Il giornalista che diventò poeta

Resettare la propria vita ripartendo da zero, in un altro continente. E qui scoprire  un’altra modalità per coltivare la passione per la scrittura. Da giornalista professionista a cuoco, ma anche poeta e romanziere, pubblicato da case editrici di primaria importanza. Questa l’originale parabola di Ferdinando Manzo per anni giornalista di punta di “Metropolis”, responsabile delle pagine sorrentine. Oggi vive e lavora a Sydney, in Australia.  Fa il cuoco in un affermato ristorante, Crema at The Garden, nel cuore della City. Smessi i panni delle chef, nel tempo libero l’amore per la scrittura è ritornato e si è manifestato, come un fiume carsico, in modi imprevedibili. E così Ferdinando, quando lascia i fornelli, cucina parole.  Gli abbinamenti tra sostantivi ed aggettivi ricordano i piatti gourmet. Insoliti, ma efficaci, carichi di suggestioni e persistenti, pietanze, appunto, da raccontare.  Ha avuto successo al punto che,  prima la stampa specializzata, e poi gli editori professionali hanno deciso di dargli spazio.

In questi giorni è tornato a Vico Equense, dove risiede la famiglia.

Perché sei partito?

Per fare un’esperienza nuova. Vedere il mondo da una prospettiva diversa.

Come è l’Australia?

Stimolante, interessante, differente.

Qui facevi il giornalista, ti manca?

A lungo mi è mancato scrivere, non fare il giornalista. Per questo ho scritto il primo romanzo “L’uomo che salvò il mondo”. Ero ancora in Italia, ed è stato pubblicato quando sono arrivato in Australia, dalla casa editrice “Lettereanimate”.

Di cosa parla?

E’  ambientato in un mondo uscito dalla guerra battereologica. Dal romanzo avevo tagliato un racconto, collegato alla storia. In Australia ho chiesto ad un editor di tradurlo. Lui lo ha fatto vedere ad un editore che mi propose di pubblicarlo come “long short story”.

Ed ora?

Sto scrivendo un thriller ambientato a Sydney, non è ancora finito.

E le poesie?

Tutto ha origine sempre nel romanzo, dove alcuni personaggi abbastanza surreali  recitano poesie, inedite e scritte da me.  Ne ho pubblicata qualcuna su facebook. All’editore è piaciuta e l’ha pubblicata sul proprio sito come poesia del mese. A distanza di tempo l’editore mi ha chiesto, se avevo altre poesie, perché voleva pubblicarle. In realtà ne avevo poche, ne ho scritte altre e sono state inserite nelle raccolta “Strada di notte per la vita”. Poi ho continuato a scrivere poesie, ho partecipato a concorsi per antologie ed alcuni miei versi sono stati pubblicati su Antologie internazionali e su una Antologia italiana.

Finito con la poesia?

No, nel corso dell’anno ne ho scritte altre, l’editore ha deciso di pubblicarle.

Di cosa parlano?

Ogni poesia è dedicata, o meglio prende spunto, ad un locale di Sydney.

 E’ vero che collabori con una musicista?

Si, scrivo i testi per Donna Ling Ng, una cantante e musicista conosciuta in Australia.

Sydney è una città che fa emergere l’artista che c’è in ognuno?

Il contesto è favorevole alle emozioni. Ma dipende sempre da come le si vive. Più in generale ci sono i circoli letterari, le serate con  letture di poesia, il movimento culturale c’è, è vivo ed attivo. Facile incontrare chi ha i tuoi stessi interessi tramite i meet-up e condividere esperienze, stabilire relazioni e, in una parola,  fare rete.

Ma per pubblicare i tuoi testi c’è la classica compartecipazione alle spese. In altri termini, la stampa la paghi tu o l’editore?

Sempre e solo l’editore. Altrimenti che senso ha pubblicare a proprie spese?

E’ più facile o più difficile pubblicare in Australia?

Nel complesso più difficile. Se non hai già pubblicato difficile che qualcuno ti pubblichi. Poi sconto il limite di scrivere in una lingua che non è la mia. Il problema è rendere il suono del verso ed il significato delle parole non banali per chi parla in inglese e viceversa per le poesie, da tradurre in italiano,  che riesco a scrivere in inglese.

Come è il giornalismo in Australia?

Ci sono varie tendenze, ma forse la differenza sostanziale rispetto a noi, è il tratto più smaliziato dei nostri giornalisti. Da noi ci sono più inchieste, maggiore diffidenza verso i canali ufficiali, in Australia, le anticipazioni sono rare, i provvedimenti principali sono annunciati via twitter dal Primo Ministro.

Torniamo a tuoi libri, chi fosse interessato, dove li trova?

Si possono trovare su Amazon e su tutti gli store on line. A Vico Equense presso la libreria Ubik.

 

A consuntivo Ferdinando Manzo, che a breve tornerà in Australia,  sta realizzando le proprie aspirazioni più profonde. La Penisola ha perso un bravo giornalista, una persona schietta nel rappresentare il proprio punto di vista  e proprio per questo leale e  generosa, doti normalmente insolite e quasi sconosciute, in un settore, come quello dell’informazione locale, dove prevale “il codardo oltraggio”. Anche per questo Ferdinando fa sentire, a noi ed a chi lo ha conosciuto, sempre più  la sua mancanza.

 


Commenti

Una risposta a “Il giornalista che diventò poeta”

  1. Giusy

    Il coraggio di … scegliere. Bravo Ferdinando!

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