Ciro Maffucci “La giunta tira a campare”

 

 

 

 

Partiamo dall’ultimo episodio di cronaca politica. Si è dimesso il quarto assessore donna in 3 anni. Vuole commentare?

Non c’è molto da commentare, tutti rifuggono da questa Amministrazione. Anch’io lo farei. Non si conoscono i reali motivi delle dimissioni dell’assessore, mentre quelli che hanno portato alla sua nomina sono chiarissimi. Il Sindaco ha sfogliato la margherita alla ricerca di una donna che desse alla sua amministrazione la possibilità di sopravvivere. DI SOPPRAVVIVERE. Niente contro l’Avvocato Di Gennaro, ma la scelta di una figura così importante non può essere fatta in questo modo. Il turismo, lo Sport, gli Spettacoli, questi dovrebbero essere gli ambiti di cui si doveva interessare la De Gennaro, meriterebbero una persona che abbia esperienza e voglia di investire sulla nostra città il suo tempo, le sue idee e le sue risorse. Ci sono problemi che avrebbero bisogno di un interlocutore unico ma soprattutto preparato che riesca a trovare soluzioni valide e condivise:

faccio due esempi: i fari del campo di Massaquano non sono utilizzabili, se non per il 30%. I nostri figli si allenano al buio. A chi ci dobbiamo rivolgere? Chi deve risolvere questa situazione? Sono anni che si va avanti così, chi ci rimette sono solo i ragazzi che si allenano. L’estate è passata, ma c’è da programmare Natale-Pasqua e l’Estate 2020. Chi lo deve fare? Un operatore turistico a chi si deve rivolgere?

Il Sindaco parte nuovamente alla ricerca dell’assessore. Se potesse, lei, chi indicherebbe in giunta?

Non sono in grado di dirle un nome che possa ricoprire questo ruolo. Si metta nei panni di una donna che venga avvicinata dal nostro sindaco dopo tutto quello che è successo, oltretutto sapendo di dover partecipare a questa pantomima. Lei cosa farebbe?

 

L’assenza perdurante di deleghe agli assessori, cosa significa?

 

 

L’assenza di deleghe è assenza di riferimenti, di programmazione, di progetti e di idee. Non si sa con chi parlare, non si sa chi decide (forse si), non si sa chi è il responsabile. È una vergogna pensare che un ruolo così importante sia mortificato in questo modo e senza che nessuno della maggioranza alzi la voce.

 

La maggioranza denuncia i problemi posti dalla galleria e chiede un’ordinanza che limiti il transito dei mezzi pesanti in centro. Cosa ne pensa?

 

 

È giusto, finalmente si sono svegliati. Sono tre anni che governano questa città ed i problemi di vivibilità sono da sempre ben noti. Pensi che noi ci facemmo promotori con Cambiare Fa Bene, nel novembre del 2015, di un convegno su queste tematiche, “Ambiente e politica. Misurare per migliorare. Idee e progetti per Vico Equense”. Abbiamo invitato personalità di spicco ed esperti di livello nazionale per poter incominciare un percorso. Tra tutti il professore Giovanni De Feo, il Presidente dell’azienda dei rifiuti di Formia Raphael Rossi, ed il nostro Antonino di Palma, nemo profeta in patria. Il punto di partenza è la misurazione della situazione dal punto di vista ambientale e di vivibilità urbana, per poter impostare una politica seria volta al miglioramento della situazione. Lord Kelvin diceva “se non lo puoi misurare non lo puoi migliorare”. Siamo stati i primi a parlarne ed in questo momento certo non mancherà un sostegno a quest’azione utile a tutti noi.

 

 

 

 

Che giudizio darebbe all’Amministrazione a tre anni dall’insediamento?

Negativo, lo dico da tempo che questa è la peggiore amministrazione che Vico Equense abbia mai avuto. Non c’è confronto, si vive alla giornata, non c’è programmazione e attenzione al territorio. Tranne che da parte del super assessore che dotato di ubiquità riesce a gestire tutti i cantieri della città, la spazzatura, i dipendenti comunali, cioè tutto quello che è da gestire. Basta girare per il paese per capire le condizioni in cui viviamo. Le strade centrali sono sporche, si immagini quelle periferiche. Non parliamo delle spiagge. Quest’estate per una scelta personale, ho girato con i miei figli su quasi tutte le spiagge vicane. Ho visto con i miei occhi una situazione penosa. Faccio un esempio. Dalla spiaggia di Seiano per andare al Pezzolo si deve attraversare il rivo. La strada è fatta di materiale di risulta, c’è sporcizia dappertutto, il terrapieno della proprietà De Rosa è delimitato da pali di legno e ferro e fa da deposito indegno per ogni tipo di materiali. Ma si può pensare di accettare una situazione del genere? Viviamo di turismo ma abbiamo amministratori che pensano ad altro. Mi dica un’idea proposta da quest’amministrazione, un nuovo progetto, un provvedimento utile a migliorare questa situazione. Il nostro paese merita qualcosa di più, merita di avere amministratori guidati da una vision, merita di programmare il suo futuro in maniera seria, merita di essere amata senza sé e senza ma.  Noi Vicani dobbiamo pretendere di cambiare questa situazione, che da ormai 20 anni sta portando alla distruzione di tutto ciò che il signore ci ha donato e che per nostra fortuna, ancora attrae molti turisti. Ma per quanto tempo ancora?

