Depuratore di Punta Gradelle. Parla Raffaele Attardi de “La grande onda”

Depuratore di Punta Gradelle. L’entrata in funzione è puntualmente annunciata e poi rimandata. Una vergogna che si protrae da 40 anni, ma che negli ultimi tempi assume il tratto della più assurda delle beffe ai danni dei cittadini e dell’ambiente. Sui tempi, Lei che in qualità di rappresentante del movimento civico “La Grande Onda” interloquisce con le istituzioni, ci può dire qualcosa?

La data di avvio del’impianto resta avvolta nel mistero. Ci si limita a indicare il possibile raggiungimento di piccoli traguardi : avremo l’energia elettrica , stiamo collegando le fogne di Vico Equense, avvieremo la grigliatura ed il trattamento primario , stiamo risolvendo qualche problema idrogeologico : elencazione di traguardi che a ben guardare, dopo 40 anni di lavori , non rappresentano successi , ma che dimostrano solo l’incapacità di garantire la corretta gestione del procedimento in atto . Stiamo continuando ad insistere per avere ufficialmente la data di conclusione delle opere , e poichè non riusciamo a avere notizie certe dai Responsabili siamo orientati a chiedere alla Regione un accesso agli atti del depuratore, cosi come hanno fatto ( e ottenuto ) i nostri amici del Comitato No Vasche del Sarno, che spingono per trovare una soluzione ai loro problemi . Leggendo le carte e rendendole pubbliche forse riusciremo a capire meglio cosa sta accadendo

Ci sono responsabilità per questa condizione di perdurante incertezza che aleggia sull’avvio della depurazione?

La realizzazione dell’impianto è stata a suo tempo commissariata dal Governo. E come commissari si sono succediti i vari Presidenti della Regione Campania, ultimo dei quali l’attuale Vincenzo De Luca. I fatti dimostrano che avere ‘ un uomo solo al comando ‘ , non serve a risolvere il problema . Francamente ci aspettavamo di più o quantomeno una comunicazione trasparente sui motivi di questo ulteriore ritardo.

Abbiamo più volte sollecitato il suo intervento, come pure cercato di coinvolgere tutti i Consiglieri Regionali , ma senza esito .La Commissione Ambiente della Regione Campania , riunitasi su nosta sollecitazione per affrontare questo problema, si è conclusa con delle generiche raccomandazioni , rimaste senza esito.La nostra ultima lettera aperta inviata a dicembre alla Presidente del Consiglio regionale non ha avuto riscontro .E neanche l’impegno manifestato dai singoli Consiglieri Regionali , in particolare Enza Amato e Flora Beneduce che si stanno più di tutti impegnando, è stato in grado di garantire fino a l’avvio dell’impianto .

Su questa situazione incide la frammentazione politica della Penisola ? E cosa pensa lei dell’ormai abortito progetto del Comune unico?

Mettere insieme due questioni irrisolte , l’impianto ed il Comune Unico non favorisce le soluzioni . Adesso dobbiamo preoccuparci di avviare l’impianto . E ogni Sindaco , indipendentemente dagli altri può essere attore di questo processo .Il Sindaco infatti ha istituzionalmente la responsabilità della tutela del territorio e della salute dei cittadini e quindi ha individualmente l’autorità per convocare una Conferenza di Servizi per affrontare il problema della mancata depurazione. Partendo da questo presupposto ognuno dei Sindaci può spingere autonomamente per sollecitare il completamento dell’opera e chiedere i chiarimenti necessari. Certo sarebbe meglio se lo facessero tutti insieme.

Io sono favorevole al Comune Unico , ma per ottenerlo , non basta attuare dei provvedimenti amministrativi , ma si devono raggiungere due traguardi intermedi : bisogna far crescere il senso di appartenenza ad una Comunità,e rinunciare a tanti egoismi . Cerco di spiegarmi con un esempio.

In penisola sorrentina, per evitare la chiusura dei presidi ospedalieri di Vico e Sorrento , entrambi sotto gli std nazionali, ci siamo inventati l’Azienda Ospedaliera Unica Sorrento-Vico. Fatto ciò, ognuno ha continuato a difendere il proprio ospedale , non sono state effettuare le necessarie razionalizzazioni , nei presidi ospedalieri continuano ad esserci reparti duplicati , l’assistenza non è migliorata e la situazione continua ad essere caratterizzata da sprechi ed inefficienze.

