Caldo e Psiche: una relazione conflittuale

A lavoro, per strada, in palestra o in altri luoghi di ritrovo, certamente una delle affermazioni che abbiamo più volte ripetuto e sentito in questi giorni è “Che caldo fa!”. Molti di noi attendevano con trepidanza l’estate che, con le sue lunghe giornate di luce, ha il potere di metterci di buon umore. Ma non per tutti è così, soprattutto con queste temperature ad alto tasso di umidità. E’ risaputo che il caldo eccessivo ci fa sentire stanchi e affaticati, e non solo le nostre performance fisiche subiscono un brusco calo. Pare che corpo e mente lavorino al meglio in ambienti freschi con bassa umidità e alta luminosità. Il caldo umido, invece, ha il potere di farci sentire maggiormente irritati. Il legame tra caldo e aggressività è stato oggetto di molte ricerche. Alcune di esse, condotte dagli scienziati dell’Università di Barkeley, mettono in evidenza l’aumento di crimini proprio nel periodo di gran caldo. E uno studio di Douglas Kenrick e Steve Mac Farlane sulla condotta degli automobilisti rileva maggiore aggressività verbale da parte di questi ultimi proprio quando la colonnina di mercurio sale. A prendere il sopravvento dunque è l’impulsività. Le condizioni climatiche di questo periodo possono accrescere il malessere di chi già soffre d’ansia, in quanto alcuni sintomi dovuti al caldo come la tachicardia, la sudorazione, le vertigini, rassomigliano a quelli innescati dall’ansia stessa, creando il rischio di confondere quello che è un puro malessere fisico con la percezione del fastidio come sintomo ansioso. Insomma pare che troppo caldo abbia il potere di mandarci in tilt, facendoci sentire più confusi e avvertire maggiore fatica a ragionare. Per tale ragione la Dott.ssa Nancy Molitor, professoressa di psichiatria presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine, nell’affrontare questo tema suggerisce di evitare, se possibile, di prendere decisioni importanti durante questi periodi di gran caldo in cui non disponiamo della giusta lucidità. Un altro problema sembra essere lo sbalzo di temperature a cui spesso ci esponiamo passando dal fresco degli ambienti climatizzati al caldo degli ambienti esterni. Tali passaggi sembrerebbero avere un impatto sulla produzione di alcuni ormoni, tra cui la serotonina, con conseguenti manifestazioni di ansia, sbalzi d’umore, difficoltà a dormire, irrequietezza. In attesa di una ventata di aria fresca e ristoratrice non ci resta che mettere in atto tutti i già noti suggerimenti per combattere il caldo come bere molto, cercare di non esporsi nelle ore più calde, evitare sbalzi eccessivi di temperatura ecc. Un aiuto, inoltre, sembrerebbe derivare dal praticare attività di rilassamento e, in particolare, di Yoga. Pare infatti che alcune posizioni yoga possano avere un effetto calmante, donando un senso di freschezza a tutto il corpo.

Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068

Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043

 

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