Barriere architettoniche. Una lettera ai sindaci per città più inclusive

“Sono entusiasta per l’impegno e la partecipazione che i  giovani dimostrano per le problematiche sociali del nostro territorio, sensibili all’abbattimento di ogni barriera per garantire pari diritti alle persone diversamente abili. Con il loro aiuto potremo favorire l’inclusione e costruire una città fruibile per tutti”. È soddisfatta Pina Castellano, presidente del Tavolo di Concertazione del Piano sociale di zona, che ha firmato la lettera indirizzata ai sindaci della Penisola sorrentina per ripensare, in forma inclusiva, la mobilità sul nostro territorio. L’idea di sollecitare le amministrazioni comunali nasce dalla volontà di Natale De Gregorio e Michele Vitiello che, per rendere più efficace l’iniziativa, hanno coinvolto le associazioni di diversamente abili, che sperimentano quotidianamente le difficoltà legate alla loro condizione. L’istanza, poi sottoscritta dal Tavolo di concertazione, ha aperto una riflessione sulla riprogettazione delle Città. Obiettivo, abbattere le barriere e garantire pari diritti. “È assurdo vedere nuovi progetti, apparentemente all’avanguardia, nascere e crescere in Penisola Sorrentina portando con sé gli stessi limiti di dieci, venti anni fa – dice Natale De Gregorio -. Il problema sta nella percezione: se non coinvolgiamo chi il problema della disabilità lo vive quotidianamente, non ci sarà mai processo di crescita e civiltà. È proprio per questo, nell’ottica dei nuovi progetti di mobilità che vedranno la Penisola Sorrentina protagonista nei prossimi mesi, che io e Michele abbiamo deciso di scrivere questa lettera insieme a disabili e operatori del settore, per stimolare le amministrazioni comunali ad affrontare il problema dell’abbattimento delle barriere come un modo naturale di ripensare la città, e non solo come un obbligo dettato dalla legge. Sarebbe un gesto forte e rivoluzionario il coinvolgimento diretto dei portatori di handicap in questo processo”.
Anche Michele Vitiello si sofferma sull’importanza dei contributi di chi vive la disabilità o s’impegna per garantire pari diritti. “Un grazie particolare a Mario Esposito, a Gigi Salvi, a Mimmo Apota Calderaro, a Pina, a Letizia e a MariaElena Borrelli – dice Vitiello -. Abbiamo espresso la necessità di garantire l’accessibilità ai diversamente abili, ripensando spazi senza barriere architettoniche e favorendo i nuovi progetti, agli altri, che a questo tema siano più sensibili”.


Commenti

Una risposta a “Barriere architettoniche. Una lettera ai sindaci per città più inclusive”

  1. Carla Tassielo

    ERA ORA, NON PAROLE , MA FATTI …… LE STAZIONI DELLA PENISOLA SONO TUTTE INCONCEPIBILI, ANCORA NEL 2017, BARRIERE ARCHITETTONICHE E NON.
    VALIGIE DA TRASPORTARE A MANO X LE SCALE , NELLE STAZIONI . BASTA SOLO GUARDARSI INTORNO ……….
    NOI OLTRETUTTO VIVIAMO IN UN POSTO PARADISIACO E TURISTICO e ci dovremmo vergognare molto.
    DIAMO PRECEDENZA ALLE PRIORITÀ IN ASSOLUTO E DOPO IL RESTO.
    PENSIAMOCI. .. E PROVVEDIAMO .
    È TEMPO………..

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