Recupero dei cisternoni romani di Sorrento. Un altro passo avanti è stato fatto con l’avvio dei lavori per consentire l’accesso al suggestivo percorso sotterraneo. L’intervento voluto dal Comune e seguito dalla Fondazione Sorrento che coordina il progetto consentirà di visitare l’antico acquedotto romano che risale all’età augustea. Entro il prossimo mese di maggio tutto dovrebbe essere pronto per rendere fruibile al pubblico un pezzo di storia e di archeologia unico ed affascinante, offrendo un ulteriore attrattiva di interesse unico come la struttura dell’antico acquedotto. Cosa c’è da fare? Anzitutto la scala di accesso al percorso che parte nella zona detta Spasiano vicino al Cinema Armida – dove una volta c’erano campetti sportivi ormai in dismessi – e termina dopo circa un chilometro. Inoltre, devono essere rimosse quelle che in gergo tecnico sono chiamate superfetazioni ovvero varchi di ispezione fatti realizzare dall’ex acquedotto sorrentino nel corso degli anni, visto che nel primo dopoguerra i cisternoni sono serviti per portare l’acqua potabile alle marine e quindi richiedevano spazi per l’accesso.
L’area complessiva si compone di nove navate di circa 180 metri quadri ciascuna, per una superficie complessiva di 1800 metri quadri lordi. Il tutto caratterizzato dall’elemento di pregio architettonico rappresentato dai classici archi romani. Oltre questo spazio su cui sarà allestita una illuminazione idonea. Vi è poi un’altra zona, di circa 500 metri quadrati, che rappresenta la parte inferiore dell’antico acquedotto, ancora non idonea a rientrare nel percorso tematico e su cui è previsto un ulteriore progetto di restyling e messa in sicurezza. Nel complesso il progetto può diventare un fiore all’occhiello nell’ambito dell’offerta turistica promossa della città di Sorrento.