Riceviamo, e di seguito pubblichiamo, il comunicato stampa inviatoci dai componenti della “Grande Onda”, tuttavia riteniamo opportuno una piccola precisazione.
Siamo stati accusati in queste ore, a turno da un po’ tutti i membri del gruppo, di essere: FAZIOSI, CATTIVA STAMPA, PREZZOLATI, COMMENTATORI DA STRAPAZZI, INTELLETTUALMENTE DISONESTI, POCA ROBA.
Ci è stato detto che “…del nostro giornalismo se ne può fare volentieri a meno” e, come se non bastasse, è stata lanciata una vera e propria crociata contro la nostra testata, con un esplicito invito a non cliccare sul nostro sito ed in particolare sull’articolo che riportava il nostro punto di vista riguardo all’assemblea della Grande Onda tenutasi mercoledì scorso.
A questo punto non sappiamo se gli “amici” della “Grande Onda” nel frattempo abbiano cambiato idea sul nostro conto, ma quel che è certo è che noi non cambieremo la nostra linea, offrendo spazio a tutti, anche a chi la pensa diversamente da noi ed a chi arriva persino ad offenderci.
Buona lettura
La Redazione
“Un momento di scambio e confronto interessante, di una realtà fatta di cittadini, persone umane di tante derivazioni diverse che hanno, però, un’interesse comune: la salvaguardia della risorsa più grande che abbiamo, il nostro mare. La prima assemblea pubblica de “La Grande Onda” ha mostrato questo, un gruppo di appassionati consapevoli del peso che possono assumere i cittadini nelle scelte dei nostri amministratori; consapevolezza che si allarga e arriva ad un forte bisogno di autorganizzarsi e reinventarsi continuamente, essendo La Grande Onda un movimento fluido e in continua evoluzione, che si porta dietro i pro e i contro della democrazia partecipata che incarna. Questo è un veloce recap, redatto da Raffaele e Natale, di quello che si è detto all’assemblea del 26 ottobre 2016, scritto e pensato per chi non è potuto essere presente, ma tiene a cuore le sorti del nostro mare e si sente parte del cuore pulsante de “La Grande Onda”. Il primo passo verso un’organizzazione migliore sarà proprio la produzione di un bollettino mensile sugli sviluppi delle battaglie a noi tanto care.
CHI SIAMO?
Il primo incontro pubblico della Grande Onda è stato l’occasione per parlare un po’ di noi. E quello che è venuto fuori dalle parole dei partecipanti descrive, a mio giudizio, la complessità di questo Gruppo. Siamo partiti che eravamo quattro amici al bar e Giovanni ci ha spiegato che adesso siamo un gruppo social, ovvero un insieme di persone che si sono unite per raggiungere un obiettivo comune. Siamo persone tutte diverse nelle idee e nei comportamenti: molti partecipano alle discussioni, la maggior parte non si espone, ma un numero elevatissimo di persone ci segue perché è interessata al miglioramento del mare. Il primo quesito è arrivato da Massimo, Alessandro e tanti altri: è sufficiente questa aggregazione spontanea o dobbiamo pensare a strutturare meglio questo soggetto, magari creando un’Associazione e fornendo servizi di Assistenza? Michele ci ha spiegato che in fondo tanto destrutturati non siamo: esistono da anni forme associative analoghe alla nostre: si chiamano lobby e raggruppano in genere quelli che hanno interessi economici comuni. Le lobby agiscono senza strutture convenzionali: sono spesso opache ma tutti sanno quanto sono influenti. Adesso i social stanno permettendo nuove forme associative, che consentono a persone di estrazione differente di unirsi in modo trasparente e fare pressione su singoli temi. E la Grande Onda rientra fra queste nuove forme di partecipazione: noi pur non avendo una struttura ufficiale, raccogliamo sul tema che trattiamo le idee di tutti e le diffondiamo, e questo genera numerose azioni di miglioramento. Facciamo quello che in termini anglosassoni si chiama “advocacy”, ovvero un processo, principalmente di comunicazione, che fa pressione e mediazione per la tutela di diritti; un gruppo al cui interno ognuno è libero di conservare le proprie idee e la propria appartenenza anche politica: siamo uno specchio che riflette la capacità di chi ci amministra di risolvere il problema della gestione delle acque.
COME CI VEDONO GLI ALTRI?
