Elezioni politiche e Penisola, un Sindaco a Roma

“E’ necessario che noi, sindaci della Penisola sorrentina, alle prossime elezioni politiche lavoriamo per avere un primo cittadino espressione del nostro territorio in Parlamento”.

Si avvicina il voto per il rinnovo della Camera e del Senato e Giuseppe Tito fa da apripista per candidare uno dei sindaci della Penisola alle prossime elezioni politiche. Una novità importante, ma nelle intenzioni non recente. Il discorso sulla necessità per la costiera di fare blocco unitario intorno ad un candidato comune risale alle elezioni politiche del febbraio 2013. Il medesimo discorso fu tentato anche in occasione delle regionali del 2015. In queste due occasioni non se ne fece nulla. Mentre una posizione di convergenza unitaria si è avuta in occasione dell’elezione del sindaco di Meta alla Città metropolitana. Nell’occasione Tito raccolse il sostegno di tutte le Amministrazioni della Penisola. E non a caso è proprio lui, Giuseppe Tito,  a dare fuoco alle polveri

“Dobbiamo utilizzare lo stesso criterio che ha portato alla mia elezione alla Città metropolitana a favore di un altro esponente politico del nostro territorio. La nostra realtà necessita di avere rappresentanti su tutti i livelli di Governo per costruire una filiera istituzionale  espressione delle nostre comunità ed in grado di assicurare risposte tempestive alle urgenze di questa terra”.

Non si tratta solo di parole. Ma c’è di più. Si sa di alcuni incontri intercorsi tra i primi cittadini per discutere di quest’argomento. La questione , in caso di approvazione delle nuova legge elettorale in tempi rapidi, può diventare di stringente attualità. Dalle cronache si legge del Pd che spinge per il voto tra settembre ed ottobre, al più tardi entro febbraio, quando scade la legislatura. E stavolta la Penisola  sembra determinata a non farsi trovare impreparata.

Nessuno fa nomi, ma due sono quelli in pole position e che hanno maggiori possibilità : il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo e quello di S. Agnello, Piergiorgio Sagristani.

Entrambi non hanno mai nascosto velleità di fare il salto in Parlamento ed al momento sono i più accreditati in assoluto.

Cuomo ha dalla sua il prestigio della città di Sorrento, Sagristani su molti riferimenti nelle Amministrazioni di tutti i Comuni della Penisola, da Massa Lubrense, dove ha stretto un patto d’acciaio con Lorenzo Balducelli, alla nuova Giunta di Piano.

Alla fine non è da escludere una intesa tra i due, per evitare di disperdere voti preziosi.

A proposito di voti e di elezioni. Le concrete possibilità per il territorio di centrare l’obiettivo del Parlamento sono legate alla legge elettorale.

Il sistema migliore per le aspirazioni della Penisola è il ritorno al collegio uninominale Sorrento- Monti Lattari. Ma questa ipotesi non è praticabile.

Il sistema simil tedesco con un misto di collegi uninominali – ma più grandi di quello Sorrento- Gragnano-

e collegi plurinominali, sembra saltato.

E così l’ipotesi più concreta è di votare con la legge denominata “Italicum”. Alla Camera il territorio è diviso in 100 collegi plurinominali con capilista bloccati e voto di preferenza per gli altri candidati. Mentre al Senato il collegio corrisponde alla Regione e c’è la preferenza unica.

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