Cassa forense, i vertici a Sorrento: “In Italia manca cultura previdenziale”

La cassa forense obbligatoria, il passaggio dal vecchio al nuovo modello contributivo, la gestione separata Inps, cartelle di pagamento contestate da 50mila iscritti, un dibattito che non smette di riservare anche polemiche e spaccature. Al centro, il ruolo dell’avvocato sullo scenario previdenziale. Sono alcune tematiche che saranno sviluppate a Sorrento, nella sala consiliare del palazzo municipale di piazza Sant’Antonino, giovedì 25 maggio, ore 15:30, con i vertici giudiziari e forensi italiani.

Sul tavolo dei relatori, il presidente della Cassa forense, Nunzio Luciano, l’avvocato del Foro di Bari, Ilaria Gadaleta, il magistrato Giovanni Favi. A fare gli onori di casa, il sindaco Giuseppe Cuomo, il presidente dell’Ordine degli avvocati del foro di Torre Annunziata, Gennaro Torrese, il presidente del Tribunale Ernesto Aghina, il delegato locale della Cassa forense, Ciriaco Sammaria.

Occasione propizia per un focus sul ruolo della Cassa forense, la fondazione con personalità giuridica di diritto privato, istituita nel 1952, che ha quale scopo principale quello di assicurare agli avvocati che hanno esercitato la professione con carattere di continuità ed ai loro superstiti il trattamento previdenziale.

“Ma non solo – sottolinea il presidente nazionale della Cassa forense, Nunzio Luciano -. Il nostro ente si contraddistingue per il suo principio solidaristico e per il modello di welfare attivo. Si pensi ad esempio alla possibilità di accedere al microcredito, ai finanziamenti erogati grazie a una nostra specifica commissione attraverso i fondi europei, dalla banca dati giuridica gratuita, a un’assistenza che eroga contributi. Con i bandi siamo riusciti ad assicurare aiuti a 15mila avvocati: per la famiglia, l’assistenza e la salute. Diamo contributi per l’acquisto di pc, per gli asili nido, per l’istruzione dei figli quando arrivano alle scuole medie”. Ma non mancano le polemiche, per lo più legate ai contributi minimi cui sono tenuti a pagare chi ha un reddito inferiore ai 18mila euro. “Comprendiamo le ragioni, la buona fede dei colleghi, siamo sempre disposti ad accogliere e valutare proposte migliorative – continua Luciano -. Ma, come diceva Einaudi, bisogna conoscere per deliberare. In Italia c’è una scarsa cultura previdenziale: il contributo non è una tassa. A seguito della legge di riforma dell`Ordinamento professionale forense (L. 247/2012), che ha sancito il principio che tutti gli iscritti agli Albi di Avvocato debbano essere iscritti alla Cassa Forense, l’ente ha comunque introdotto una disciplina regolamentare che tende a ridurre fortemente gli oneri contributivi a carico dei giovani avvocati nei prossimi otto anni di iscrizione all`Albo. Non scordiamo che, rispetto al contesto circostante, la Cassa Forense è in controtendenza: ha, infatti, superato il test di sostenibilità a 50 anni, garantendo, così, un sereno futuro previdenziale a tutti gli Iscritti e, in particolare, alle giovani generazioni”.

Sulla stessa scia, anche l’intervento del presidente dell’Ordine degli avvocati di Torre Annunziata, Gennaro Torrese: “Mi preme, innanzitutto, ringraziare il presidente Luciano per la disponibilità che riserva al nostro foro. Una disponibilità che definisco privilegiata, anche in virtù della circostanza che vede il numero uno della Cassa forense non rifiutare mai un nostro invito, e a presenziare a dibattiti per illustrarci le novità previdenziali. Novità previdenziali che prevedono opportunità anche in ambito di welfare attivo: non semplicemente una previdenza futura, ma un modo di vicinanza concreto ed attuale alle esigenze dell’avvocatura. Poi, all’incontro di Sorrento affronteremo anche la questione della gestione separata Inps, con la pretesa dell’ente di contributi delle passate annualità che definisco quanto meno esagerata. In tal senso, avremo tutte le parti in causa: gli avvocati, la parte previdenziale e la sezione Lavoro. Ne uscirà sicuramente un dibattito a 360 gradi”.


Commenti

2 risposte a “Cassa forense, i vertici a Sorrento: “In Italia manca cultura previdenziale””

  1. Antonino Apreda

    Grazie per l’informazione, a che ora si terrà questo convegno?

  2. AGORA ADMIN

    Ci scusiamo, abbiamo appena aggiornato l’articolo: l’appuntamento è giovedì 25 maggio ore 15:30. GRAZIE PER L’INTERVENTO

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