Forestali, diritti militari. La richiesta: “Subito una legge”

Bene la decisione della Consulta sulla legittimità dei sindacati militari, ma non basta. Ora occorre subito una legge che ne disciplini il funzionamento”.
La Federazione Rinascita Forestale e Ambientale (FeRFA) auspica che il necessario intervento del Parlamento sia il più celere possibile, alla luce della storica scelta della Corte Costituzionale che, nella giornata di ieri, ha dichiarato l’incostituzionalità della norma del Codice dell’ordinamento militare, che vieta la creazione di sindacati tra i militari.

Il divieto costituiva oramai un retaggio storico, in contrasto con l’evoluzione del diritto internazionale e dei principi sanciti della Corte europea dei diritti dell’uomo e dal Comitato europeo dei diritti sociali.
La FeRFA – che racchiude le sigle sindacali dell’ex Corpo Forestale dello Stato e tre associazioni di categoria (Assodipro, UFDI, Unforced) – era coinvolta nel giudizio dinanzi alla Corte Costituzionale attraverso l’intervento ad adiuvandum svolto da centinaia di ex Forestali che, dal gennaio 2017, sono stati obbligati ad assumere lo status militare da uno dei decreti della Riforma Madia della P.A.
Tuttavia, mai come ora, diviene necessario l’intervento del legislatore: la Consulta, infatti, ha sancito che la libertà sindacale applicata al personale militare necessita comunque di una apposita regolamentazione normativa.
Saremo in prima linea – afferma l’avvocato sannita Egidio Lizza, che difende migliaia di ex Forestali davanti alla Corte Costituzionale e al Comitato europeo dei diritti sociali – perché ciò costituisca uno dei principali obiettivi del nuovo Parlamento. In un periodo di necessarie limitazioni agli sprechi di denaro pubblico, occorre ricordare che mentre i sindacati sono sostenuti dai singoli associati, le attuali rappresentanze militari, oramai dichiarate incostituzionali, gravano di fatto sul bilancio dello Stato per milioni di euro”.
La vittoria, propiziata dall’azione di Assodipro (l’associazione che da anni è impegnata nella difesa dei diritti dei militari), assistita dal Prof. Andrea Saccucci, si inserisce a pieno titolo nel solco della battaglia legale avviata dagli ex Forestali per cancellare il decreto della Riforma Madia, che li ha militarizzati, e per ritornare ad avere uno status civile ed una collocazione autonoma quale forza di Polizia ambientale.
Il prossimo appuntamento con la Consulta è in programma il 5 giugno – ricorda Lizza – che questa volta dovrà giudicare se sia legittima la riforma che ha cancellato il Corpo Forestale dello Stato, Forza di Polizia ad elevata specializzazione per la tutela del nostro patrimonio ambientale ed agroalimentare, militarizzando forzatamente la gran parte dei suoi dipendenti e disperdendo le loro professionalità in diversi Corpi, Amministrazioni ed Enti”.
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