Il responsabile del WWF – Terre del Tirreno, Claudio d’Esposito, ha inviato un messaggio scritto alle persone che oggi si sono riunite in Piazza Tasso a Sorrento per manifestargli solidarietà dopo la brutale aggressione subita. Di seguito riportiamo il testo, letto da Nino Lauro
Mi scuso ma non me la sono sentita di venire… le costole bruciano ancora un po’ e rendono il fiato corto… la testa mi fa ancora male.
E anche se i pugni, i ceffoni e i calci passano… ormai ci sono abituato… mai mi abituerò alla violenza gratuita.
Il dolore e la sofferenza spesso ti sbatte in faccia la verità… ma è in questi momenti che capisci chi sono i conoscenti… chi sono gli amici… e chi ti AMA!
Con la vostra partecipazione volevate alzare un muro… a mia difesa
ma avete costruito un intero castello… fatto di affetto e solidarietà.
Siete davvero in tanti … troppi… ad avermi manifestato vicinanza.
Potrei dirvi semplicemente grazie ma vi dico… Dio vi benedica! J J J
Ormai sono famoso… come un cantante che dopo tanti sforzi vince a Sanremo… ma se si continua così la prossima manifestazione la farete “alla memoria”! J J J
Molti pensano che sia solo un “rompiscatole” … in tanti mi dicono “ma chi te lo fa fare?”
E’ che spesso perdiamo il senso della vita…
A volte quando uno muore ci si sente dire: “quanti anni aveva?”
“90 anni!”
“Ah… beh… allora…”
Ma che significa?
Ho sempre pensato che non sia importante quanto vivi… ma come vivi.
Viviamo in una terra bellissima che diciamo di amare… ma cosa siamo davvero disposti a fare per proteggerla?
I fatti accaduti non possono che farmi riflettere.
Ma cosa è successo di preciso?
Semplice… e potrebbe apparire ormai usuale… quasi scontato… se non fosse che la maggioranza della gente, per fortuna, ancora dissente!
Sono stato aggredito mentre ero a casa di un’amica, per i fatti miei, a piantare alberi per trasformare un cortile da grigio a verde. Sono stato avvicinato a tradimento e poi colpito violentemente. E intanto, mentre ero sull’ennesima barella, dopo l’ennesima aggressione pensavo: NON E’ GIUSTO!!!
Come è assurdo, ingiusto e incivile che nella mia terra, nel mio paese, nel mio sud c’è ancora chi si arroga il diritto di poter gratuitamente minacciare e prendere a botte un’altra persona.
Amo la Natura e le cose belle, e sono pronto a difenderle e a prendere le parti di coloro che chiedono un aiuto. Lo faccio a nome e per conto di un’associazione con un panda disegnato, il WWF, fatta di decine e decine di persone che gratuitamente, ogni giorno, dedicano tempo, energie e risorse, sottraendole alla vita privata per difendere e proteggere quello che amano.
Sono in molti a capire ciò… e anche se una motosega fa più rumore di 1000 semi che germogliano e un pugno più di 1000 parole di speranza… le manifestazioni di stima e solidarietà pervenute superano di 1000 volte le minacce, le angherie e i soprusi di pochi!
Ma quando ti trovi così spesso su di una barella in una sala del pronto soccorso… allora… anche le certezze vacillano… e viene da chiedersi se forse non sia meglio mollare tutto?
“Fatti i cazzi tuoi” mi sono sentito ripetutamente gridare dai nemici.
“Ma chi te lo fa fare?” mi hanno sempre più spesso consigliato gli amici.
Forse è giunto il momento di tornare alla vita “normale” e recuperare tempo, risorse ed energia per i propri affetti, la famiglia e il lavoro così spesso sacrificati alle battaglie ambientaliste.
Forse è giunto il momento di smettere di lottare.
