Calcio, c’è tanto Sorrento nella vittoria dell’Italia in Macedonia: “L’Inter preferì Destro e Balotelli…”

“Quando vedo giocare Ciro (Immobile, ndr) è sempre un’emozione. Quando sento parlare di lui in tv o leggo le sue ‘gesta’ sui giornali, l’emozione raddoppia. Quando segna una doppietta, in nazionale, ed è per giunta decisiva ai fini del risultato finale, provo qualcosa di indescrivibile. Come capitato l’altra sera, contro la Macedonia…”.

Calcisticamente parlando, Tonino Castellano, assessore a Sant’Agnello e già presidente del Sorrento dei miracoli, può considerarsi  uno dei “papà” dell’attaccante azzurro della Lazio. Portò Immobile nel suo Sorrento nel dicembre 2004, quando il vivaio rossonero (coordinato da Guglielmo Ricciardi) era un fiore all’occhiello dell’intera Campania (e non solo).

“Era un ragazzino terribile, con gli Allievi faceva gol incredibili – prosegue Castellano -. Era un bel gruppo, ben assortito: arrivammo alle fasi finali, e ci giocammo lo scudetto di categoria. In quella squadra, c’erano tanti ragazzi interessanti: penso anche al sorrentino Antonino Di Leva, passato alla Samp, la cui carriera verso lidi decisamente più ambiti ha subito rallentamenti a causa di problemi fisici”.

Poi, arrivò l’esordio in prima squadra, con l’allenatore Renato Cioffi: “Già all’esordio, pensai: ‘si muove da vero bomber di razza’ – sottolinea Castellano -. Retroscena sul calciomercato? L’Inter lo sondò con Ausilio e Baresi, con i quali avevo ottimi rapporti,ma poi preferì puntare su Balotelli e Destro. Poi arrivò la Juve con Ciro Ferrara. Quando bussa una società come la Juve, c’è poco da fare…”.

Immobile è molto legato al presidente Castellano: in occasione della sua festa di compleanno, da Dortmund (dove giocava con il Borussia), gli spedì un video-messaggio di auguri. “Un’emozione unica – conclude Castellano -. Ma vederlo segnare in nazionale mi gratifica molto di più…”

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