Un’altra importante proposta è stata di migliorare la comunicazione. Il nostro tentativo è di agire winner contro winner e perciò dobbiamo fare ogni sforzo, non tanto per controbattere le critiche, che sono del tutto lecite e ben accette, ma piuttosto per far crescere il coinvolgimento e la sensibilizzazione sui temi ambientali dei tanti che si disinteressano e che addirittura ignorano le problematiche dell’inquinamento marino. In molti hanno sottolineato l’importanza di proporci all’esterno con bollettini o manifesti, ma questa è stata l’occasione per sottolineare come per le comunicazioni come in genere per tutte le attività del gruppo, prima di ritornare al passato con il ciclostile, bisogna impegnarsi a coinvolgere di più quelli che la comunicazione la fanno già, ovvero i giornalisti locali, anche loro sinceramente interessati a promuovere il miglioramento. Nella nostra comunicazione bisogna anche continuamente evidenziare come il miglioramento del mare sia un problema globale e che situazioni simili esistono in tutta la Regione. Dobbiamo creare una rete diffondendo le nostre nostre analisi e l’esito delle azioni in altre aree, ma anche prendendo insegnamento dagli interventi che altri gruppi stanno mettendo in pratica da anni in altre zone limitrofe, ed in particolare a Castellammare, Torre Annunziata, Torre del Greco e in tutto il bacino del Sarno.
COME DENUNCIARE LE SITUAZIONI DI DEGRADO?
Da più parti è arrivato l’invito ad assumere posizioni più radicali e di inoltrare esposti alla Magistratura per denunciare le situazioni di degrado più evidente; è stata manifestata anche la disponibilità da parte di professionisti presenti ad assistere il Gruppo in questa attività. Ma ci è anche stato dato atto che in un anno non siamo stati certo stati zitti: le migliaia d’interventi pubblicati sul Gruppo hanno messo in evidenza ogni singolo aspetto del degrado marino che ci circonda. E a queste denunce hanno fatto seguito non uno, ma centinaia d’interventi da parte degli Amministratori, degli operatori economici, della GORI, della Guardia Costiera, della Finanza e di tutte le forze dell’Ordine interessate. Fino a quando otterremo questi risultati manterremo questo comportamento: non abbiamo la pretesa di dire che è la strada migliore, e non escludiamo certamente di ricorrere alla Magistratura ove si verifichino casi gravi e ripetitivi, ma nel frattempo a noi piace, oltre che mettere in evidenza il degrado, celebrare anche il più piccolo dei successi ottenuti, soprattutto se questo serve a far crescere il coinvolgimento e la sensibilizzazione sui problemi ambientali.
COME ESSERE PIU’ INCISIVI?
Si è discusso anche di tattica. Leopoldo ha sottolineato il fatto che dobbiamo operare a piccoli passi, ma con continuità: è importante perciò chiedere degli incontri periodici agli amministratori pubblici per fare il punto su cosa s’investe e su quali lavori si fanno. Antonio ha ribadito il concetto perché è indispensabile rendere concreti i programmi. Marco ha portato l’esempio di come questo metodo possa dare buoni frutti. Rosario ha ampliato il discorso mettendo in evidenza come questa problematica sia più ampia e che non possa ridursi solo ad aspetti di gestione tecnologica. E non è mancata la concretezza femminile, messa in evidenza dagli interventi delle presenti, che hanno sottolineato l’importanza di fare un consuntivo dettagliato delle azioni di quest’anno, come pure la necessità di mettere in evidenza i traguardi da raggiungere. Per ultimo Gaetano ha invitato tutti a partecipare all’incontro tra Gori e i Sindaci del giorno successivo (di cui pubblicheremo un resoconto sul gruppo FB), perché è importante avere una platea vasta come quella del gruppo, ma è altrettanto importante farsi vedere agli incontri.
TUTTO È CONNESSO AL BENESSERE COMUNE
Non posso chiudere questo mio resoconto senza citare l’intervento di Mario, che in questo contesto ha ricordato a tutti che, in taluni casi, l’attenzione verso le persone è anche inferiore a quella che si manifesta verso l’ambiente, sollecitando un concreto impegno per rimuovere le barriere architettoniche e per ricevere un maggiore ascolto da parte delle istituzioni. Non possiamo interessarci di tutto, ma come Grande Onda quando riceviamo un messaggio in bottiglia abbiamo il dovere quantomeno di consegnarlo.
Chiedo scusa ai tanti che non ho citato o di cui ho sommariamente riassunto il pensiero.
Siamo un gruppo e tutti devono sentirsi partecipi, del resto il nostro habitat primario è il web, quindi diamoci dentro e continuiamo la discussione sul gruppo.”
LA GRANDE ONDA