Finte bici: altri 4 sequestri. Multe da 8mila€ ciascuna. Il meccanismo della truffa

Ruote di bici regolari

Lotta alla finte bici che scorazzano per la città di Sorrento. Era stato annunciato un giro di vite e sono arrivare le prime pesantissime sanzioni.

Dopo il primo sequestro che risale a tre  settimane fa  e l’annuncio di controlli a tappeto sui velocipedi abbiamo nuove multe e sequestri.

In una sola settimana su dieci bici sottoposte a controlli quattro sono risultate non conformi e pertanto sequestrate e nei confronti dei proprietari elevate contravvenzioni salatissime, in media da ottomila € ciascuna.

 

E siamo solo all’inizio. Ma andiamo con ordine. Cosa succede?

La polizia municipale di Sorrento sta verificando la regolarità delle bici dette elettriche. Si tratta di velocipedi con la caratteristica della pedalata assistita e che dovrebbero essere alimentate da un motorino elettrico per una potenza massima consentita di 25 km/h.

Nelle bici regolari il motore  si alimenta solo con la pedalata e raggiunto il limite massimo di velocità consentita il motore cessa il supporto alla pedalata.

L’irregolarità si manifesta in due principali modalità. Da una parte la bici elettrica a pedalata assistita ha una potenza di base pari 25 km/, ma con un potenziamento surrettizio la velocità è aumentata . Dall’altra la bici parte con un motore elettrico di potenza superiore che può raggiungere, nei modelli meglio congegnati, anche i 50 km/h.

In entrambi i casi è possibile trovare un sistema di accelerazione manuale, attivato con un pulsante o un simil acceleratore.

C’è poi nei casi più evidenti un elemento esterno che rende riconoscibili immediatamente le bici regolari da quelle irregolari ed è relativo alla struttura delle gomme.

Quelle delle finte bici sono in genere molto più spesse e pesanti rispetto a quelle ordinarie. In altri termini hanno ruote simili a quelle degli scooter ed in tal caso si evidenzia  subito l’irregolarità.

Le pesanti sanzioni hanno portato alcuni guidatori ad approfondire, verificando gli atti di acquisto.

E così si è scoperto che, in alcuni casi, il rivenditore ha fatto firmare una liberatoria – evidentemente non letta dall’acquirente –   in cui si precisava la circostanza che il mezzo non potesse essere impiegato su strada ma solo su pista.

Una circostanza che alla fine rischia di far gravare le sanzioni e gli inconvenienti sul solo acquirente, magari ignaro, ponendo il venditore al riparo da eventuali azioni giudiziarie. Ma c’è di più.

La lotta alle finte bici è destinata ad  estendersi anche agli altri Comuni della Penisola. Infatti dai Municipi vicini sono arrivate richieste di chiarimenti sulla materia al comando di Sorrento. Pertanto, si annuncia una stagione di controlli serrati un po’ ovunque da Vico Equense a Massa Lubrense.

 

 

 

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