Finti operatori Enel, occhio alla “truffa”. Ma il messaggio WhatsApp è una catena di Sant’Antonio

Dopo Meta, altre segnalazioni di “procacciatori di contratti” a Piano di Sorrento, e in tutta la costiera sorrentina.

La tecnica è sempre la stessa: un uomo si qualifica per tecnico Enel, “visita” le famiglie della zona, per chiedere di visionare l’ultima fattura e trascriverne il codice di migrazione. Poi, infine, chiede agli ignari utenti la sottoscrizione di un modulo, che spaccia per semplice certificazione di avvenuto “sopralluogo”. Ma con quella firma, l’utente rischia di “migrare” da un gestore all’altro. Inconsapevolmente.

Questo genere di tentata-truffa è particolarmente “frequente” in costiera sorrentina: un mese fa, la presenza di finti operatori Enel era segnalata a Meta.

Rispetto alle truffe classiche, i fantomatici operatori non chiedono soldi. Nè cercano di portare via denaro e preziosi dagli appartamenti. Vogliono semplicemente una firma. Una firma per far recedere l’utente dalla attuale compagnia verso un nuovo fornitore di servizi elettrici.

Inizialmente, l’allarme era accompagnato da un messaggio WhatsApp, con caratterizzazione locale. Sembrava verosimile, data la presenza reale di addetti “porta a porta” nelle nostre zone. Ma si è rivelato una vera e propria catena di Sant’Antonio: si tratta di un messaggio-audio elaborato da un’utente non della costiera sorrentina, ma che circola, oramai, sui telefonini di tutta Italia. Anche il messaggio sembra inattendibile: si parla di non mostrare il numero di contatore, che resta un numero “indifferente” in questo tipo di operazione. L’importante è, invece, non mostrare la bolletta, e precisamente, mantenere sempre segreto il codice di migrazione.

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