La Procura della Repubblica di Torre Annunziata indaga sulle cause denominate “insidie e trabocchetti” e definite presso il Giudice di pace di Sorrento. Si vuole accertare se i fatti alla base delle richieste di risarcimento sono fondati. Tanto è vero che nei giorni scorsi uomini della Tenenza della Guardia di Finanza di Massa Lubrense sono andati proprio negli uffici dell’ex Tribunale, lungo Via degli Aranci, oggi sede del giudice di pace, ed hanno acquisito una quantità voluminosa di atti per relazionare poi alla Procura e verificare la sussistenza o meno di ipotesi di reato. Al centro dell’inchiesta c’è la grande quantità di cause intentate da automobilisti o pedoni che hanno lamentato nel corso degli anni danni subiti in ragione delle cattive condizioni delle strade comunali. Un andazzo che per anni ha pesato sulle casse dei comuni della costiera sorrentina, anche se negli ultimi tempi, questo fenomeno, si è ridimensionato. Alla base delle richieste di risarcimento – in tale materia il giudice di pace ha competenza fino a 15 mila euro – cadute con danni fisici alle persone oppure ai veicoli. E poiché il Comune è il proprietario delle strade ed è tenuto ad assicurare buone condizioni, l’Ente municipale è il soggetto cui si sono rivolti per chiedere il risarcimento. Il Comune di Sorrento poi è coperto da una polizia assicurativa e pertanto i pagamenti sono stati fluidi e forse proprio tale situazione può aver determinate una crescita delle richieste. In ogni caso, ci sono stati periodi in cui le casse di tutti i Comuni della Penisola sono state costrette a versare centinaia di miglia di euro ogni anno a seguito di condanne disposte dal giudice di pace. Tale contesto ha determinato anche il Comune di Vico Equense ad avere un atteggiamento ostile rispetto alla possibilità di mantenere il presidio giudiziario a Sorrento, tanto è vero che, per alcuni anni, non ha versato il contributo con il quale tutte le Amministrazioni della Penisola versano per evitare che l’ufficio giudiziario sia accorpato con quello di Torre Annunziata. E ora? La Procura vuole vederci chiaro un po’ su tutto: sui fatti, sulle liquidazioni delle competenze e sui risarcimenti disposti. Per proporre una domanda di risarcimento c’è il coinvolgimento di diverse e distinte figure professionali oltre agli avvocati, obbligatori, anche medici che devono certificare le cattive condizioni di salute o i danni fisici patiti, meccanici per le condizioni dei veicoli. Ove mai si trovassero anomalie si potrebbe ipotizzare l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Ma al momento non c’è ancora una ipotesi di reato definita, ma solo verifiche ed accertamenti in corso. Nel mirino ci sono soprattutto le cause intentate per motivi ricorrenti. Pare, ad esempio, che alcune strade o buche siano state più volte responsabili nel provocare danni a persone e veicoli e questo giustifica verifiche e accertamenti.