Penisola Sorrentina” di Nino Cuomo con illustrazioni di Bruno Balsamo

Inizialmente si sviluppava la sera del Giovedì Santo per la visita ai sepolcri con la partecipazione di tutti i confratelli, ma tale tradizione è cessata nel 1972. Intanto nel 1960 si era iniziato ad organizzare un’ altra processione, il Venerdì Santo sera, con il simulacro del Cristo Morto, e quindi «per più di dieci anni, durante la Settimana, i confratelli, vestendo «sacco », «cappuccio », e «mozzetto» di colore rosso, unici nella penisola di questo colore, partecipavano con raccoglimento a queste due processioni che si snodavano per le strade della Parrocchia». Ma, l’anno scorso (1985), l’Arciconfraternita ha ritenuto di ripristinare la processione di visita ai Sepolcri, variandone però sia la data che la caratteristica: infatti non si realizza più il Giovedì Santo, ma nelle prime ore del Venerdì ed alla normale organizzazione di partecipanti è stata aggiunta la statua dell’Addolorata. Insomma, anche in questa Parrocchia si è ritornati alle sequenze di molte altre.

Il Priore Lino Bagno ci fa da Cicerone

Attuale Priore della Congregazione è Pasquale Bagno (Lino), in carica dal 2013.

Lino, nel corso della puntata, ci spiegherà come vengono designati coloro che portano le statue della Madonna e del Cristo morto. Ci illustrerà alcuni martìri e ci racconterà della storia dei lampioni di apertura, realizzati a mano nella seconda metà del 1800.

Dalle sue parole apprendiamo che le vesti sono oltre settecento e raramente qualcuna non viene indossata.

Buona visione allora.

Johnny Pollio

(Foto e video by Nino Lauro)

 

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