Gianni Cappiello (Palagiò) Palestra: danni per 30mila € Ma pronti per ripartire

“L’anno prossimo sono trenta. Trenta anni di attività. E’ un traguardo importante che mi riempie e rivendico con orgoglio. Posso dire che siamo stati i precursori di una nuova idea di palestra già nel lontano 1991. In Penisola mancavano strutture organizzate. E le persone non avevano la stessa propensione di oggi all’allenamento. Anzi, mancava proprio l’educazione al movimento soprattutto da parte dei non sportivi. Quello è stato lo scoglio più difficile da superare ma oggi possiamo dire di aver vinto quella sfida. Finchè..”.

Il pensiero di Giovanni sembra rivolto già al futuro, al prossimo anno quando taglierà il traguardo di ben tre decenni di “ allenamenti”. Giovanni è Giovanni Cappiello; la palestra è il Palagiò, a Piano di Sorrento. Doverosa premessa. Frequento la sua palestra da almeno dieci anni. Posso dire di conoscerlo abbastanza. Nel mio immaginario l’ho sempre visto come professore di educazione fisica delle medie ( e se non erro , lo è o lo è stato per davvero) severo, rigoroso.

Per niente ruffiano, è solito essere chiaro e diretto. Per intenderci uno di quelli che se stai sbagliando un esercizio non si fa scrupoli a dirtelo con estrema schiettezza. Tanto da lasciarti basito, nel migliore dei casi. Però quella indicazione ti rimane talmente impressa nella mente che ti viene quasi naturale eseguire correttamente l’esercizio, poi. Quando questo accade, hai di fronte una persona che fa bene il suo lavoro. Che preferisce la professionalità alla faciloneria dilagante. Che scegli perché è bravo e che proprio per questo ti risulta simpatico anche se non è nelle sue corde.

Allora Giovanni dicevi, finché?

Finché non è arrivato il cosiddetto lockdowm. Siamo stati tra i primi a chiudere. Il 9 marzo per l’esattezza. Ad oggi sono due mesi di totale inattività per una struttura che conta mediamente 500 soci e una superficie di circa 450mq.

Risultato?

I componenti dello staff a casa ancora senza aver visto ancora un euro della cassa integrazione. Meritano il mio grazie di cuore. Hanno dimostrato una grande professionalità nonostante le difficoltà. Si sono messi subito a disposizione mia e soprattutto dei clienti. Insieme abbiamo predisposto un calendario con video-lezioni, sia in diretta streaming, sia registrate, trasmesse tutti i giorni. Hanno avuto un grande riscontro, tanto che gli appuntamenti giornalieri sono diventati due. Un elogio in particolare ad Alessio Lucenteforte che oltre tenere i corsi li ha supportati dal punto di vista tecnico.

Per la palestra invece?

Il danno economico può essere stimato almeno tra i 20 e i 30 mila euro.

Ma il pagamento anticipato degli abbonamenti non ti ha agevolato in qualche modo?

Solo in parte. Se da un lato hai maggiore liquidità di cassa nell’immediato, dall’altro avrai mancati incassi in futuro.

Perché?

Nel rispetto dei nostri clienti, molti dei quali ormai dopo tanti anni sono amici, ho deciso di protrarre tutti gli abbonamenti oltre la naturale scadenza. Quindi, per essere chiari, se la scadenza prevista era ad agosto, si arriverà ad ottobre. In ogni caso non avrò le entrate previste in quel periodo e su cui magari avevo programmato degli investimenti.

Hai provato ad accedere al famoso prestito di 25mila euro con garanzia del governo?

Si e l’ho fatto tempestivamente. Pochi giorni dopo che si è presentata questa opportunità.

E davvero così complesso richiederlo?

Non più di un normale prestito. La documentazione richiesta è più o meno la stessa. A quanto mi dice la banca è tutto in regola ma ad oggi sul conto corrente non è arrivato ancora nulla.

Mentre la palestra ha costi vivi anche se chiusa, vero?

Appunto. Tra utenze fisse e fitto della struttura, si perdono tra i 100 e i 150 euro al giorno.

Pensi che il Comune possa fare qualcosa per aiutarvi. Azzerare o almeno ridurre le tasse di propria competenza come richiesto da diversi settori del commercio potrebbe essere una soluzione?

Il nostro è un settore abituato a non aver alcun tipo di supporto, a fare da solo. Francamente sono focalizzato a trovare soluzioni interne per uscire da questa crisi. E’ logico che qualsiasi intervento di sostegno economico, sia a livello locale che nazionale, è più che auspicabile.

Da qui l’urgenza di riaprire quanto prima. Il ministero dello sport potrebbe dare l’ok per il 18 maggio. Ti risulta?

L’urgenza c’è. Inutile negarlo. E’ nei fatti. Qualsiasi attività, di qualsiasi genere, non può reggere troppo a lungo avendo solo costi e nessun tipo di ricavo. Così rischiamo davvero di chiudere. Non so ci sarà data la possibilità di riaprire il 18 maggio come si dice o il 1 giugno. Cambia poco. Quello che ha rilevanza è che ci siano linee guide di comportamento chiare e rigorose. Che non diano vita ad equivoci. Errori non sono ammessi. Si ritornerebbe punto e a capo.

Che misure di sicurezza sono previste?

Chiariamo anzitutto che non c’è un protocollo ufficiale. Per ora solo indiscrezioni di stampa che basano le loro supposizioni sulle linee guide applicate agli allenamenti degli atleti nei centri sportivi.

Cosa prevedono?

Anzitutto ci atteremo a tutte le predisposizioni che eventualmente ci verranno richieste. Dalla sanificazione certificata , all’utilizzo dei termoscanner all’ingresso. Al Palagiò sarà possibile accedere solo su prenotazione tramite l’app che i nostri soci già utilizzano da tempo: MyWellness di Technogym. L’allenamento sarà consentito per non più di un’ora e per un massimo di due/tre volte a settimana. Per venire incontro alle esigenze di tutti magari protrarremo l’orario di apertura se saremo autorizzati a farlo. Anche alle lezioni di gruppo si potrà accedere solo su prenotazione. Queste saranno trasmesse in diretta streaming per ampliare il numero di partecipanti  per permettere a tutti di allenarsi anche da casa. L’utilizzo degli spogliatoi/docce e delle aree comuni sarà precluso per cui occorrerà arrivare all’appuntamento già in tenuta sportiva. Il personale che assiste in sala sarà munito di mascherina e guanti che saranno a disposizione anche dei clienti. Quella che si avvierà sarà una fase sperimentale nell’organizzazione della palestra e sarà necessaria adeguarla più volte alle richieste che emergeranno. Quindi invito i nostri soci ad aiutarci e a comprendere qualche difficoltà che potrebbe esserci.

Non credi che possa esserci timore a ritornare a frequentare la palestra?

Ne sono convinto. Dopo due mesi è più che comprensibile: ne ho avuta esperienza diretta. La paura è un sentimento di cui spesso cogliamo solo l’aspetto negativo. Non lasciamo che ci “sequestri”, al contrario, portiamola con noi quando usciamo. Ci inviterà ad essere responsabili, attenti, coscienziosi. Al di là dei protocolli, delle linee guide, quello che realmente ci serve è semplice e sano buon senso. In palestra così come nella vita in generale.

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