Te lo chiedi quando ti stanno bombardando di raggi x nella sala radiografica di un ospedale e le vene ti bruciano per quegli aghi delle flebo che non sopporti… e viene da chiederti “fino a quando potrò passare la mia vita tra uffici tecnici, dirigenti arroganti, impiegati insolenti, trekking nelle fogne, blitz nei cantieri abusivi e soccorsi ad animali vittime di vagabondi armati con licenza di uccidere?”
Forse un giorno la stanchezza sopraggiungerà e tornerò a vivere una vita tranquilla, ammuffita ma serena…
te lo chiedi…
e ti viene il serio dubbio che quel giorno è arrivato… anche perché con i brividi addosso, dopo ore passate al pronto soccorso mentre la testa ti esplode e il resto del corpo brucia per i colpi subiti… non riesci a pensare ad altro.
Ma poi cominciano ad arrivare gli amici…
le telefonate…
i messaggi…
le mail…
e tante persone che si interessano… vogliono sapere che è successo… come stai… esprimono solidarietà…
stima…
amicizia…
si preoccupano per te. Ed è allora che capisci che non puoi mollare… non ora.
Da soli le battaglie non si vincono e se non si è soli allora vuol dire che non si è affatto perso!
Bisogna essere in tanti per contrastare i braccianti d’affari senza scrupoli, gli speculatori di cemento armati, gli imprenditori poco illuminati, gli amministratori corrotti, i politici arroganti veri nemici del popolo, un vero Sistema che si basa su Potere e Denaro ma che trae linfa da regole di apparente “solidarietà sociale”… “io faccio un piacere a te e poi tu lo fai a me”… “io ti faccio fare quello che vuoi e tu mi fai fare quello che voglio” … anche se la legge a ben vedere non lo consentirebbe… e quello che potrebbe apparire una diffusa libertà personale diviene clientelismo, omertà, anarchia, crimine.
Ci hanno resi tutti ricattati e ricattabili.
Siamo giunti ad un punto dove parrebbe inevitabile proseguire in questa direzione.
La gente si muove in penombra… a furia di chiudere gli occhi non vede più… si adegua… per paura o per sopravvivenza. Il tutto sempre, solo ed esclusivamente per il DIO denaro!
Vi invito a levarvi i paraocchi, che indossano i poveri cavalli che trainano le carrozzelle, a recuperare il senso del bello e ad abbandonare quelli che chiamo i “surrogati della felicità”: una serie infinita di oggetti la cui produzione e acquisto necessita del nostro denaro e di un sacrificio di risorse del Pianeta non più tollerabile.
Il tutto a discapito di altri popoli che affondano da precari barchini e sgonfi cannotti: cercano salvezza per se e i propri figli ma trovano il gelo degli abissi.
FERMIAMOCI… INVERTIAMO LA ROTTA.
E’ ancora possibile un mondo in armonia con tutti i suoi esseri viventi.
Impariamo ad apprezzare la delicatezza di un Bombo sui fiori di primavera, la fragilità di una salamandrina nascosta nel muschio, la bellezza di una volpe tra i faggi, l’agilità di un pipistrello che volteggia nel buio.
Amiamo gli alberi.
Nessuno si sognerebbe mai di prendere a martellate una Ferrari o farla a pezzi.
Eppure con gli alberi lo facciamo ogni giorno.
Cosa hanno gli alberi meno di una Ferrari?
Senza alberi non possiamo vivere su questa terra… senza Ferrari… e senza auto staremo addirittura meglio!
Torniamo ad AMARE e RISPETTARE le BELLEZZE del CREATO di cui questa nostra terra è prodiga… impariamo a vivere in modo SOBRIO e in ARMONIA… solo così rasenteremo la FELICITA’ …
e la violenza e la CAMORRA resteranno solo una inutile superfetazione del nostro vivere.
Mi scuso ancora che non sono tra voi… oggi sono triste e tanto stanco… ma domani è un altro giorno e, come diceva uno di quei tanti che hanno fatto grande il Sud… “adda passà a nottata!!!”
Claudio d’Esposito