Volgare intimidazione? Becero vandalismo? Saranno gli inquirenti a dare un volto e una motivazione al vile gesto consumato nella notte, ai danni dell’utilitaria del presidente del Wwf “Terre del Tirreno”. Di certo, con i cristalli della Panda di Claudio D’Esposito (il secondo raid in pochi mesi) rischia di venire giù anche gran parte di quel “perbenismo” dall’aspetto “gradevole” e dai modi “cortesi” che caratterizza le nostre zone.
Con i tre colpi di bastone, assestati ieri notte, a Meta, lungo via De Martino, sul lunotto e sui finestrini del veicolo parcheggiato proprio all’esterno della principale associazione ambientalista locale, rischia di andare in frantumi anche l’ultimo muro (illusorio) di “distinzione” eretto, a mo’ di difesa protezionistica, per (re)spingere al di là di Punta Scutolo episodi tipici di aree “a rischio”.
Se sarà confermato il movente “intimidatorio”, la costiera sorrentina si risveglia “fragile” alle incursioni e agli appetiti edilizi, per lo più speculazioni, sulle quali, il Wwf, e in particolare il presidente D’Esposito, si fionda da anni, senza se e senza ma, per scongiurarne la realizzazione.
Non lasciamolo solo.