Le riforme istituzionali sono importanti ma non devono essere una scusa per non agire :ci sono tante cose che si possono fare già da subito per avviare il processo d’unione : si potrebbero ad esempio costituire Aziende di gestione comuni in molti settori : nella Gestione Ambientale , nei Servizi di Mobilità , nei Servizi di Vigilanza Urbana , nella Gestione dei Tributi , nella Gestione delle acque meteoriche e delle sorgenti, nella gestione degli Eventi Culturali, ecc.

E nell’avviare queste riforme dovremmo anche riflettere sulla opportunità di estendere fino a Castellamare , se non a Torre annunziata , i confini di questa Comunità . Noi della Grande Onda abbiamo ben chiaro, ad esempio, come sia difficile gestire efficacemente la tutela del mare agendo in ambiti troppo ristretti.

Proviamo a descrivere il prima ed il dopo l’entrata in funzione del depuratore. Cosa succede ora al mare e come cambierà la situazione dopo l’avvio del depuratore?

Oggi scarichiamo a mare senza trattamento tutto ciò che viene scaricato nelle fogne. Viene scaricata molta plastica e altri solidi( che rimangono poi sospesi nel mare) , liquami contenenti sostanze nutrienti che fanno crescere in maniera abnorme delle microalghe ( e che quindi sono indirettamente responsabili della formazione di schiume in certi periodi dell’anno ), altri tipi di contaminati che interferiscono con gli equilibri marini e\o entrano nella catena alimentare .

Il carico organico e quindi la crescita delle alghe e la formazione di schiume saranno ridotti dall’impianto ; gli altri problemi devono essere risolti a monte .

Cosa intende quando dice che alcuni problemi vanno risolti a monte ?

Anche per gli scarichi fognari vale il motto ‘ per pulire è sufficiente non sporcare .

Noi stiamo portando avanti insieme alla Capitaneria di Porto, alla Guardia di Finanza . alla Direzione del Parco Marino di punta Campanella e a tutte le Associazioni Ambientaliste numerose campagne di sensibilizzazione finalizzate a ridurre il consumo di detersivi ed evitare lo sversamento in fogne di solidi e sostanze contaminanti . E tanto si sta facendo insieme anche per pulire i fondali. Ed è importante sottolineare come queste attività vedano in prima linea anche molte Associazioni Imprenditoriali e Cooperative che hanno a cuore la risorsa mare e s’impegnano a salvaguardarla.

In aggiunta a questo occorre che venga istituito il servizio di svuotamento delle vasche impermeabili a servizio delle case sparse , incentivata a realizzazione degli impianti di trattamento a servizio delle attività non assimilabili quelle civili e quelli di trattamento delle acque di prima pioggia dei parcheggi e continuata la lotta agli scarichi abusivi

Il WWF con Claudio D’Esposito dice ” in nome del depuratore, si giustifica il mancato rispetto delle norme sulla salvaguardia del paesaggio”. Cosa pensa lei a riguardo?

Credo che l’affermazione di Claudio si riferisca ai lavori sulla viabilità e condivido totalmente l’attenzione che pone su quest’aspetto . Le antiche strade rappresentano l’ossatura della nostra civiltà e spesso sono l’unico indizio che permette di ricostruirne la storia . Le nuove vengono realizzate per soddisfare le esigenze attuali, ma talvolta non tengono conto dei grandi valori ambientali e incentivano un uso consumistico del terotorio. In entrambi i casi gli interventi che si fanno devono essere valutati attentamente per prevenire i disastri. Credo che per questo sia importante modificare i procedimenti di rilascio delle concessioni urbanistiche, inventandosi meccanismi nuovi, garantendo la partecipazione delle Associazioni e dei Cittadini, ponendosi comunque l’obiettivo di dare risposte in tempi certi e . E’ un percorso che bisogna costruire e difendere insieme.

