La mamma “del diversamente abile” può essere madre anche di altri figli, quindi un figlio magico in questo caso diventa fratello (o sorella) magico. Cosa significa essere un fratello o una sorella di un “diversamente abile”? Nemmeno lei può capirlo fino in fondo, può illudersi di comprenderlo , può osservarli e sperare che l’amore prevalga , può impegnarsi a trasmettere il rispetto e la pazienza, può placare i momenti di rabbia e consolare quelli di delusione, ma non può provare le stesse sensazioni. Il rapporto di fratellanza è diverso da quello genitoriale.
Il fratello (o sorella) del “ diversamente abile” come figlio si aspetta lo stesso amore, le stesse cure la stesse attenzioni di quel figlio magico , di cui all’inizio non percepisce la magia . Giorno per giorno nel cammino della crescita lui constaterà che la sua famiglia vive il quotidiano in un modo tutto suo. Si troverà a casa ,mentre il resto della famiglia starà in qualche centro o studio medico , qualche volta anche lui verrà portato in quei luoghi e gli sarà chiesto di comportarsi bene. Quante volte gli verrà detto di fare il bravo, di avere pazienza e di capire , e quante volte proverà un senso di abbandono. Questo la mamma “ del diversamente abile “ lo leggerà nel suo sguardo e saprà in cuor suo di averlo abbracciato di meno ,di avergli chiesto anche troppo e nel vederlo crescere non si perdonerà mai di questo.
La famiglie di “un diversamente abile “ si sacrificano per lo sviluppo di quel figlio magico spesso sacrificando anche gli altri figli, ma come puro atto d’amore.
Quando il fratello di un “ diversamente abile” capisce che nella sua crescita non riceverà le medesime attenzioni dell’altro figlio magico ,inizialmente ,potrà provare rabbia ,tanta rabbia ma non vi sarà cattiveria in questo o gelosia ,sarà il suo cammino di fratello che pian piano si sta evolvendo. Potrà anche sentirsi sfortunato perché non ha il compagno di giochi che si immaginava ,si sentirà triste perchè non avrà qualcuno con cui parlare , non avrà qualcuno con cui correre o poter litigare e allora chiederà più attenzioni ai genitori ,lui che sa parlare bene, che sa fare tante cose in più rispetto a quel fratello magico ,nel crescere si sentirà un po’ smarrito ,perché forse proverà il timore della solitudine. Se queste sensazioni verranno accompagnate da semplice e puro affetto, da spiegazioni chiare ma non pesanti ,allora si trasformeranno in fratellanza concreta e pian piano, anno per anno tutto si impasterà bene con l’amore .
Essere fratello (o sorella) di un bimbo magico significa imparare ben presto a donarsi, rinunciando anche un po’ all’affetto della propria mamma, significa abbandonare la gelosia e la rabbia dell’infanzia e farsi ramo ,estensione del troco materno a cui quel fratello magico può con fiducia aggrapparsi. Il fratello (o sorella) del” diversamente abile “ impara anche a sopportare parole offensive contro se e suo fratello, e spesso si fa paladino ,ma tante volte piange di rabbia anche di nascosto dalla mamma , inevitabilmente diventa più forte agli occhi altrui portando anche lui un pezzetto di dolore nel cuore.
Quando capisce che esiste una magia ,la quale lo lega a suo fratello(o sua sorella) nella unicità di un dono allora guarda alla vita con occhi più puliti e cuore più sensibile.
Colomba Belforte