La minoranza, dal canto suo, non è riuscita a costruire granché. Dei comitati nelle borgate da realizzare nelle frazioni si è persa la traccia, della Fondazione Fast non si sa più niente, ed il gruppo che si era raccolto intorno a Maurizio Cinque sembra molto ridotto. Cosa ne pensa?

 

Fare opposizione a Vico Equense non è facile. Ma le voglio ricordare che siamo un gruppo giovane, nato dall’impegno civico della maggior parte dei partecipanti. Negli scorsi anni, che non posso essere considerati limitatamente come gli ultimi tre, abbiamo partecipato attivamente alla vita della nostra città. Come?

Partiamo dalla Fondazione Fast di cui sono un socio fondatore e per un periodo ho ricoperto con orgoglio il ruolo di presidente. È un progetto di lungo periodo, che vuole mettere al centro la nostra comunità aldilà del ruolo che i singoli possano ricoprire. Siamo partiti con la produzione di un filmato che potesse essere un biglietto da visita per Vico Equense. Il titolo dell’opera è “Apri il tuo Cuore a Vico Equense” ha fatto il giro del mondo grazie al web, ed i feedback ricevuti ci hanno reso felici. Poi abbiamo riaperto il giardino della SS Trinità. In quest’area abbiamo sperimentato la Condivisione e dato vita a tanti progetti, creato aree di intrattenimento, svolto progetti didattici, aiutato tanti ragazzi e bambini a vivere esperienze che altrimenti difficilmente avrebbero potuto vivere. Le ricordo che quando abbiamo incominciato l’unica area ludica presente a Vico era San Ciro e non c’è bisogno di parlare nuovamente delle condizioni in cui versava. Con la presidenza di Antonio Breglia il nostro impegno si è moltiplicato. Stiamo gestendo il Museo Ferdinando De Gennaro, un unicum nella nostra realta’, un piccolo gioiello, si è contribuito all’individuazione ed utilizzazione di antichi percorsi da utilizzare e proporre per qualificare la nostra offerta turistica enogastronomica, si è dotato l’oratorio di Massaquano di una giostra per i più piccini, si svolgono attività di condivisione con le diverse comunità vicane attraverso manifestazioni che hanno come tema centrale i giovani e la conoscenza delle nostre eccellenze. Poi, c’è lo sport. Considerando punto focale della nostra azione i giovani, ci siamo impegnati negli ultimi 10 anni nella gestione di diverse realtà sportive, con impegni personali molto importanti, che hanno sottratto tempo e serenità alle nostre famiglie. L’obiettivo è sempre stato quello di creare un soggetto forte che potesse dare una possibilità agli sport, cosiddetti minori, di trovare una casa. Dopo anni di contrapposizioni, abbiamo dato vita alla Polisportiva Vico Equense, che oggi conta 1 squadra di pallavolo Femminile con relative giovanili ed una squadra di basket maschile con relative giovanili.

La politica

Il dopo elezioni, le posso dire che è stato difficile. Digerire la sconfitta non è stato facile e credo che non lo potesse essere per nessuno. Ancora oggi molti ci domandano come abbiamo fatto a perdere le elezioni. Perché’ è chiaro a tutti che le abbiamo perse noi, per nostra superficialità’. Subito sono nate delle incomprensioni e c’è stato la disaffezione momentanea di qualcuno, come il sottoscritto, ma solo l’intelligenza e la voglia che abbiamo sempre avuto di perseguire l’obiettivo di cambiamento, ha permesso che questo progetto non morisse ed anzi diventasse più, trovando nuove energie e nuova linfa.

Borgate

Con weare abbiamo girato in lungo ed in largo tutto il territorio, facendo quello che si faceva un tempo. Si ascoltava la gente e la si informava sulla vita politica. Abbiamo fatto riunioni in tutte le borgate, abbiamo chiesto di essere resi partecipi della vita dei luoghi visitati. Maurizio ed i consiglieri, hanno fatto e continuano a fare segnalazioni di disagi e problematiche alle autorità competenti, tutte cose di cui sono informati dai nostri riferimenti sul territorio. Siamo stati bravi a creare una rete di relazioni molto forte.