A quanto si apprende, sia a Vico, sia a Sorrento le acque bianche sono state in gran parte separate da quelle nere. Questo intervento riduce, in presenza di commistioni, il carico sulla condotta fognaria e ne garantisce un migliore funzionamento, ma fa anche crescere il flusso delle acque meteoriche. Come devono essere gestite?

Per arrivare ad una corretta gestione delle acque meteoriche va fatto un salto nel passato.

Fino a 100 anni fa in penisola sorrentina l’acqua era considerata una risorsa e non un problema . Il sistema di raccolta e distribuzione delle acque meteoriche e sorgive è stato continuamente perfezionato a partire da un’ epoca precedente a quella dei Romani , fino all’ultimo regolamento emesso da Ferdinando II Re di Napoli, che identificava, regolamentava e poneva sotto tutela le sorgenti della penisola sorrentina. Poi è arrivato l’acquedotto della penisola sorrentina e la vecchia rete è stata abbandonata. Oggi non ci curiamo dei rivoli e non utilizziamo neanche una goccia d’acqua delle nostre sorgenti e quasi tutte sono abbandonate o privatizzate.

L’acqua piovana oggi scorre mestamente a mare lungo percorsi spesso ostruiti ,trascinando rifiuti e e detriti, raccola in alcuni punti da una rete di fogne bianche irrazionale, che contribuisce solo a conferila precipitevolissimevolmente , aggravando il ul rischio di onde di piena alla foce dei rivoli .

Bisogna riprogettare e gestire l’intero sistema di gestione delle acque bianche, garantendo la separazione dalle nere , e la decantazione delle stesse prima e la regolamentazione del deflusso a mare. Se non facciamo questo continueremo ad avere il mare color cioccolata nei giorni di pioggia , il trascinamentodi rifiuti solidi e un oggettivo aggravamento del rischio di sprofondamento di strade e onde di piena alla foce dei rivoli . Fare questo è un’impresa ciclopica , anche perché vede coinvolti una miriade di Enti e Amministrazioni : si potrà affrontare solo se i Sindaci si faranno carico di promuovere la gestione di questo sistema e se chiameranno i Cittadini a collaborare.

La Grande Onda” rappresenta una “grande novità” nell’approccio ai temi ambientali ed in particolare nella scelta di passare dalla protesta alla proposta, realizzando una interlocuzione collaborativa con le istituzioni che ha anche suscitato critiche e polemiche. Ce ne può parlare?

La Grande Onda ha alcune caratteristica che la identificano.

La prima è che è nata come atto d’amore: è stata promossa da Laura Cuomo, una mamma, per garantire un mare migliore a propri figli.

La seconda è che per questo non è un sogno , ma un visione , che si dovrà realizzare attraverso il raggiungimento di obiettivi concreti. Ed è per questo noi vogliamo che :

* neanche una goccia di liquame non trattato finisca a mare ;

* neanche una goccia d’acqua meteorica deve essere persa

La terza caratteristica è che noi consideriamo l’inquinamento un mostro dai mille tentacoli e per combatterlo chiediamo il contributo di tutti .Ci servono gli occhi di tutti per gli episodi d’inquinamento marino, le braccia per pulire , ma soprattutto le menti di tutti per analizzare la cause dell’inquinamento e rimuoverle. Sollecitiamo continuamente lo scambio delle idee e delle esperienze :questo scambio è l’unico in cui tutti guadagnano. Io do una idea a te ,tu ne dai una a me e dopo abbiamo entrambi due idee : dobbiamo mettere insieme tanti idee per arrivare alla soluzione di problemi comuni.

Siamo arrivati a 10000 iscritti al gruppo e l’unica considerazione che possiamo fare è di essere ancora troppo pochi, a confronto degli oltre 5 milioni di persone che in Campania subiscono i danni dell’inquinamento marino.

Ci piace però celebrare anche i piccoli successi: grazie alla collaborazione dei tanti che partecipano e alle Associazioni Ambientaliste , all’impegno dei Sindaci e della Gori quest’anno abbiamo recuperato alla balneazione tutta la penisola sorrentina: è solo un primo risultato, ma siamo certi che goccia dopo goccia l’Onda continuerà a crescere. Grazie Laura per aver avviato questo processo.