“Peccato che chi ha ricoperto incarichi di governo apicali nel nostro Paese e tuttora aspiri a fare il premier poi non si legga le carte e faccia il distratto su una norma che la Campania ha approvato nel 2014, sotto la presidenza di Stefano Caldoro, per mettere ordine nella materia dei condoni, senza per questo dar vita a sanatorie o cose simili ma offrendo ai Comuni la possibilità di esaminare le pratiche giacenti e, quindi, istanze già presentate dai cittadini ai sensi dei condoni del 1985 e del 1994”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, Ermanno Russo, già assessore all’Urbanistica e Governo del Territorio della giunta Caldoro, in relazione ad un intervento sull’ambiente dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, ospitato oggi da un quotidiano nazionale, in cui chiama in causa la Campania e l’ex presidente della Regione.
“Allora come Giunta mettemmo ordine in una materia complessa e delicata, che non meritava e non merita la speculazione politica di un personaggio di primo piano della sinistra. L’allora governo Renzi ricorse alla Consulta e, un anno dopo, fu bocciato. Oggi Renzi merita di essere bocciato per la seconda volta dall’opinione pubblica che sa ben distinguere tra un diritto acquisito, come quello vantato da coloro che presentarono entro i termini le istanze di condono nel 1985 e nel 1994 ma non riuscirono per inadempienza dei Comuni oberati di lavoro e senza personale a ricevere riscontro, e una sanatoria tout court, che mai la giunta Caldoro ha pensato di realizzare”, conclude Russo.