Comuni ed Airbnb insieme per combattere l’abusivismo

Dopo Genova e Bologna, dal primo gennaio di quest’anno anche il Comune di Firenze è entrato a far parte dei Comuni per i quali il portale Airbnb riscuote la tassa di soggiorno.

di Marcello Coppola

Airbnb è uno dei principali portali per quanto riguarda i fitti di case vacanze, B&B e affittacamere. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un vero e proprio exploit del comparto extralberghiero tanto da far esplodere diverse manifestazioni in tutto il mondo per denunciare lo stravolgimento della vita dei cittadini residenti in seguito al proliferare di attività ricettive.
Osservando la mappa di Sorrento con tutti gli annunci attivi attualmente sul solo portale Airbnb può aiutarci a capire la portata del fenomeno del quale stiamo parlando.

19.308 annunci attivi sull’intero territorio comunale. Case, ville, appartamenti, ma anche singole stanze o posti letto in camere condivise. Ogni spazio è utile al fine di portare a casa un guadagno extra.

Come possiamo vedere dalla fig. 2 dal 2011 ad oggi si è avuta una crescita del 45% di alloggi sulla sola destinazione Sorrento.

Nel 2010 erano appena 13 gli annunci pubblicati su Airbnb, diventati 81 nel 2011 e ben 423 nel 2012. Gli anni seguenti l’offerta è cresciuta in maniera sensibile fino ad arrivare ai 19.213 annunci del 2017.

Il fenomeno è stato talmente inaspettato e dirompente che gli enti preposti non sono stati capaci di dotarsi degli strumenti idonei per poter regolamentare e controllare le attività. I condomini si sono ritrovati invasi da turisti, i cittadini non hanno trovato più un solo appartamento in affitto regolare ed i Comuni hanno dovuto rincorrere una regolamentazione delle attività con regolamenti spesso approvati senza avere ben chiara la visione globale del fenomeno.

Oltre alle problematiche riportate, uno dei problemi più diffusi è stato l’abusivismo. Case vacanze, B&B e affittacamere improvvisati, aperti al pubblico senza darne opportuna comunicazione al Comune e, quindi, senza pagare l’aumento sulla TASI e senza versare l’imposta di soggiorno.

Almeno per quanto riguarda la tassa di soggiorno alcuni Comuni sembrano aver trovato una soluzione attraverso l’affidamento della riscossione ad uno dei principali portali di intermediazione: Airbnb.

“Siamo fra le prime città d’Italia, e fra quelle con un gettito di imposta di soggiorno più ampio – ha dichiarato il Sindaco di Firenze Dario Nardella – a raggiungere questo accordo che non solo semplifica il pagamento dell’imposta per i titolari di appartamenti in locazione turistica ma rappresenta anche un importante passo avanti per far emergere il sommerso. Quella avviata con Airbnb è una collaborazione importante che vogliamo estendere anche ad altri portali che si occupano di locazioni turistiche, a cui lanciamo l’appello a fare altrettanto”.

Dalla metà di Ottobre dello scorso anno a Sorrento la tassa di soggiorno è stata raddoppiata ed è previsto un significativo gettito per le casse comunali. Sarebbe auspicabile che anche l’Amministrazione Comunale tenda a cercare un accordo non solo con Airbnb, ma anche con Booking ed altri portali specializzati nei fitti turistici al fine di regolamentare un fenomeno sempre più difficile da tenere sotto controllo e di semplificare la raccolta della tassa di soggiorno che diventa problematica, sia per ridurre l’evasione o l’appropriazione indebita dell’imposta di soggiorno, sia per semplificare le procedure per il versamento dell’imposta che diventa sempre più impegnativa sia per le piccole strutture che per gli hotel.

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