Foto con didascalia infamante e falsa: da un paese dell’avellinese, attacco senza precedenti all’immagine di Sorrento

“Questi sono i civilissimi tifosi sorrentini: volti coperti, mazze e cinte”. Poi, la foto che mostrerebbe l’altro volto della riconosciuta civiltà costiera: la “Sorrento-cattiva”, per l’appunto.

Ma la foto, che riproponiamo con tanto di didascalia partorita da chissà quale  arguto “occhio di lince”, presenta per lo più un gruppetto di ragazzi con il capo coperto (dal freddo?) ma dal volto chiaramente visibile. Nessun tentativo, dunque, di “ammacchiarsi” tra la folla, anche perchè – li abbiamo contati – sono ventuno. Tutti ben riconoscibili. E, francamente, intenti – almeno nella foto – chi a fumare, chi a parlottare, chi a guardare il campo, chi a sventolare una bandiera. I volti sembrano distesi.

Le mazze (di plastica) ci sono, ma sono quelle a “corredo” delle classiche bandiere da stadio. Non possono considerarsi pericolosi oggetti contundenti: la struttura (vuota) è inoffensiva, e poi la foto non ritrae alcun contatto con la tifoseria avversaria. Nessuno scontro: niente di niente.

E le cinte? Abbiamo provato a “zoomare”, ad allargare l’immagine incriminata, ma – anche qui – niente: non le abbiamo trovate. Forse ci saranno, per carità: ma agganciate a pantaloni e jeans.  Dove – cioè – dovrebbero essere.

Ma chi è l’autore di questa immagine? E’ una società di calcio della provincia di Avellino. Esattamente, l’Audax di Cervinara. Un’immagine a corredo di un comunicato stampa, dal chiaro sapore partigiano, dove il club replica alle accuse rivolte dal Sorrento, vittima di un finale di partita, mercoledì scorso, in quel di Cervinara, decisamente “caldo”. Un finale di partita (persa meritatamente dai rossoneri per una rete a zero) dove – tra l’altro – un barelliere (?) ha colpito l’allenatore del Sorrento, procurandogli contusioni ed un’ecchimosi all’altezza dello zigomo sinistro.

Per carità, ogni violenza va condannata, senza se e senza ma, indipendentemente da chi la commette. E la giustizia sportiva e ordinaria faranno il loro corso, per fare luce sugli incresciosi eventi di Cervinara.

Ma è assolutamente censurabile il tentativo dell’ufficio stampa dell’Audax di provare a screditare una tifoseria – e di rimando un’intera comunità – pubblicando una foto che, rispetto all’infamante didascalia, ritrae tutt’altro.

Un tentativo che, di per sè, costituisce un’offesa ad un intero territorio, riconosciuto – nei fatti – per i suoi elevati standard di “civiltà” ed “ospitalità”. Come inaccettabile risulta la  lezione di morale da chi, come il presidente della società caudina, aveva definito “zxxxxxla”, pubblicamente, sulla pagina del club, l’assistente-donna, designata per la gara – poi rinviata – tra Cervinara e Sorrento.

Sarebbe il caso di  bloccare questo clamoroso corto circuito dialettico, anche con interventi istituzionali: Sorrento ne esce fortemente diffamata. Ancor prima di accertare la verità dei fatti.

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