Era stato uno dei temi caldi di inizio estate nella frazione di Bonea. “E’ vero che don Nino vuol chiudere l’oratorio di San Vito?” Una domanda che si insinuava, con forte carica di sconcerto e, talvolta, rabbia. La risposta, però, sta nei fatti e arriva ora, alla vigilia del nuovo anno pastorale, dopo un lungo periodo di incontri e riunioni. La comunità parrocchiale di Bonea e il gruppo di famiglie che fanno capo al convento dei frati minimi cammineranno insieme. Un solo percorso, comune e condiviso. “Dopo due anni di ascolto e confronto, è arrivato il momento di attuare quella che è una regola della diocesi: tra i carismi parrocchiali c’è l’iniziazione cristiana – spiega don Nino -. Quindi il Battesimo, l’Eucarestia e la Cresima devono essere seguiti dalla parrocchia. Pertanto, quest’ultima si deve occupare del percorso di catechesi. Io ho ritenuto che fosse giusto non agire in modo autoritario, perché la comunità di San Vito è una enorme ricchezza per la nostra parrocchia. Per questo, sarà tutto concordato e i momenti di fraternità si vivranno ora presso i locali del convento ora presso quelli di Bonea. Ho acquistato un pulmino, che si occuperà di prelevare i bambini il sabato, giorno del catechismo, in modo da non creare disagi a genitori o nonni. È bello camminare insieme e sono fiducioso che tutta la parrocchia, da Sant’Andrea alle Pietre, sentirà i benefici di questa vicinanza. Intanto, l’entusiasmo della comunità di San Vito è un faro per me e per tutti”. Così, quel tema che rischiava di dividere e contrapporre due realtà della stessa parrocchia, è diventato motivo di unione, di crescita, di fiducia reciproca e di accresciuta fede.