Un esempio: si ricorda della situazione di Via Belvedere del marzo 2018, con smottamenti, frane e grande paura per tutti gli abitanti della zona. Noi in Consiglio Comunale ne parlavamo già nella seduta del 9 giugno del 2017 chiedendo di intervenire al civico 23 di Via Nuova Belvedere, perché’ vi era un rischio palese di frana.

Giugno 2017 segnalazione— Marzo 2018 frana. Noi abbiamo svolto il nostro ruolo, segnalando una problematica importante un anno prima.

I nostri amministratori non ci hanno considerato minimamente, creando un danno alla comunità.

Per quanto riguarda il gruppo intorno a Maurizio le posso dire che mi sembra solido e unito, certo non è immutabile, ma i pilastri che lo sorreggono sono forti. Tutto quello che succederà’ in futuro dipenderà dalle nostre scelte e dalla capacità di condividerle.

Penso che di strada ne abbiamo fatta ma che stiamo lavorando per farne molta altra insieme e per il bene della città.

È vero che c’era un accordo per il turn over al fine di assicurare l’avvicendamento tra tutti i consiglieri dei vostri gruppi?

Si c’è un accordo che abbiamo fatto inizialmente come gruppo fondatore. L’idea era quella di far crescere il gruppo in esperienza. Abbiamo sempre pensato “che si vinca o si perda dobbiamo preservare il gruppo”. Ci siamo riusciti in parte, ma cosa riesce perfettamente?

 

 

È tornata l’Ascom a Vico. Non c’è più la sola Acove a rappresentare gli operatori economici. Che ne dice?

Ne sono felice, ho partecipato alla fase embrionale di quest’idea e alle prime riunioni. Vedo un gruppo di persone vogliose di impegnarsi per la comunità. La compresenza con l ‘Acove potrebbe essere uno sprone per entrambe le associazioni. Anche se Io sono per unire le forze, perché’ penso che dal confronto tra persone diverse possano nascere idee utili a tutti e si possa crescere in modo sano e proficuo.

 

Cosa serve per il rilancio del commercio?

 

Non sono un commerciante, non ho il polso della situazione, ma per quello che vedo ci vuole maggiore partecipazione, ci vuole una presa di coscienza da parte di tutti. Non può essere sempre e solo colpa di altri se le cose non vanno. Ci vuole impegno, Vico è la casa di tutte le attività che vi lavorano e tutti si devono impegnare per renderla più accogliente e più pulita solo cosi potremmo avere più benessere e migliore vivibilità.

 

Monte Faito ancora nel guado in attesa di novità sempre auspicate ma mai realizzate. Una cosa che si potrebbe fare subito per la montagna?

 

 

Faito è un argomento doloroso, come altri. Il nostro territorio è vasto e non di facile gestione, ma qui siamo molto aldilà della gestione, siamo all’incuria. 2 esempi: In località sorgente la Lontra hanno apposto una vasca da bagno come abbeveratoio per animali, è una cosa possibile? Le domeniche estive la montagna diventa proprietà di tutti. Moto carrette, motorini, api in ogni dove. Sembrava un assalto a Fort apache. E dopo … lascio a lei l’immaginazione di quello che si può trovare tra i boschi di alberi secolari. Si potrebbero avviare progetti per il recupero del sottobosco, delle coltivazioni di frutta autoctone, dei sentieri. Si potrebbe incentivare i giovani alla creazione di fattorie, alla coltivazione della terra incolte. Ci sono progetti europei che prevedono linee di finanziamento importanti. Ma non sono un esperto, ci vogliono persone che sappiano cosa fare come e quando farlo.

 

Chiudiamo con la politica. Cosa si deve fare per costruire l’alternativa all’amministrazione in carica?

 

Si deve parlare con la gente di progetti, di idee, di cosa si vuole far diventare la nostra Città. Basta con le polemiche, si devono avvicinare le persone alla politica, renderle partecipi delle scelte, anche quando dolorose, perché’ la partita in gioco è troppo importante. Abbiamo perso da tempo l’idea di sognare, di pensare a qualcosa di migliore, siamo assuefatti alla situazione che viviamo. Non è possibile accettare tutto quello che succede, solo perché si pensa che prima o poi qualcosa toccherà anche a me o perché fino a quando non mi toccano va tutto bene. È arrivato il momento di mettersi in gioco, di metterci la faccia, di impegnarsi. Il compito di chi fa politica è quello di catalizzare le idee, di mettere in campo la propria visione della città e di programmare gli obiettivi intermedi che portano alla meta. L’alternativa alle modalità di gestione fino a questo momento utilizzate, si costruisce giorno dopo giorno con progetti, idee, confronto, ascolto, condivisione e partecipazione. È sicuramente difficile ma le cose difficili sono le più belle. Io ci sono come anche i miei compagni di viaggio aspettiamo solo te.