Definiamo una persona con l’aggettivo coerente quando vogliamo descriverne una qualità positiva, ossia la sua capacità di mantenersi costante da un punto di vista logico o affettivo nei pensieri e nelle azioni. Normalmente tendiamo a preferire la vicinanza di persone che mantengono una continuità nelle proprie condotte e riflessioni poiché la prevedibilità che ne deriva ci fa sentire al sicuro, sappiamo bene o male cosa aspettarci e, anche se l’altro può talvolta stupirci con manifestazioni inattese, sentiamo che esse sono frutto di contingenze particolari che non tangono l’immagine che abbiamo di quella persona. Fin da quando siamo piccoli l’affidabilità di chi si prende cura di noi costituisce la base per il consolidarsi di un senso di sicurezza interno che si riflette poi nelle relazioni che intessiamo. Se siamo ben abituati sotto questo profilo, molto più probabilmente porteremo e ricercheremo coerenza, costanza e sicurezza nelle relazioni. Se invece abbiamo spesso sperimentato l’incoerenza o addirittura l’assenza emotiva o anche fisica di una figura di riferimento, è molto più probabile che nel costruire relazioni faticheremo di più, caricati da bisogni precedentemente disattesi o incapaci di sentirli e riconoscerli. In un’ottica preventiva la coerenza diviene dunque una delle qualità fondamentali del buon genitore, non necessariamente perfetto ma quanto meno affidabile: parliamo in questo caso di coerenza educativa per riferirci alla capacità genitoriale di inviare messaggi congruenti nella relazione con i propri figli. Essere genitori coerenti significa quindi fare in modo che quello che manifestiamo attraverso il linguaggio del nostro corpo, con la gestualità, con il tono della voce, si accordi con quello che diciamo a parole. Significa anche mantenere una linea educativa chiara e condivisa con il bambino, per cui egli sa quali reazioni aspettarsi quando fa bene ma anche quando disattende una regola, ad esempio. Le regole, se non trasmesse dal genitore con lo scopo di affermare potere ma con l’intento di porre dei limiti al comportamento del bambino e di fornirgli quel contenimento necessario alla crescita, sono di centrale importanza, lo aiutano a strutturarsi fuori, nel modo in cui gestisce tempi, relazioni e spazi, ma anche dentro, dando una forma alla sua personalità. Ce lo ricordano costantemente i bambini quanto sia importante che il mondo intorno a loro abbia una struttura chiara, quando ci riprendono perché nel leggere una fiaba abbiamo osato modificare una parola con un’altra, quando non trovano il giocattolo preferito dove lo hanno lasciato, se interviene un cambiamento negli orari lavorativi del genitore, ad esempio. Un contesto maggiormente supportivo in questo senso favorirà il bambino rendendolo in grado di tollerare, in una cornice stabile, variazioni e imprevisti. Altri scenari si aprono quando il bambino non trova risposta a tali bisogni. Coerenza educativa è anche quella che deve esserci tra i vari familiari che si occupano dei bambini: è fondamentale che questi ultimi sentano che mamma e papà sono dalla stessa parte, che magari possono anche non vivere più insieme ma condividono ciò che riguarda la cura del figlio; che non considerino i nonni figure a cui ricorrere per vedersi accontentati in ciò che i genitori non hanno concesso. Coerenza, infine, è quella che dovrebbe esserci anche tra le varie agenzie educative di riferimento dei bambini, in primis famiglia e scuola, che dovrebbero camminare insieme di fianco al bambino, condividendo un fare educativo che abbia in interesse la crescita umana oltre che culturale dei nostri piccoli. In una società in cui accade che i figli vengono triangolati in contese coniugali, in cui genitori e insegnanti vivono i loro ruoli in un clima di svalutazione reciproca se non di vera e propria minaccia, non deve sorprenderci la sensazione di sbando che vivono talvolta i bambini: a chi devono credere? Chi devono rispettare? Non possono capirlo da soli e, soprattutto, non possiamo pretendere lo imparino se le nostre parole non vengono accompagnate da un agire coerente.
Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068
Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043