Nelle ultime settimane sono stato alla finestra ad osservare la mia bella Penisola attraverso la rete. Tralasciando la pseudo politica a base di fritture di pesce e cose simili, due avvenimenti mi hanno colpito più i tutti: il derby fra Sorrento e Sant’Agnello al campo Italia (chi lo chiama stadio vede cose che non esistono… ) e l’accensione degli alberi di Natale a Sorrento, Piano e Sant’Agnello.
Partendo proprio dal Natale, e quindi dalle decorazioni nei paesi, tenendo fuori dal discorso gli amici di Piano ai quali forse e’ giusto concedere l’attenuante di inizio mandato, (anche se tutt’ora, Piazza Cota appare algida come nemmeno un paesino di montagna sperduto fra le Alpi, ndr.) mi soffermo su Sorrento e Sant’Agnello, capaci di riempire gioiosamente le piazze principale, comprando e creando a dovere lo spirito natalizio. Netta la preferenza per il “disegno santanellese”, capace di riempire il cuore della gente con la semplicità di un albero, un ponticello ed un giardino a misura d’uomo e di ambiente. Niente clamori pro stampa e social media, solo tanta gioia che saranno I presenti a diffondere adeguatamente con il passaparola. E come ogni anno, anche grazie al malvoluto traffico causato da Sorrento, tutti si fermeranno ad ammirare la creazione di Sant’Agnello del giardiniere Giovanni Ferraro!
E proprio grazie a Sorrento arriviamo al secondo punto in questione, il derby tra due squadre che l’anno scorso erano una sola: FC Sorrento ed FC Sant’Agnello. Insieme inseguivano un progetto di rinascita calcistica peninsulare mortificato troppo presto da contrasti, e chissà forse incomprensioni, tanto per non entrare più nel merito.
Per blasone e storia, giusto citare prima il Sorrento, per il quale in Penisola fanno un po’ tutti “virtualmente” il tifo, ma I veri eroi della storia sono I ragazzi del Sant’Agnello, capaci di imporre ai più importanti avversari il pari a casa loro.
Ebbene proprio il team del Presidente Negri potrebbe essere l’immagine della nostra terra che purtroppo sembra non voler capire che ci sono momenti nella vita in cui e’ necessario fare un passo indietro per essere capaci di farne altri avanti.
Loro, un gruppo di ragazzi più vicini come eta’ ai campionati giovanili più che a quelli di serie, si sono trovati all’improvviso a competere con tutti I vecchi marpioni ed I giocatori più gettonati della massima categoria regionale.
Hanno preso qualche sonora scoppola, ma non si sono mai abbattuti. La società evidentemente gli ha chiesto di lottare per tutti I 90 minuti contro chiunque, mostrando l’orgoglio di indossare la maglia della loro squadra. La loro risposta e’ arrivata con tutta la grinta del mondo, e con essa anche I risultati. Sono andati ad imporre il pari in casa del Sorrento e poi hanno battuto la Palmese, tirandosi fuori dalle sabbie mobile della zona retrocessione.
Chissà forse la Penisola dovrebbe seguire il loro esempio. Magari c’è bisogno di sfruttare quello che abbiamo in casa, senza andarcelo a comprare. Ricordiamoci di essere un piccolo grande paesino, fatto pero’ di tanta gente capace e tantissimi ragazzi che muoiono dalla voglia di far vedere al mondo di cosa sono capaci…